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Consulta: no referendum articolo 18, sì a voucher e appalti

Il governo Gentiloni può tirare un sospiro di sollievo: non sarà necessario andare alle elezioni in primavera

Consulta: no referendum articolo 18, sì a voucher e appalti

La Corte costituzionale ha dichiarato inammissibile la richiesta di referendum denominato sulle norme del Jobs Act che abrogano l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, quello relativo ai licenziamenti senza giusta causa.

La Consulta ha invece ammesso le consultazioni per interrogare gli italiani sull’abrogazione delle “disposizioni limitative della responsabilità solidale in materia di appalti” e delle “disposizioni sul lavoro accessorio (voucher)”.

La Cgil però non si arrende e comunica l’intenzione di “continuare la battaglia” per modificare le norme del Jobs Act sui licenziamenti e valuta il ricorso alla Corte Europea. Ad annunciarlo è il segretario generale della sindacato, Susanna Camusso, nel corso di una conferenza stampa tenutasi in seguito alla decisione dei giudici costituzionali. 

In ogni caso, dopo il pronunciamento dei giudici costituzionali, il governo Gentiloni può tirare un sospiro di sollievo. La decisione che più contava per l’Esecutivo era quella sull’articolo 18: se fosse stato ammesso il referendum, infatti, sarebbe stata probabile un’accelerazione nella corsa alle elezioni politiche per rinviare la consultazione referendaria, che altrimenti si sarebbe dovuta tenere entro giugno.

A questo punto, invece, è probabile che le elezioni politiche si terranno non prima dell’autunno o addirittura alla naturale scadenza della legislatura, nel 2018. 

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