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Consob: solo 1 famiglia su 3 riesce a risparmiare qualcosa

Secondo un rapporto della Consob sulle scelte d’investimento delle famiglie italiane, solo il 30% di esse è in grado di risparmiare, mentre l’11% è costretta a indebitarsi – Pesano anche le scarse conoscenze degli italiani in materia di finanza – Cresce la partecipazione ai mercati finanziari ma scende il peso di azioni e obbligazioni, crescono i depositi

Consob: solo 1 famiglia su 3 riesce a risparmiare qualcosa

Un popolo di navigatori, forse, ma non certo di risparmiatori. A dirlo è un rapporto sulle scelte d’investimento delle famiglie italiane stilato dalla Consob, secondo cui solo il 30% delle famiglie italiane è in grado di risparmiare “qualcosa” o a “sufficienza”, mentre il 45% dichiara che il reddito disponibile è appena sufficiente a coprire le spese, il 15% ha intaccato i risparmi e l’11% deve indebitarsi.

Secondo il rapporto, le maggiori difficoltà a risparmiare sono quelle patite dagli individui con livello di istruzione più basso, i residenti al centro sud e, tra gli occupati, i lavoratori autonomi.

A pesare, su questa contingenza, sono anche le scarse conoscenza degli italiani in maniera di finanza: “Nonostante la diffusa percezione positiva delle proprie competenze in materia di scelte economiche e di investimento – si legge nel rapporto – le conoscenze finanziarie e le capacità logico-matematiche degli italiani rimangono basse. Inflazione, diversificazione, relazione rischio-rendimento, interesse semplice e rendimento atteso di un investimento continuano a essere nozioni poco note e di difficile applicazione”.

Si avvicina al 50%, infatti, la quota del campione che dichiara di non conoscere o definisce in modo errato il concetto di inflazione, mentre il 55% non è in grado di indicare correttamente cosa significhi diversificare gli investimenti e circa il 57% non sa spiegare la relazione tra rischio e rendimento. Il 67% e il 72% degli intervistati, infine, non riesce a calcolare un montante in regime di interesse semplice e il rendimento atteso di un investimento.

Alla fine del 2014 il livello di partecipazione delle famiglie ai mercati finanziari si è attestato attorno al 48%, in netta crescita rispetto al 41% registrato nel 2013, ma ben al di sotto dei livelli pre-crisi, per un aumento ascrivibile soprattutto alla maggiore quota di investitori retail che detengono almeno un’attività rischiosa (azioni, obbligazioni, risparmio gestito e polizze vita), passata dal 26% nel 2013 al 32% nel 2014.
 

Negli ultimi due anni, la ricchezza netta è aumentata del 3,4% in Italia, a fronte di una crescita del 3% nell’Eurozona. Il tasso di risparmio, invece, si attesta all’8,6%, ben al di sotto dei livelli raggiunti prima del 2008, nonostante un lieve miglioramento sul 2013.

Come spiega la Consob nel suo rapporto, la composizione delle attività finanziarie è andata incontro a nuovi cambiamenti: la composizione delle attività finanziarie ha visto crescere il peso del circolante e dei depositi (in Italia, in linea con il dato europeo, dal 28% nel 2007 al 32% nel 2014) e delle riserve assicurative e pensionistiche (in Italia, nello stesso periodo, dal 16% al 20%), a fronte di una contrazione delle quote riferibili a fondi comuni, titoli obbligazionari e azioni quotate. 


Allegati: ReportFamiglie_2015.pdf

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