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Consob, M5S-Lega all’attacco di Nava, ma Padoan lo difende

I due partiti di maggioranza, attraverso una nota congiunta dei capigruppo di Camera e Senato, chiedono al presidente della Consob un passo indietro come “gesto di sensibilità istitutzionale” per il suo incarico alla vigilanza finanziaria della Ue da cui ha però ottenuto un distacco triennale. Padoan risponde: “Ribadisco la legittimità della nomina”.

Consob, M5S-Lega all’attacco di Nava, ma Padoan lo difende

Il Movimento 5 Stelle torna ad attaccare il presidente della Consob, Mario Nava, stavolta supportato direttamente dall’alleato di Governo.

Nava rassegni le dimissioni con un gesto di sensibilità istituzionale che, a questo punto, appare davvero inevitabile al fine di ristabilire un rapporto di fiducia e di leale collaborazione fra Istituzioni tanto rilevanti dello Stato”. Questo quanto si legge in una nota congiunta firmata dai capigruppo alla Camera e al Senato del M5S, Francesco D’Uva e Stefano Patuanelli, e della Lega, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo.

La nota continua affermando che “il presidente della Consob, Mario Nava, sui quotidiani nazionali si è dichiarato certo che non vi sia alcuna irregolarità nel suo operato e nella sua nomina. Eppure, rispondendo a un’interrogazione presentata al Parlamento europeo, il commissario Oettinger ha confermato che l’attuale presidente della Consob “rimane soggetto agli stessi doveri e diritti” dei funzionari della Commissione in attività di servizio. Ciò conferma i dubbi espressi dal M5S e dalla Lega”.

Ma da cosa deriverebbe questa incompatibilità secondo i due partiti al Governo? Nava, nominato alla guida della Consob dal precedente Esecutivo, secondo loro avrebbe un legame troppo “stretto” con la Commissione Europa. L’attuale presidente dell’Autorità, dal 2004 al 2018 è stato direttore d’unità e poi direttore per la vigilanza finanziaria presso la Commissione ed ha ottenuto un distacco triennale per ricoprire l’incarico a capo della Consob.

Secondo i parlamentari della maggioranza però “contrariamente all’avviso espresso dal precedente Governo, Nava, in quanto dipendente di un’istituzione sovranazionale, è incompatibile con la presidenza di un’autorità indipendente italiana, il cui ruolo è quello di garantire l’ordinato funzionamento del mercato finanziario nazionale. I poteri estremamente penetranti attribuiti a questa autorità impongono la massima attenzione nell’evitare situazioni di potenziale conflitto di interesse. Il protrarsi di questa condizione, ormai da diversi mesi, indica di per sé che una simile attenzione non è stata esercitata, nonostante sia stata sollecitata da svariati atti di sindacato ispettivo, fra cui un’interrogazione in Commissione Finanze del Senato”.

Non è d’accordo con l’analisi di Lega e M5S, l’ex ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan che, rispondendo a Radiocor parla di un iter di nomina “legittimo” per un “ruolo cruciale”: “La proposta spetta al presidente del Consiglio”, ricorda Padoan e “io non posso che ribadire la legittimità dell’iter di nomina oltre al ruolo cruciale che svolge il presidente della Consob”.

“Non capisco a quale sensibilità istituzionale si riferiscano – continua l’ex ministro – nei confronti di chi, di che cosa?”, aggiunge congedandosi per tornare in aula a fare lezione.

Anche per Innocenzo Cipolletta, presidente di Assonime, la nomina di Nava è legittima e “il presidente della Consob dev’essere lasciato andare avanti nel suo lavoro”, sottolineando la necessità di non gettare “la Consob in una polemica di carattere politico. Il Governo precedente assicura che la procedura di nomina seguita è corretta. Questo non è da mettere in dubbio. Non c’è motivo di polemica. Se qualcuno ha un elemento effettivo lo deve portare con discrezione all’attenzione di chi ha competenza perché venga avallato ma non deve cercare di gettare in pasto un caso alla pubblica opinione’. Per Cipolletta ‘c’è bisogno di autorità veramente indipendenti rispetto alla politica e quello relativo alla Consob, in particolare, non può essere individuato come un tentativo di applicare lo spoils system: ‘Siamo in presenza di un incarico deciso sulla base di una procedura che assicura l’indipendenza da parte dello stesso Governo che lo propone. Se si dovesse esercitare lo spoils system in un caso del genere, allora non ci sarebbe più una autorità indipendente. Questo è un caso che a priori non può rientrare’ in un avvicendamento di incarichi sulla base del cambio di Governo.

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