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Condono: al Senato confronto fra banche, imprese e sindacati

Prende il via in commissione finanze di Palazzo Madama l’indagine conoscitiva sulla riforma fiscale – Si comincia oggi con gli istituti di credito – Occhi puntati sulle valutazioni in merito a un’eventuale nuova amnistia, in queste ore allo studio della maggioranza – Come alternativa, Confindustria punta sulla lotta all’evasione.

Condono: al Senato confronto fra banche, imprese e sindacati

Condono si, condono no. Se ne parla al Senato. L’argomento sarà certamente uno dei temi che caratterizzeranno la serie di audizioni in agenda in commissione Finanze di Palazzo Madama, dove proprio oggi prende il via l’indagine conoscitiva sulla riforma fiscale. Prima l’Abi, poi l’Agenzia delle entrate, i sindacati, il dipartimento delle Finanze, Assonime, Rete imprese, Assogestioni e quindi la Banca d’Italia faranno conoscere le loro valutazioni.

Ed e’ fuori di dubbio che la questione del condono non potrà non essere motivo di considerazioni e di attenzioni. L’indagine dovrebbe concludersi entro l’anno e le audizioni si affiancano a quelle in corso nella omologa commissione Finanze di Montecitorio sulla delega fiscale al governo sulla riforma fiscale: ma nelle intenzioni dei senatori le audizioni dovrebbero però allargare la visuale, affrontare tutte le questioni. E quindi anche l’ipotesi di condono.

Debuttano oggi, nel primo pomeriggio, le banche. Domani e giovedì si prosegue con le altre audizioni. Sarà interessante vedere le posizioni, anche se alcune sono già note. Per esempio, non più tardi di due settimane fa, alla Camera, Vieri Ceriani, capo del servizio Rapporti fiscali di Bankitalia e alla guida del gruppo di lavoro presso il ministero dell’Economia dedicato all’erosione, sentito proprio nell’ambito della delega al governo sulla riforma fiscale, aveva rimarcato la “difficoltà tecnica” di un eventuale ricorso a condoni fiscali, alla luce della sentenza della Corte di Giustizia sull’Iva: ogni condono è comunque collegato a attività che includono l’Iva – aveva spiegato – e dunque questa strada non è praticabile.

Rimarrebbe solo la strada del condono sulle imposte dirette, ma è questione davvero complicata. Quanto alle imprese, la Confindustria punta sulla lotta all’evasione fiscale e semmai a una patrimoniale, piuttosto che sul condono. E la Marcegaglia è stata chiara: “Il condono premia i furbi mentre noi abbiamo bisogno che tutti paghino le tasse e rispettino le regole”.

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