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Comune che vai, Tasi che trovi: oltre 100.000 combinazioni diverse

Secondo i calcoli Uil la tassa sui servizi indivisibili costerà più dell’Imu 2012 per una famiglia su due nelle grandi città. La top ten delle più care. Loy: “La nuova tassa è meno equa, anzi è regressiva”

Comune che vai, Tasi che trovi: oltre 100.000 combinazioni diverse

Tasi, carissima Tasi. Lo pensano in molti, lo documenta la Uil. Dati alla mano, il Servizio politiche territoriali del sindacato guidato da Carmelo Barbagallo dimostra che per una famiglia italiana su due, fra quelle residenti nelle grandi città, la Tasi sarà più pesante quest’anno di quel che era stata l’Imu prima casa nel 2012. In termini più precisi, dalle simulazioni Uil su un campione di 428 famiglie residenti nei 107 capoluoghi italiani (in allegato qui sotto il documento città per città), emerge che per il per il 53,5% di esse la Tasi sarà più costosa.

Non solo: per 24 milioni di famiglie che si stanno preparando alla scadenza del pagamento del saldo il 16 dicembre, la Tasi si conferma una follia burocratica per il modo in cui è stata concepita: l’aliquota media nelle città capoluogo sarà del 2,6 per mille – superiore quindi all’aliquota massima ordinaria – contro l’1,91 medio calcolato sulla generalità dei Comuni. C’è poi un ulteriore aggravio: il meccanismo delle detrazioni affidato ai singoli Comuni con il compito di addolcire la pillola, ha in realtà generato un mostro. La Uil calcola infatti “almeno 100.000 combinazioni di calcolo diverse, tanto da poter parafrasare paese che vai detrazioni che trovi”. Anche per questa ragione il governo Renzi, che ha ereditato dal precedente governo Letta questa situazione, ha annunciato l’intenzione di unificare le diverse imposte locali in un’unica local tax semplificata.

Tornando all’oggi, la Tasi costerà dunque più dell’Imu. Quanto di più? Il costo medio della tassa sui servizi indivisibili, spiega Guglielmo Loy – Segretario Confederale che guida il Servizio Politiche territoriali Uil, sarà di 156 euro medi (di cui 78 euro da versare con il saldo), ma se si prendono a riferimento le sole Città capoluogo l’importo sale  a 197 euro medi (98 euro per il saldo), con punte di 403 euro. Secondo le elaborazioni sindacali il gettito stimato per il 2014 sarà di 3,7 miliardi. Il costo maggiore in valori assoluti si registra a Torino con 403 euro medi a famiglia; a Roma, invece, si pagheranno 391 euro medi; a Siena 356 euro; a Firenze 346 euro; a Genova 345 euro; a Bari 338 euro; a Bologna 331 euro; a Foggia 326 euro; a Como 321 euro; ad Ancona 318 euro.

  “E’ vero che il costo della TASI sarà, complessivamente un po’ più  basso dell’IMU, commenta Loy, ma la distribuzione della nuova tassa è meno equa: pagherà un po’ di più chi prima era esente o pagava cifre basse e pagheranno molto meno i proprietari di quelle abitazioni con rendite catastali elevate”. E che la Tasi sia una tassa regressiva, conclude la Uil, “lo dimostra ancor di più il fatto che, per le abitazioni a bassa rendita, essa è più alta dell’Imu per 6 famiglie su 10; mentre per le case di maggiore pregio la Tasi è più cara dell’Imu solo per 4 famiglie su 10“.

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