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Commerzbank: Wirecard pesa sui conti più del Covid

Il colosso tedesco annuncia che l’esercizio 2020 si chiuderà in perdita – E nel secondo trimestre le perdite legate allo scandalo Wirecard superano quelle causate dalla pandemia

Commerzbank: Wirecard pesa sui conti più del Covid

Per Commerzbank, la seconda banca più grande della Germania dopo sua maestà Deutsche Bank, quello che si è chiuso a giugno è stato un trimestre difficile. Ma, incredibilmente, le perdite maggiori non sono collegate agli effetti della pandemia, bensì allo scandalo Wirecard, la fintech tedesca accusata di aver truccato il bilancio per coprire una voragine miliardaria.

Veniamo ai numeri. Nel secondo trimestre, i prestiti concessi a Wirecard hanno imposto a Commerzbank di accantonare perdite per 175 milioni di euro, visto che lo scorso giugno il debitore si è dichiarato insolvente. Il dato supera di gran lunga le perdite sui prestiti causate dalla pandemia di coronavirus, che nello stesso periodo si sono attestate a quota 131 milioni di euro.

Per quanto riguarda le altre voci di bilancio, fra aprile e giugno l’utile operativo di Commerzbank è crollato del 34% su base annua, a 205 milioni, mentre l’utile netto è sceso del 21%, a 220 milioni. I due risultati sono migliori rispetto alle previsioni degli analisti, ma la Banca ha già avvisato gli investitori che, dopo l’utile di 644 milioni registrato nel 2019, l’esercizio 2020 si chiuderà in rosso, dal momento che – con ogni probabilità – le perdite sui crediti e gli oneri di ristrutturazione sono destinati ad aumentare.

“Gli effetti della pandemia di coronavirus e le persistenti difficili condizioni hanno continuato ad avere un impatto significativo sulla nostra performance degli utili nella prima metà del 2020”, spiega Commerzbank in una nota, aggiungendo che per quest’anno sono ora previste perdite sui crediti comprese tra 1,3 e 1,5 miliardi di euro, in aumento rispetto alla precedente stima che parlava di una forbice fra 1 e 1,4 miliardi.

Peraltro, in questo periodo Commerzbank sta attraversando anche una grave crisi dal punto di vista della leadership interna, visto che il mese scorso sia l’amministratore delegato, Martin Zielke, sia il presidente del consiglio di sorveglianza, Stefan Schmittmann, hanno annunciato l’intenzione di dimettersi.

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