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Commerzbank torna in utile ma non convince la Borsa

Commerzbank chiude i conti della semestrale con risultati operativi a +4% rispetto a quelli dello stesso periodo dello scorso anno e un utile netto di 533 milioni di euro a fine giugno 2018. L’utile netto nel periodo marzo-giugno è risultato molto superiori alle aspettative: 272 milioni di euro invece di 227 milioni. I conti in verde non scongiurano la necessità della ricerca di alleanze europee o nazionali

Commerzbank torna in utile ma non convince la Borsa

Commerzbank ha chiuso i conti del primo semestre 2018 con un utile netto di 533 milioni di euro. Il risultato rimanda in attivo la banca tedesca che dopo il profondo rosso registrato nello stesso periodo dello scorso anno – 414 milioni di euro di passivo – era in sofferenza. In leggero aumento i proventi operativi, passati da 4,34 miliardi a 4,52 miliardi di euro, con un incremento del +4%.

Oltre le aspettative il saldo del secondo trimestre, dove l’utile netto è stato pari a 272 milioni di euro invece che superiore ai 227 milioni attesi. La performance rimane comunque positiva rispetto alla perdita di 640 milioni di euro segnata nello stesso periodo del 2017.

Il risultato operativo è salito da 505 milioni a 689 milioni di euro, mentre nel secondo trimestre si è attestato a 389 milioni. Erano 179 milioni nello stesso periodo del 2017.

A fine giugno il Common Equity Tier 1 – parametro più utilizzato per valutare la solidità di una banca – sulla base dei vincoli di Basilea3 era pari al 13%, rispetto al 13,3% di fine marzo, in conseguenza alla crescita dei prestiti. L’attivo ponderato per il rischio era salito a 176 miliardi di euro, dai 171 miliardi di inizio anno.

Riviste leggermente al rialzo le stime sui ricavi dell’intero 2018 ma anche quelle cui costi, attesi ora a 7,1 miliardi di euro rispetto ai 7 miliardi della guidance precedente. Gli investitori non accolgono positivamente la semestrale: a metà seduta della mattinata, Commerzbank perde il 2,16% sulla borsa di Francoforte e non si escludono, viste le incertezze di fondo sui risultati, ricorsi a nuove alleanza sia con altri istituti finanziari nazionali sia europei.

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