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Come la speculazione attacca i paesi con i CDS

Con una storia – scherzosa ma non troppo – vediamo come la speculazione usa i credit default swap per attaccare i paesi in difficoltà

Vi racconto una storia.

“Io sono un grande speculatore internazionale. Da parecchi mesi osservo con attenzione un grande paese, la Mammonia, e ho considerato che, con tutti i problemi che ha, può essere un facile bersaglio di attacchi speculativi: ha un enorme debito pubblico, deficit della bilancia dei pagamenti, crescita vicina allo zero, instabilità politica, un premier con guai giudiziari, altri ministri pur loro mal messi, una borsa asfittica, una burocrazia opprimente, ritardi nei pagamenti. Non mi sembra poco: anche se rimane un grande paese, ci sono troppi lati deboli.

Non ho molti titoli di Stato della Mammonia, e non sono così stupido da venderne allo scoperto: è un metodo che si usava trenta anni fa, ed è il primo flusso che bloccano quando si vedono attaccati. Allora, insieme con un’altra schiera di amici nelle grandi banche e finanziarie internazionali, ho deciso di ripetere quello che abbiamo già fatto in passato per altri paesi. Cioè, mi sono messo a comprare protezione con i credit default swaps (CDS): cioè pago un fee (inizialmente era un 2% all’anno) e, se la Mammonia va in default, ricevo il 100% del capitale nozionale dei contratti. Per il primo periodo semestrale, ho investito 100 milioni di dollari per contratti di un valore di 10 miliardi di dollari. Cioè, se la Mammonia non riuscisse più a pagare i suoi debiti, potrei ricevere UDS 10 miliardi. Sarebbe un guadagno da 100 volte la posta: quando mai potrei realizzarlo sul mercato dei titoli di Stato? Lo so che i CDS sono stati pensati per il motivo opposto, cioè per chi si vuol proteggere da un rischio paese, e non per chi voglia attaccarlo; ma non è mica proibito comprarli come lo faccio io.

Considerate anche due altre cose. Chi mi vende i CDS, assume un rischio paese Mammonia, e quindi non può più comprare titoli del tesoro Mammonia, che perciò si indeboliscono ancora di più. Inoltre, sinceramente non credo che la Mammonia fallisca: certamente non è messa bene, ma un modo per cavarsela lo trova sempre. Allora, perché compro questi CDS? Primo, perché pesano minimamente sul mio capitale, molto meno di un qualsiasi investimento in titoli o finanziamento a imprese. Secondo, perché non c’è quasi nessun controllo sul mercato dei CDS: nonostante qualcuno abbia fatto delle proposte di regolamentazione, finora basta che due parti si mettano d’accordo, ed il contratto è fatto (ed il mio nome sul mercato suscita molto rispetto, perché sanno che sono un market marker). Terzo, io non sono uno che dorme: questi contratti li compro e vendo secondo le quotazioni di mercato, e finora, in due mesi, ho già guadagnato 70 milioni di dollari (mica male, vuol dire il 430% su base annua). Quando li venderò? Quando il costo dei CDS sulla Mammonia raggiunge i 4,5-5 punti percentuali. A quel punto prevedo di avere guadagnato fra i 200 e i 250 milioni di dollari, potrò dirmi soddisfatto e cambiare cavallo. Come sempre nella vita, è importante sapere come iniziare, ma è altrettanto fondamentale sapere come e quando finire.

Se ho problemi di etica professionale? No senz’altro, non sono stato mica io a produrre i guai della Mammonia. Io analizzo oggettivamente la situazione, ed opero di conseguenza, e con metodi finora leciti, sui mercati finanziari per realizzare un guadagno. Qualche volta non ci riesco, la maggior parte sì”.

Ovviamente, i personaggi sono fittizi, e la storia è inventata. O no?

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