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Cinema: “Nella tana dei lupi” e la Grande Rapina alla Fed

Il genere cult delle “Grandi Rapine” torna con “Nella tana dei lupi”, film diretto da Christian Gudegast con Gerald Butler e il rapper 50 Cent – Ritmo serrato, testo scarno quanto basta e nessuna considerazione morale: vale il prezzo del biglietto e le tre stelle di giudizio.

Cinema: “Nella tana dei lupi” e la Grande Rapina alla Fed

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Purtroppo, siamo costretti a dover ammettere che un certo tipo di film in Italia, in Europa, non si riescono a fare dove, invece, negli Stati Uniti sembrano tutti maestri anche quando realizzano prodotti di media levatura.

Dopo la nostra recensione pasquale, oggi parliamo del genere Grandi Rapine, un filone che raramente ha deluso gli spettatori. Nel nostro Paese, in particolare, ben pochi titoli meritano la citazione: è sufficiente ricordare Banditi a Milano di Carlo Lizzani del 1968 e I soliti ignoti, di Mario Monicelli realizzato dieci anni prima. Per il resto di grandi pellicole di questo filone rimane l’imbarazzo della scelta con titoli entrati a pieno merito nella storia del cinema: un giudizio unanime pone in testa alla classifica Giungla d’asfalto, di John Houston del 1950, e poi Rapina a mano armata di Stanley Kubrick, Le Iene di Quentin Tarantino e tanti altri ancora. Per chi scrive, il preferito rimane Inside Man, di Spike Lee del 2006.

Questa settimana è arrivato nelle sale Nella tana dei lupi, scritto e diretto al suo esordio da Christian Gudegast, con un cast poco noto in Italia ma di tutto rispetto nella recitazione a partire da Gerard Butler (sembra il fratello minore di Russel Crowe) e due comprimari molto più noti negli Stati Uniti come rapper piuttosto che attori: 50 Cent e O’Shea Jackson Jr. La storia è quella di una grande rapina alla Federal Reserve Bank di Los Angeles, un fortino apparentemente inespugnabile. Un gruppo si esperti criminali vuole tentare il colpo grosso, laddove altri prima di loro hanno miseramente fallito. Tensione e adrenalina non mancano e per buona parte il film segue un copione noto e, in qualche modo, si potrebbe intuire facilmente come possa andare a finire. Invece, alla fine arriva il colpo di scena alquanto sorprendente e si intuisce che presto potremo vedere un sequel.

Il film regge a sufficienza le aspettative: il ritmo è serrato, il testo scarno quanto basta, rimane qualche sgrammaticatura narrativa e qualche lungaggine di troppo che si perdonano facilmente a vantaggio della lettura action movie che lo caratterizza. Da notare il passaggio dove i buoni, i poliziotti, sembrano o sono realmente cattivi, a fin di bene pur di arrestare i criminali. Non ci sono molti spazi per considerazioni morali: ognuno fa la sua parte e trova quello che cerca. Non è facile vedere prodotti del genere, nella sua forma e sostanza, vale bene il prezzo del biglietto e le tre stelle di giudizio.

Piccola nota a margine per chi ama lo spettacolo sul grande schermo: questa settimana si ripete l’iniziativa CinemaDays, promosso dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, insieme a Produttori, Distributori ed Esercenti Cinematografici, dal 9 al 12 aprile che consente di vedere film a soli 3 Euro e, in alcuni circuiti, la promozione raddoppia per la settimana successiva. Per chi le avesse perse, ci sono ancora in distribuzione ottime pellicole: segnaliamo La forma dell’acqua, Il filo nascosto, Tonya e l’italiano Io c’è.

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