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Cina, Shimao vende il suo portafoglio. S&P: “Rischio default in aumento per il settore”

Il gruppo dell’immobiliare cinese ha messo in vendita tutto il suo portafoglio per affrontare la crisi che sta investendo il settore, ma S&P Global avverte: “I rischi di default del comparto cresceranno nel primo trimestre”

Cina, Shimao vende il suo portafoglio. S&P: “Rischio default in aumento per il settore”

Mentre la crisi dell’immobiliare cinese non accenna ad arrestarsi, una buona notizia per gli investitori arriva da Shimao, colosso del real estate in difficoltà finanziaria da mesi. Le azioni del gruppo sono salite del 19,15% ad Hong Kong, dopo che il quotidiano economico Caixin ha reso noto che la società sta vendendo tutto il suo portafoglio, residenziale e commerciale. In particolare, Shimao avrebbe stretto un accordo preliminare con una società statale cinese per vendere la sua Shimao International Plaza Shanghai per oltre 10 miliardi di yuan. 

Venerdì il titolo aveva perso il 17% dopo aver mancato un pagamento del valore di 645 milioni di yuan (101 milioni di dollari), andando dunque in default su un prestito fiduciario. Giovedì il titolo Shimao, nel suo primo giorno di riammissione in Borsa dopo il salvataggio da 6 miliardi, era crollato addirittura del 50%. Ricordiamo inoltre che lo scorso 17 dicembre, Moody’s e Fitch hanno deciso di declassare di due gradini il rating di Shimao Group, portandolo da Ba1 a Ba3. Alla base della downgrade c’è “l’aumento del rischio di rifinanziamento di Shimao dovuto al suo accesso limitato ai finanziamenti e alle considerevoli scadenze del debito nei prossimi 6-12 mesi”, ha affermato Celine Yang, analista senior di Moody’s, secondo cui la diminuzione delle vendite della società proseguirà, riducendo ulteriormente il flusso di cassa operativo e la liquidità dell’azienda. “La revisione per il declassamento riflette l’incertezza sulla capacità della società di raccogliere nuovi finanziamenti, attraverso nuovi prestiti o cessioni di attività, per gestire le sue esigenze di rifinanziamento nei prossimi 6-12 mesi”, ha aggiunto Yang.

Nel frattempo, gli occhi degli investitori continuano ad essere puntati sulla tenuta di Evergrande, secondo gruppo dell’immobiliare cinese con debiti superiori a 300 miliardi, e sull’intero settore. Secondo S&P Global nel primo trimestre i rischi di default del comparto cresceranno se la politica monetaria cinese non “si alleggerirà in modo significativo”. 

“Un numero considerevole di sviluppatori cinesi sta ancora affrontando pressioni al ribasso e alle prese con una liquidità ridotta”, ha affermato l’analista Ratings Ricky Tsang in una nota. L’agenzia di rating ha aggiunto che gli sviluppatori immobiliari devono trattenere gran parte della loro liquidità dalle prevendite, limitando i fondi che possono essere utilizzati per rimborsare le scadenze del debito.

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