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Cina in ripresa e embargo al petrolio dalla Russia mettono il turbo ai prezzi del greggio. Btp oltre il 3%

Il prezzo del petrolio è salito ieri fino a 123 dollari al barile. In Germania inflazione alle stelle. Incertezza sulle Borse europee mentre Wall Street, dopo la chiusura di lunedì, promette un’apertura al rialzo

Cina in ripresa e embargo al petrolio dalla Russia mettono il turbo ai prezzi del greggio. Btp oltre il 3%

Due lampi nella notte attraversano i mercati finanziari dopo la festività Usa del Memorial Day: l’Unione Europea, seppur a fatica, ha raggiunto l’accordo sull’embargo al petrolio di Mosca che, se rispettato, ridurrà gli acquisti del 90%. Ma a spingere al rialzo i prezzi del greggio, saliti fino a 123 dollari, è stato lunedì soprattutto il risveglio dei Drago: domani, con un protocollo in 50 punti, riapre i battenti Shanghai. Nell’attesa, seconda notizia della notte, gli indici Pmi hanno confermato che la seconda economia del pianeta, è pronta ad uscire dal letargo. Una cattiva notizia per l’Europa, alle prese con l’inflazione generata dal boom dei costi dell’energia. Ma moda e tecnologia aspettano i clienti del Celeste Impero.

  • Le borse di Shanghai e Shenzen salgono dell’1% dopo la pubblicazione degli ultimi dati sull’attività economica in Cina. Maggio si chiude in positivo (+1,3%). Hang Seng di Hong Kong +0,5% (+0,6% il mese). Sulla parità il Nikkei di Tokyo (+1,9% il mese). Kospi di Seul +0,3% (-0,7% il mese). BSE Sensex di Mumbai -0,7% (-2,7% il mese).
  • L’indice PMI sulle aspettative dei direttori acquisti delle aziende manifatturiere è salito in maggio a 49,6 da 47,4. Anche l’indice non manifatturiero batte le attese, salendo a 47,8 da 41,9.  I due indicatori restano sotto la soglia che separa la contrazione dall’espansione, ma mostrano che il peggio potrebbe essere alle spalle.
  • I future delle borse dell’Europa sono in lieve calo.
  • Oggi riapre Wall Street, i future sono in lieve rialzo.
  • Il dato record sull’inflazione in Germania si fa sentire anche sul Treasury Note a dieci anni, il rendimento sale a 2,83%, dieci punti base in più rispetto al giorno prima.

Al via l’embargo al petrolio di Mosca. Una deroga per l’Ungheria

L’Unione Europea ha finalmente raggiunto l’accordo sul sesto pacchetto, di sanzioni contro la Russia, quello relativo al petrolio. L’Ungheria ha ottenuto la deroga che cercava: In sintesi:

  •  L’Ue bloccherà il greggio trasportato via nave ma non quello che scorre nell’oleodotto Druzhba, che serve il 65 per cento del fabbisogno di Budapest. Nello stesso tempo Germania e Polonia si impegnano a non usufruire del “tubo” russo che termina proprio in territorio tedesco. Sarebbe un vantaggio competitivo consistente in caso contrario.

Entro l’anno bloccato il 90% dell’import

  • Il blocco permetterà di tagliare di due terzi il petrolio importato dalla Russia, secondo il presidente del consiglio Europeo Charles Michel. Ovvero il 90% se, come ha fatto Ursula Von der Leyen si considera l’impegno di Germania e Polonia a fare a meno del petrolio russo entro l’anno.

Lunedì il greggio è salito ai massimi da dieci anni 

L’ipotesi di un tetto al prezzo del petrolio (e del gas) per gli acquisti dei Paesi Ue in caso di emergenza non ha fermato ieri la corsa del greggio sui mercati finanziari. Sia il Brent che il Wti  sono saliti alla riapertura delle Borse, riportandosi ai massimi degli ultimi dieci anni, già toccati nel marzo scorso: il primo chiudendo a 121,72 dollari (+1,91%), il secondo raggiungendo 116,14 dollari al barile (+0,93%). 

Gazprom punisce l’Olanda. Niente gas alla Danimarca

Gazprom da oggi sospende oltre un terzo delle forniture destinate all’Olanda. Il gruppo GasTerra – principale operatore olandese con il 50% delle azioni a controllo pubblico – ha deciso di non accettare il “ricatto” del Cremlino (l’obbligo a pagare in tubli)  e perde così 2 miliardi di metri cubi di forniture russe (sui 6 miliardi totali destinati al Paese). L’Olanda si aggiunge così a Finlandia, Polonia e Bulgaria, già colpite dallo stop alle forniture da parte di Mosca. Un elenco a cui potrebbe aggiungersi la Danimarca: il blocco in questo caso potrebbe riguardare il gruppo Orsted che ha sua volta si è rifiutata di pagare con il “sistema” dei rubli.

Inflazione tedesca all’8,7%, non accadeva dal 73/74

L’inflazione tedesca a maggio è aumentata più del previsto, spinta al rialzo dai prezzi dell’energia in costante aumento dall’inizio della guerra  I prezzi al consumo sono aumentati dell’8,7% annuo, rispetto al 7,8% di aprile, ha detto l’Ufficio federale di statistica. Un sondaggio Reuters aveva stimato una lettura annuale complessiva per l’Ipca tedesco pari a 8,0% a maggio. Sale anche il carovita a livello Ue, anticipa Antonio Cesarano di Intermonte: “Con i dati di Germania, Spagna e Belgio e quelli di prossima uscita per Italia e Francia l’inflazione preliminare dell’area Euro di maggio potrebbe attestarsi all’8% in luogo del 7,8% previsto”.

Lane (Bce): due aumenti da 0,25% entro settembre

Accelera, dati questi numeri, l’aumento dei tassi. Anche il capo economista della Bce, la colomba per eccellenza Philip Lane, ha anticipato in un’intervista allo spagnolo Cinco Dias che la Bce dovrebbe alzare i tassi di interesse con incrementi di 25 punti base a luglio e settembre. Aumenta anche il rischio di frammentazione finanziaria all’interno della Ue, ammette Lane, ma, dice, “ne siamo consapevoli e sapremo contenerlo”.

Euro superstar, il Btp supera di nuovo il 3%

La tensione sui tassi si traduce i un rafforzamento dell’euro, ai massimi da cinque settimane a 1,075 (+0,3%).

Il rendimento del Btp decennale ha varcato di nuovo la soglia del 3% per poi chiudere al 2,98% (+9 punti base). Sale anche il Bund di pari durata a 1,05%. Lo spread si aggira attorno ai 195 punti.

Pesa sul secondario italiano anche l’attesa del collocamento a medio e lungo termine di oggi, in cui il Tesoro mette a disposizione degli investitori fino a 6,75 miliardi di euro nelle riaperture del Btp a 5 e 10 anni, insieme al Ccteu ottobre 2030.

La Bundesbank riapre invece il Bobl aprile 2027 per 3 miliardi.

Goldman Sachs: Italia a rischio con il voto del 2023

Secondo Goldman Sachs il rischio di una nuova crisi del debito è remoto, ma non mancano alcuni elementi di preoccupazione.  L’Italia si sta infatti avvicinando al “limite di rendimento”, cioè la soglia oltre la quale il rendimento delle obbligazioni sovrane provoca un aumento del rapporto debito/pil, innescando una spirale negativa. il rendimento del Btp a 7 anni si attesta al 2,3%, non lontano dal limite di sostenibilità, fissato dalla banca americana al 2,75%. Un eventuale sfondamento, a giudizio degli analisti, renderebbe necessarie “riforme significative” per riportare il rapporto debito-pil sotto controllo.

Borse in rialzo, Pechino spinge il lusso 

Privi della bussola di Wall Street, chiusa per il Memorial Day, i listini continentali hanno toccato oggi i massimi di tre settimane affidandosi alle buone notizie provenienti dalla Cina.

  • Piazza Affari si apprezza dello 0,7% a 24.808 punti base.
  • Guida la corsa Amsterdam +0,86%, spinta dai tecnologici.
  • Francoforte +0,79%, Parigi +0,72%. È poco mossa Londra, +0,22%, piatta Madrid, -0,06%.
  • Esuberanti i titoli del lusso: il migliore è Kering +3,51%. In forte ascesa anche Reny Cointreau +5% 

Piace l’operatore unico, Tim prende il volo

Brillante performance di Tim  +3,1%) dopo la firma del memorandum of understanding che mira a costituire un operatore unico di rete fissa, non verticalmente integrato, controllato da Cdp e partecipato da Kkr e Macquarie. Per Equita l’accordo con la Cassa e Open Fiber varrà 12 miliardi di euro.

Interpump, piace il portafoglio ordini. Saipem entra nei campi eolici 

Rivincita di Interpump +4,5% che recupera il terreno perduto sullo slancio dell’upgrade di Intesa Sanpaolo da hold ad add, anche se il target è stato ridotto da 51 a 48 euro. Il portafoglio ordini copre già il 75% delle vendite 2022 e la gestione dei prezzi e le efficienze nella produzione sono in grado di proteggere i margini, scrivono nella nota gli analisti di Intesa.

 Acquisti rilevanti poi su Saipem +2% che con Havfram Holding e Hvas Invest Kappa (una holding company controllata da HitecVision) ha sottoscritto un accordo per valutare una potenziale cooperazione nel settore dello sviluppo e della costruzione di parchi eolici offshore.

Brilla il lusso: Moncler e Ferragamo +4%

In testa al listino spiccano Moncler e Ferragamo con rialzi superiori al 4% davanti alla pattuglia del lusso: Aeffe +5%, salgono anche Tod’s e Cucinelli. Da mercoledì cadono e limitazioni anti Covid a Shanghai. 

Debole Generali, utility in rosso. 

Poco movimento nei titoli del settore bancario, sostanzialmente tutti sopra la parità. Goldman Sachs ha promosso a buy Unicredit +0,8% ed Intesa San Paolo +0,6%. Tra i finanziari lieve flessione di Generali-0,2%. Frena anche Unipol -0,8%.

La maglia nera tocca alle utility, in ribasso  a fronte dell’aumento dei tassi. Perdite sotto il punto percentuale per Itlgas, Hera, Terna e Snam. Enel-0,4%.  

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