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Ciclismo: Freccia Vallone, dopo 8 anni trionfa di nuovo Valverde

Seconda vittoria nella classica delle Ardenne per il campione spagnolo che torna al successo dopo una lunga serie di piazzamenti. Gilbert, il favorito della vigilia, solo decimo. Cadute per Cunego e Rodriguez. Buon allenamento per Nibali che punta alla Liegi-Bastogne-Liegi.

Ciclismo: Freccia Vallone, dopo 8 anni trionfa di nuovo Valverde

A distanza di otto anni Alejandro Valverde rivince la Freccia Vallone. Per lo spagnolo è la fine di un incubo dopo tante occasioni buttate al vento, con tanti piazzamenti ma senza più vincere una corsa importante da troppo tempo. Sul muro d’Huy, posyo a a poco più di un km dal traguardo della prima classica delle Ardenne che precede la Liegi di domenica, Valverde, al contrario di Kwiatkowski, non ha sbagliato nulla scegliendo il momento giusto dell’attacco. Con pendenze che toccano il 26%, ogni piccolo errore si paga. E di errori, nella gestione delle gare, Valverde ne ha commessi a iosa in una carriera professionistica più che decennale che pur luminosa – salvo la macchia del doping dell’Operacion Puerto – avrebbe potuto avere un palmarés molto più ricco con una tattica più avveduta che tenesse a bada l’istintiva voglia di attaccare sempre. Per citare una corsa su tutte, il mondiale di strada ha visto Valverde mai iridato ma ben cinque volte sul podio, due volte secondo nel 2002 e 2005 e tre volte terzo a Salibusrgo nel 2006, a Valkenburg, sullo stesso tracciato della Freccia Vallone, nel 2012 e a Firenze l’anno scorso. Oggi a 34 anni Valverde resta, con Contador e Rodriguez, l’uomo di punta del ciclismo spagnolo.

Vittoria quindi griffata la sua quella di ieri alla Freccia Vallona: un successo che rilancia le quotazioni di Valverde per la Liegi-Bastogne-Liegi di domenica, che il leader della Movistar ha già vinto due volte nel 2006 e nel 2008. A deludere nella Freccia Vallone di quest’anno è stato soprattutto Philippe Gilbert, giunto decimo, che dopo l’exploit nell’Amstel Gold Race di domenica era il grande favorito. Ma il belga si è trovato imbottigliato nelle retrovie all’attacco dell’ultima ascesa al Muro d’Huy e per lui la gara era chiusa, rimandando alla Liegi le sue ambizioni di vittoria. Ancora sfortunato – come il nostro Cunego – Joaquim Rodriguez caduto ancora dopo il capitombolo nella classica della birra. Ormai pare che Purito più che alle Ardenne pensi al Giro d’Italia con una gran voglia di vincerlo dopo che per qualche secondo se l’è visto sfuggire per mano di Ryder Hesjedal nel 2012. Incrocerà sulla sua strada  Cadel Evans e Breadley Wiggins che si stanno preparando sulle salite del Giro del Trentino. Un Giro d’Italia che non vedrà alla partenza la maglia rosa 2013, Vincenzo Nibali concentrato sul Tour e che ieri è apparso ancora in ritardo di forma. Ma lo Squalo, intervistato dopo il traguardo sul muro d’Huy, si è detto certo di fare qualcosa di buono nella Liegi-Bastogne-Liegi che domenica chiuderà la stagione primaverile delle classiche.

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