Il presidente venezuelano Hugo Chavez ha firmato un decreto ordinando alla Banca centrale di riportare in patria l’oro depositato presso la Bank of England e in altre banche in America, Inghilterra, Canada e Svizzera. Delle 345 tonnellate di oro possedute dal Venezuela ben 211 erano depositate all’estero, e ora saranno gradualmente rimpatriate per essere custodite nei forzieri del Banco Central de Venezuela. La ratio del provvedimento è difficile da decifrare, ma lo stesso si può dire di altre estemporanee decisioni di questo difficile presidente. Può essere un modo di dire ai paesi occidentali ‘non mi fido di voi’, oppure può essere una maniera di sottrarre l’oro detenuto all’estero a sequestri giudiziari in seguito a decisioni sfavorevoli dei tribunali (il Venezuela è coinvolto in molti arbitrati internazionali). Oppure, più semplicemnte, col prezzo dell’oro che continua a salire, Chavez può aver pensato che queste tonnellate è meglio tenersele ben strette e vicine.
Chavez si riprende l’oro (ma perché?)
Il presidente venezuelano ha ordinato il rimpatrio dei depositi aurei detenuti all’estero dalla banca centrale. Il motivo però resta un mistero
Potrebbe interessarti anche...
-
Migranti, nel Regno Unito il Parlamento dice sì al piano Ruanda: gli irregolari saranno deportati. Onu: “Pericoloso precedente”
-
Ecuador tra narcos e violenze, passa il referendum sulla sicurezza: tolleranza zero ed esercito nelle strade
-
Barometro delle guerre: Israele, si dimette capo intelligence militare per attacco 7 ottobre. Aiuti all’Ucraina, martedì voto al Senato Usa
-
Grattacieli residenziali di lusso, il più alto del mondo sarà in Brasile