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Champions: trionfo Roma, pari per la Juve, oggi Napoli al test Guardiola

La Roma straccia il Chelsea di Conte e sogna il passaggio agli ottavi di Champions – Solo pari in Portogallo per la Juve che ringrazia Higuain – Oggi la prova più difficile tocca al Napoli che riceve il Manchester City di Guardiola ma tutta la città spera nell’impresa

Champions: trionfo Roma, pari per la Juve, oggi Napoli al test Guardiola

La Roma accarezza il sogno, la Juventus esorcizza l’incubo. Il martedì di Champions si presentava come il giorno della qualificazione agli ottavi dei bianconeri e della difesa del secondo posto dei giallorossi, è diventato invece molto complicato per i primi ed entusiasmante per i secondi.

Nell’1-1 di Lisbona da salvare c’è appunto solo il risultato, insufficiente per staccare il pass ma utile per evitare un clamoroso rimescolamento di carte, comunque possibile anche alla luce del calendario, che il 22 novembre vedrà la Juve contro il Barcellona (non ancora qualificato) e i portoghesi in casa con l’Olympiacos.

Il 3-0 della Roma sul Chelsea invece è un vero e proprio trionfo, tanto più con l’Atletico Madrid nuovamente fermato sul pari dal Qarabag: ora la qualificazione è davvero vicina (manca solo un punto), per giunta da prima in classifica.

Serata double face insomma per le italiane, anche se la Juve, a conti fatti, ha evitato che il suo Halloween diventasse davvero una notte delle streghe. Al vantaggio dello Sporting con Bruno Cesar (20’), ha risposto Higuain nel finale (78’), in mezzo una brutta prestazione della squadra di Allegri, ben lontana dalla versione scintillante promessa alla vigilia.

“Dispiace per il pari perché avevamo la possibilità di chiudere il passaggio e così non è stato – ha spiegato in conferenza stampa – Era molto semplice il discorso, dovevamo vincere qui per chiudere i giochi, evidentemente siamo un squadra che ha bisogno di paura per fare delle prestazioni giuste. Salvo soltanto il risultato”.

Clima cupo insomma, l’esatto opposto di quello di Roma, dove invece si celebra la consacrazione dei giallorossi tra i grandi d’Europa. Il 3-0 sul Chelsea campione d’Inghilterra resterà nella storia del club proprio come l’eventuale superamento di un girone che, alla vigilia, sembrava quasi impossibile.

Invece la Roma non solo sta per passarlo (all’appello manca solo un punto) ma lo sta facendo dalla porta principale, ovvero da un primo posto che si prenderebbe di diritto l’appellativo di impresa. Sugli scudi El Shaarawy, autore di una doppietta (1’ e 36’), Perotti (63’) e Di Francesco, vero e proprio deus ex machina di una Roma sempre più competitiva e ambiziosa, addirittura migliore di quella lasciata da Spalletti.

“Non ho rivincite da prendermi, credo nel mio lavoro e nei ragazzi – le sue parole – Sapevo che in ripartenza avremmo potuto fargli male, ma anche che avremmo dovuto soffrire un po’. Stiamo migliorando, ma è un punto di partenza. I ragazzi hanno capito il mio gioco e ora racccogliamo i frutti”.

Nulla da salvare invece per il Chelsea di Conte, se non l’aiuto arrivato dal Qarabag, nuovamente capace di fermare l’Atletico Madrid di Simeone, per giunta a casa sua. Grazie all’1-1 del Wanda Metropolitano i Blues restano secondi e con grandi possibilità di qualificazione, la figuraccia però resta e rischia di complicare ulteriormente il già difficile rapporto del tecnico con parte dello spogliatoio (David Luiz, Fabregas e Hazard non si ritrovano più nei suoi metodi) e, soprattutto, con Abramovich, già piuttosto stizzito per la mediocre posizione di classifica in Premier.

“Sono molto deluso, loro sono stati più affamati e hanno meritato la vittoria – la sua analisi amara – Purtroppo abbiamo iniziato la stagione con alti e bassi, se vogliamo essere competitivi dobbiamo ritrovare stabilità e la rabbia della scorsa stagione”.

Archiviata la serata di ieri, è tempo di concentrarsi su quella odierna. Il clou si sposterà sul San Paolo, dove il Napoli dovrà vedersela contro il super Manchester City di Guardiola. Partita delicatissima: in palio, oltre al prestigio, ci sono punti pesanti in chiave qualificazione.

La sconfitta contro lo Shakhtar infatti condiziona non poco la classifica, tanto più con il Feyenoord che non si schioda da quota 0: perdere col City, insomma, potrebbe condizionare la corsa agli ottavi, con gli azzurri costretti a vincere le prossime due e ad affidarsi ai risultati degli altri campi.

“L’avevo già detto tempo fa, la gara decisiva sarà quella contro lo Shakhtar – ha glissato Sarri. – Detto questo fare punti ci darebbe un bel vantaggio, ci proveremo ma per riuscirci sarà necessario entrare subito in partita. Il City non è imbattibile, nessuno lo è, però è la miglior squadra d’Europa allenata dal più grande di tutti”.

Parole al miele per Guardiola, in campo però non ci sarà spazio per i cerimoniali ma solo per la voglia di vincere. Il Napoli ci proverà con il classico 4-3-3 con Reina in porta, Hysaj, Albiol, Koulibaly e Ghoulam in difesa, Zielinski, Diawara e Hamsik a centrocampo, Callejon, Mertens e Insigne in attacco.

Il City, nel tentativo di ottenere 3 punti che lo porterebbero matematicamente agli ottavi, risponderà con un 4-1-4-1 super offensivo con Ederson tra i pali, Walzer, Stones, Otamendi e Delph nel reparto arretrato, Fernandinho in mediana, Sterling, De Bruyne, David Silva e Sané sulla trequarti alle spalle dell’unica punta Aguero.

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