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Champions, trionfo Bayern: un parigino beffa i francesi

Con un gol del francese Coman i tedeschi vincono la Champions per la sesta volta e fanno piangere il Psg di Neymar e Mbappè

Champions, trionfo Bayern: un parigino beffa i francesi

Programmazione 1, soldi 0. La vittoria del Bayern Monaco sul Psg vale la sesta Champions League di un club straordinario, capace di ottenere risultati prestigiosissimi senza farsi prendere dagli isterismi del calcio moderno. Certo, anche i tedeschi se si tratta di spendere non si fanno pregare, ma di solito agiscono senza considerare l’aspetto mediatico: Alphonso Davies, tanto per fare un esempio, è stato prelevato dai canadesi dei Whitecaps per 40 milioni quando era sconosciuto al grande pubblico, rivelandosi poi il miglior terzino sinistro della Champions. Mossa che il Psg degli sceicchi non avrebbe mai fatto, preferendo invece concentrarsi su stelle internazionali già affermate, dunque molto più costose e mediaticamente spendibili.

Alla fine però ad alzare al cielo la Coppa più importante è stato il Bayern, di nuovo sul tetto d’Europa a sette anni dall’ultima volta. Un successo firmato da Coman, ironia della sorte cresciuto proprio nel vivaio parigino e poi finito in Germania via Juve, bravo a trovare il gol vittoria attorno all’ora di gioco, quando la partita si stava “sporcando”.

Il primo tempo infatti era stato spettacolare, persino troppo per essere una finale, con entrambe le squadre più volte vicino al gol, su tutte con Neymar (gran parata di Neuer) e Lewandoski (palo a Navas battuto). Nella ripresa invece i ritmi erano calati e il match sembrava scorrere sul filo dell’equilibrio, fino al colpo di testa di Coman che cambiava il risultato e spingeva la Coppa verso la Baviera. Va detto che il Psg non si è arreso, anzi ha cercato il pareggio con tutte le sue forze e lo avrebbe anche trovato se Marquinhos e Chupo-Moting non si fossero mangiati due clamorose occasioni.

Alla fine, comunque, è giusto così: il Bayern ha arato questa Champions, come dimostra il fatto che ha vinto tutte le partite, dalla prima del girone fino alla finalissima, mettendo a segno un record mai raggiunto da nessuno.

Il Psg invece torna a casa senza trofeo e con una valigia carica di rimpianti, interrogandosi sul perché di un altro anno senza Europa nonostante i 633,5 milioni per costruire l’undici titolare (con la panchina si sfiora il miliardo). Tanti soldi, in molti casi spesi male: l’ultimo esempio è quello di Icardi, lasciato in panchina da Tuchel anche dopo essere passato in svantaggio, trattato come l’ultima delle riserve nonostante il riscatto appena avvenuto.

Il trionfo tedesco, oltre che dei tanti campioni in rosa, è firmato da Hans-Dieter Flick, subentrato il 3 novembre a Kovac e capace di vincere Champions League, Bundesliga e Coppa di Germania, firmando così un prestigioso triplete. “È un qualcosa che non riesco ancora a comprendere, è merito della squadra – le parole del tecnico campione d’Europa – Quando abbiamo iniziato a novembre leggevo che non c’era più rispetto per il Bayern Monaco, ma negli ultimi 10 mesi abbiamo lavorato in modo sensazionale e sfruttato anche il lockdown per creare un gruppo ancora più unito. Questo trionfo è merito di tutti, soprattutto dei giocatori ovviamente, ma è la conseguenza di un lavoro fatto insieme”.

Tanta delusione invece in casa Psg, dove la Champions resta un tabù nonostante i molti milioni spesi. “Abbiamo dato tutto, lasciato il cuore e tutto il resto in campo – ha sospirato Tuchel – Ero certo che il primo gol potesse decidere questa partita, l’avessimo fatto noi avremmo vinto 1-0. C’è stata una differenza di un gol tra due squadre fortissime, ma sono orgoglioso della nostra mentalità e di come abbiamo giocato le ultime partite: è tutto ciò che potevo chiedere come allenatore, il resto non si può controllare”.

Con la finale di Lisbona la stagione 2019/20 va definitivamente in archivio: passerà alla storia, per cause di forza maggiore, come la più lunga di sempre. Appuntamento, Covid permettendo, al 19 settembre, giorno d’inizio del prossimo campionato, mentre per le coppe (preliminari a parte) ci si rivedrà ad ottobre. Prima però ci sarà tanto, tantissimo, calciomercato, pronto a regalarci le solite emozioni di ogni estate che si rispetti.

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