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Champions: l’Inter vince e spera, Atalanta ok, oggi Juve e Lazio

Rocambolesca vittoria dell’Inter in Germania che tine aperte le porte della qualificazione agli ottavi – Il pari dell’Atalanta dà speranza ai bergamaschi – Oggi in campo Juve e Lazio

Champions: l’Inter vince e spera, Atalanta ok, oggi Juve e Lazio

C’è ancora vita sul pianeta Champions. La vittoria dell’Inter in Germania, unita al clamoroso 2-0 dello Shakhtar sul Real, rimanda ogni discorso qualificazione all’ultima giornata, quando a San Siro arriveranno gli ucraini e a Madrid andrà in scena lo scontro diretto tra gli spagnoli e i tedeschi. In caso di pareggio tra quest’ultimi, diciamo subito, i nerazzurri verrebbero eliminati, però è bene sottolineare come gli scenari, rispetto alla vigilia, siano profondamente cambiati: il Real infatti, perdendo ieri, è sceso al terzo posto e anche il Borussia, a questo punto, non è più sicuro della qualificazione. A far saltare il banco è stato lo Shakhtar, che potrebbe addirittura andare agli ottavi, ragion per cui sarebbe troppo rischioso mettersi a fare calcoli. L’Inter dal canto suo avrà solo la vittoria come risultato a disposizione, proprio come ieri, quando anche un pari l’avrebbe matematicamente eliminata, ma per come si erano messe le cose è già tanto così.

I nerazzurri hanno espugnato Moenchengladbach con la solita partita “pazza”, nella quale sono passati in vantaggio con Darmian (17’), si sono fatti raggiungere da Plea (45’), hanno addirittura messo la doppia freccia con il solito gigantesco (in tutti i sensi) Lukaku (64’ e 73’), per poi subire il 2-3 ancora da Plea (76’) e rischiare perfino il pareggio: per loro fortuna la tripletta di Plea è stata annullata dal Var, intervenuto per segnalare un fuorigioco di Embolo invisibile a occhio nudo (86’). Un vero e proprio tourbillon di emozioni, che dà ancora speranze ad Antonio Conte.

“Se non sei una squadra sotto tutti i punti di vista non vieni a vincere partite del genere, soprattutto in questo momento – ha esultato il tecnico nerazzurro – Loro erano davvero in forma, ma noi abbiamo fatto una partita davvero importante, meritando di vincere. Potevamo evitare sofferenze inutili, è vero, ma non dimentichiamoci che avevamo davanti un grande avversario. Siamo vivi, questa è la cosa più importante”.

Serata positiva anche per l’Atalanta, nonostante l’1-1 con il piccolo Midtjylland. Fortunatamente però il Liverpool, peraltro con grandi sofferenze, ha sconfitto l’Ajax, permettendo ai bergamaschi di andare ad Amsterdam, la settimana prossima, con due risultati su tre a disposizione: anche col pareggio, infatti, il pass per gli ottavi diventerebbe realtà. Certo, anche ieri la Dea ha mostrato una preoccupante stanchezza psicofisica, andando sotto contro i danesi (Scholz al 13’) e riuscendo a pareggiare solo nel finale con un colpo di testa di Romero (79’). I tempi dello spettacolo, dei ritmi folli e dei gol a grappoli, insomma, sono lontani, ma intanto mercoledì prossimo ci si giocherà nuovamente la qualificazione, per il secondo anno di fila.

“A inizio girone avremmo messo la firma per arrivare qui con questa classifica – il commento di Gasperini – Giocare così spesso ci toglie qualcosa, anche a livello mentale: facciamo tutte partite di alto livello, senza avere il tempo per recuperare. Però va così e sottolineo che le difficoltà al momento le abbiamo in attacco, perché le occasioni le creiamo ma fatichiamo a trasformarle”.

Oggi invece sarà il turno di Juventus e Lazio, attese da due impegni decisamente diversi. I bianconeri, infatti, riceveranno la Dinamo Kiev da qualificati, mentre i biancocelesti andranno a Dortmund per una sfida molto delicata, che potrebbe dar loro il pass per gli ottavi e il primo posto, ma anche rimettere tutto in discussione. Guai però a pensare che la Signora possa permettersi passi falsi: farne un altro dopo quello di Benevento, infatti, creerebbe ulteriore malumore in un ambiente già piuttosto elettrico.

“Quando vinci va tutto bene, quando invece perdi o pareggi nascono problemi che magari non esistono – ha glissato Pirlo – Non sono preoccupato, anzi sono sicuro che i giocatori mi seguano, sappiamo bene cosa dobbiamo fare”. In molti però cominciano a storcere il naso di fronte a una Juve così altalenante, incapace di vincere le partite non appena viene a mancare il colpo risolutivo del campione, Ronaldo su tutti. Ecco perché riprendere il filo della vittoria, indipendentemente dalla qualificazione (e comunque c’è ancora un primo posto da giocarsi), avrebbe una valenza importante, tanto più che sabato ci sarà il derby contro il Toro e arrivarci male non piacerebbe proprio a nessuno.

Pirlo deve fare nuovamente a meno di Chiellini (problema alla coscia destra) e di Buffon (problemi muscolari), per il resto avrà tutti a disposizione per un 3-4-1-2 che vedrà Szczesny in porta, Danilo, Bonucci e De Ligt in difesa, Kulusevski, Bentancur, Rabiot e Alex Sandro a centrocampo, Bernardeschi sulla trequarti, Ronaldo e Morata in attacco. Consueto 4-2-3-1 anche per Lucescu, che risponderà con Buschchan tra i pali, Kedziora, Zabarnyi, Mykolenko e Karavaev nel reparto arretrato, Shepelev e Andrievsky in mediana, Shaparenko, Buyalskyi e De Pena alle spalle dell’unica punta Verbic. Arbitro della sfida sarà Stephanie Frappart, prima donna a dirigere una gara di Champions League: evento storico, forse più importante della gara stessa.

La partita della serata, per quanto ci riguarda ovviamente, è però Borussia Dortmund-Lazio, che potrebbe sancire il passaggio del turno degli Inzaghi’s, ma anche rimescolare pericolosamente le carte. Molto dipenderà anche da Club Brugge-Zenit (se i belgi perdessero la Lazio sarebbe automaticamente qualificata), ma è chiaro che i biancocelesti devono giocarsela a prescindere, proprio come nella gara inaugurale dello scorso 20 ottobre, quando il 3-1 dell’Olimpico spianò la strada del cammino europeo.

“Ce la giocheremo con le nostre armi, le insidie saranno tantissime perché loro sono una delle squadre più forti d’Europa, ma dovremo fare il massimo perché vogliamo prenderci la qualificazione – ha spiegato Inzaghi – Pensiamo alla nostra partita, il calcio è imprevedibile e finché non avremo la certezza matematica degli ottavi, è meglio non sbilanciarsi”.

La partita è tosta e il recente clima di lutto che ha colpito la squadra (ieri è scomparso Arturo Diaconale, portavoce del club) non aiuta di certo. Inzaghi però avrà finalmente una rosa quasi al completo e potrà schierare il 3-5-2 tipo con Strakosha in porta, Luiz Felipe, Hoedt e Acerbi in difesa, Marusic, Milinkovic-Savic, Lucas Leiva, Luis Alberto e Fares a centrocampo, Correa e Immobile in attacco. Favre risponderà con un 4-2-3-1 con Burki tra i pali, Morey, Akanji, Hummels e Passlack nel reparto arretrato, Witsel e Bellingham in mediana, Brandt, Reus e Sancho alle spalle dell’unica punta Haaland.

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