Tante occasioni, zero gol. La visita dell’Inter nella tana del Manchester City è finita con uno 0-0 piuttosto inatteso, ma se il doppio clean sheet può risultare sorprendente, lo stesso non si può dire del pareggio in sé: già a Istanbul i nerazzurri avevano dimostrato di potersela giocare alla pari e la storia si è ripetuta anche ieri, fortunatamente con un punteggio migliore. Inzaghi torna a casa con un punto importantissimo per classifica e morale, visto che da ieri la sensazione di forza è diventata una certezza. Il mercoledì di Champions regala un buon esordio anche al Bologna, nonostante il rammarico per la mancata vittoria sullo Shakhtar (0-0), in attesa che l’Atalanta completi il quadro con la super sfida all’Arsenal di questa sera (ore 21, Sky e Now).
Manchester City – Inter 0-0: Inzaghi tiene testa a Guardiola e porta a casa un ottimo punto
Partiamo subito col dire che lo 0-0 finale non rende giustizia a quanto visto in campo. Il risultato avrebbe potuto assumere dimensioni decisamente diverse, anche se la sostanza non sarebbe cambiata: entrambe hanno avuto occasioni e il pareggio, a conti fatti, è sostanzialmente giusto. L’Inter ha approcciato molto bene il match, senza alcun timore reverenziale verso chi non perde una partita in casa dal 19 settembre 2018. Inzaghi, anzi, s’è permesso pure il lusso di fare turnover, lasciando a riposo gente come Pavard, Mkhitaryan e, soprattutto, Lautaro Martinez, tutti preservati per il derby di domenica. Anche Guardiola ha dosato bene le forze (fuori Foden, Gundogan e Stones), ma la sua rosa ha margini decisamente più ampi e rende il paragone quasi blasfemo.
L’Inter, come dicevamo, ha messo in atto un copione molto chiaro, fatto di difesa degli spazi e ripartenze fulminee. Guai però a parlare di catenaccio: i nerazzurri sapevano bene cosa fare una volta recuperata la palla, anche se hanno peccato di precisione nei passaggi chiave. Il City, si sa, lascia molti spazi e la squadra di Inzaghi avrebbe potuto approfittarne meglio, trasformando un buon pari in una storica vittoria. I momenti di sofferenza ci sono stati e sono coincisi con i finali dei due tempi, nei quali gli inglesi hanno alzato la pressione e sfiorato più volte il gol, eppure Sommer non ha dovuto compiere nessun miracolo, solo parate attente e puntuali. La colpa è anche degli attaccanti, assenti ingiustificati della notte dell’Etihad: Haaland ha ripetuto la prova scialba di Istanbul, ribadendo la sua allergia ai marcatori tipo Acerbi, Lautaro, calato al 66’ come un jolly, non si è praticamente mai visto, confermando un momento di forma piuttosto opaco. Il pareggio finale, insomma, accontenta tutti, ma è soprattutto l’Inter a goderselo: tenere testa ai campioni d’Inghilterra, per giunta in casa loro, non è cosa da poco.
Inzaghi: “Complimenti ai ragazzi, ma davanti serviva più tecnica”
“I ragazzi sono stati bravi, hanno lavorato bene insieme e non sono mancate le occasioni per fare gol – il commento di Inzaghi -. Il primo tempo è stato migliore del secondo dove abbiamo sofferto, ma alla squadra ho già fatto i complimenti. Cosa manca per fare l’ultimo salto? Negli ultimi 30 metri bisogna lavorare meglio e avere maggiore tecnica, la rifinitura è importante, dobbiamo migliorare: negli occhi rimane l’occasione nel primo tempo di Taremi che non ha calciato ma ha preferito passare… Abbiamo giocato con personalità quando avevamo la palla e in difesa quand’era il momento, collezionando altre occasioni limpide con Carlos Augusto e Darmian. Loro sono stati fortissimi, come a Istanbul c’è stato equilibrio, poi a decidere sono sempre gli episodi. Lautaro in panchina? Ragiono in base a quello che vedo in allenamento, non si tratta di turnover. Ho 22 calciatori a disposizione, davanti a tutto c’è il bene dell’Inter. Domenica giocheremo un derby sentito come sempre, specialmente per i tifosi che non ci hanno mai lasciati soli. Prepareremo la sfida in pochi giorni, avremo contro una squadra di valore”.
Guardiola: “Inter squadra meravigliosa, ma i miei sono stati altrettanto bravi”
“È stata una partita difficile, l’Inter è una squadra meravigliosa che gioca benissimo in contropiede e si difende altrettanto bene – l’analisi di Guardiola -. Ma della mia squadra mi è piaciuto tutto perché so che avversario abbiamo affrontato, non sono campioni d’Italia per caso. Abbiamo giocato meglio della finale di Istanbul e nel secondo tempo abbiamo avuto 4-5 occasioni, loro una con Lautaro alla fine, siamo anche noi una squadra fantastica. Mi è piaciuto tutto, sono molto felice di poter attaccare con 11 uomini che sanno fare le coperture, i raddoppi, quando hanno la palla corrono e ovviamente abbiamo anche difeso, almeno un paio di occasioni all’Inter le devi pur concedere. A questi livelli non si possono avere 20 palle gol, ne abbiamo avute 5 e abbiamo giocato anche meglio della finale di due anni fa, però stavolta non abbiamo vinto”.