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CHAMPIONS LEAGUE – Preziosissimo pari della Roma a Manchester e stasera la Juve affronta l’Atletico

CHAMPIONS LEAGUE – Splendido pareggio dei giallorossi di Garcia a Manchester contro il City (1 a 1) grazie a un gol da record di super Totti, che diventa il più anziano goleador della Champions League – Stasera altra “finale” italiana con la Juve che affronta i campioni di Spagna dell’Atletico Madrid di Simeone: Allegri punta alla vittoria.

CHAMPIONS LEAGUE – Preziosissimo pari della Roma a Manchester e stasera la Juve affronta l’Atletico

Una prova di forza. Della Roma e, di conseguenza, di tutto il calcio italiano. Nessuna resa di fronte ai campioni d’Inghilterra del Manchester City anzi, per quello che si è visto all’Etihad Stadium l’1-1 finale va persino stretto ai giallorossi. E pazienza se il migliore in campo è stato Francesco Totti, 38 anni compiuti sabato scorso: certi giocatori sono come il vino, più invecchiano e più migliorano. Giusto allora che il primo gol della carriera su un campo inglese sia arrivato ieri, così come il record del marcatore più vecchio in un match di Champions League (il precedente apparteneva a Giggs, in rete a 37 anni e 295 giorni). 

“Non pensavo a questo ma alla squadra – ha spiegato Totti subito dopo il match. – Abbiamo fatto una grande prova, il pareggio ci va persino stretto perché le occasioni migliori le abbiamo create noi”. Tanto semplice quanto giusta la disamina del numero 10 giallorosso. La partita infatti è stata condotta in gran parte dalla Roma nonostante un inizio tutt’altro che agevole. Pronti via e il City è già in vantaggio. Colpa di Maicon che strattona Aguero a centro area inducendo l’arbitro Kuipers a fischiare il sacrosanto rigore (4’). Ma il brasiliano fa subito capire che il suo è solo un incidente di percorso. Prima colpisce una traversa con un destro terrificante, poi ara la fascia mettendo in crisi il povero Clichy. 

Il pareggio è nell’aria e arriva al 23’ con Totti, meraviglioso nel toccare morbido alle spalle di Hart sull’assist di Nainggolan. A questo punto la Roma prende definitivamente coscienza delle proprie forze e cerca addirittura di vincere. Gervinho costringe Hart al miracolo e nella ripresa Florenzi fa lo stesso, poi arrivano due conclusioni pericolosissime di Totti e Pjanic. Il City regge l’urto e piano piano guadagna metri, tanto da chiudere all’attacco e sfiorare la vittoria con Silva. Sarebbe stata una beffa incredibile, invece la Roma supera indenne la prima “trasfertaccia” del girone e si candida sempre più al passaggio del turno.

Ma i brividi sono appena cominciati. Questa sera infatti tocca a un’altra italiana sfidare una big sul suo campo. La Juventus fa visita all’Atletico Madrid campione di Spagna e finalista di Champions, non certo una passeggiata tanto più che i colchoneros sono quasi obbligati a vincere. “Per noi è come una finale – l’arringa del Cholo Simeone. – La Juve è solida e con pochi punti deboli, servirà una gara di altissimo livello per vincere”. Concetto ribadito anche da Massimiliano Allegri, al primo vero test europeo alla guida dei bianconeri. 

“Dovremo offrire una grande prestazione e cercare un risultato positivo – il suo pensiero. – Affrontiamo un avversario tosto, che mette in campo intensità e furore agonistico. Servirà una partita molto tecnica”. Dichiarazioni condivisibili: se si vuole uscire indenni dal Vicente Calderon bisogna sbagliare il meno possibile. Ecco perché Allegri, pur con la consapevolezza che anche un pareggio andrebbe bene per classifica e morale, non vuole porsi limiti. “Noi dobbiamo fare il massimo – ha ribadito. – Al momento l’obiettivo è il passaggio del turno ma in questo gruppo c’è il Dna della vittoria”. 

Per cercare il colpaccio il tecnico si affiderà ai titolarissimi: Buffon in porta, Caceres (ballottaggio serrato con Ogbonna), Bonucci e Chiellini in difesa, Lichtsteiner, Vidal, Marchisio, Pogba ed Evra a centrocampo, Tevez e Llorente (favorito su Morata) in attacco. Perché nel catino del Calderon (esaurito da settimane) è tempo di far vedere all’Europa di che pasta è fatta la Juventus. 

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