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CHAMPIONS LEAGUE – La Roma cade a Borisov (3-2), la Juve cerca il riscatto col Siviglia

I bianconeri cercano il riscatto contro il Siviglia dopo le delusioni del campionato: debutta Khedira e in avanti il tridente Cuadrado, Dybala, Morata – Tra gli spagnoli non ci sarà l’ex Llorente – Cade la Roma in Bielorussia: 3-2 per il Bate Borisov dopo un orribile primo tempo e la traversa finale di Florenzi

CHAMPIONS LEAGUE – La Roma cade a Borisov (3-2), la Juve cerca il riscatto col Siviglia

Un passo falso pesantissimo. Quanto lo sapremo solo a dicembre, quando il girone sarà finito, di certo però la Roma rischia di pagare cara questa sconfitta di Borisov. Ha vinto il Bate, giocando di fatto solo il primo tempo. Nel secondo infatti si è scatenata la squadra di Garcia, tanto da sfiorare il pareggio in più di un’occasione, ma in Champions League non si possono regalare 45’. 

I giallorossi invece lo hanno fatto: troppo brutti nel primo tempo, completamente in balia di un Bate ben messo in campo ma assolutamente inferiore. E così, dalla Bielorussia, arriva un 3-2 che complica parecchio il cammino nel girone, per quanto la rimonta del Barcellona sul Leverkusen (2-1 dopo essere stato a lungo in svantaggio) rimetta un pochino le cose a posto. 

Garcia aveva promesso umiltà e concentrazione, invece il primo tempo è stato un concentrato di errori. Neanche un quarto d’ora e il Bate era già in vantaggio di due gol: prima Stasevich (8’), poi Mladenovic (12’, papera di Szczesny, schierato a sorpresa al posto di De Sanctis) facevano impazzire la Borisov Arena. Roma alle corde e incapace di reagire, tanto che al 31’ lo stesso Mladenovic faceva 3-0 con un sinistro spettacolare. 

Nel secondo tempo la metamorfosi giallorossa, anzitutto tattica: fuori l’impalpabile Iturbe e dentro Torosidis, secondo cambio dopo quello di Iago Falque al posto di Vainqueur. Le mosse funzionano e la Roma, complice un risveglio anzitutto mentale, rientrava nel match. Gervinho segnava il gol della bandiera (66’), Torosidis quello della speranza (82’). 

E quando Florenzi, un minuto più tardi, colpiva la traversa con uno splendido sinistro a giro, ecco che i rimpianti giallorossi, già grandissimi, diventavano addirittura enormi. Cosa sarebbe successo se la Roma avesse giocato così bene sin dall’inizio? Non lo sapremo mai ma qualcosa ci dice che le cose sarebbero andate diversamente. Speriamo solo che Garcia non debba pentirsene amaramente.

Questa sera vedremo se il calcio italiano saprà riscattarsi da subito. Alle 20.45 infatti toccherà alla Juventus affrontare il palcoscenico della Champions League, nel match casalingo contro il Siviglia. “Dovremo essere molto determinati, è quasi decisiva per l’accesso agli ottavi – ha spiegato Allegri senza troppi giri di parole. – Il nostro obiettivo è passare il girone e poi giocarcela, arrivando costantemente tra le prime otto d’Europa”. 

Obiettivo quasi scontato a inizio stagione ma ora, dopo un mese (abbondante) pieno di difficoltà, la paura di non farcela è tanta. Va anche detto che il Siviglia non naviga in acque particolarmente buone: dopo 6 partite di Liga occupa il 16esimo posto, frutto di 2 pareggi, 3 sconfitte e 1 sola vittoria (sabato contro il Rayo Vallecano). Inoltre gli spagnoli dovranno rinunciare a Llorente, ex attesissimo e invece costretto ai box da un infortunio. 

“Entrambi siamo partiti male in campionato e bene in Europa – il commento di Allegri. – Sarà una partita molto equilibrata e, lo ripeto, quasi decisiva per il passaggio del turno”. Nessuna pretattica, insomma, per il tecnico bianconero, tanto che lo stesso ha rivelato buona parte della formazione. “Vedrete solo all’ultimo se giocherò con il 3-5-2 o con il 4-3-3” il commento sornione di Allegri, che però pare orientato a optare per il secondo modulo. 

Le assenze contemporanee di Lichtsteiner (“i medici vogliono fare ulteriori approfondimenti”) e Caceres gli rendono quasi impossibile la difesa a tre, ecco perché sceglierà una linea a quattro con Barzagli (adattato terzino destro), Bonucci, Chiellini ed Evra. A centrocampo la grande novità è rappresentata dal rientro di Khedira, per la prima in volta titolare in partite ufficiali, in un reparto a tre con Pogba e uno tra Pereyra (favorito), Lemina ed Hernanes. 

Là davanti nessun dubbio, anche in virtù dell’indisponibilità di Mandzukic: sarà tridente con Cuadrado, Morata e Dybala. “Siamo molto motivati, la Juve è una grande squadra e non merita la classifica che ha” il pensiero di Emery. Il tecnico spagnolo cercherà i tre punti con il classico 4-2-3-1: Rico in porta, Coke, Andreolli, Kolodziejczak e Tremoulinas in difesa, Krychowiak e N’Zonzi a centrocampo, Reyes, Iborra e Konoplyanka sulla trequarti, Gameiro in attacco.

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