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Champions League, la giornata della “ghigliottina”: cadono (o soffrono) tutte le grandi

CHAMPIONS LEAGUE, la caduta degli dèi: si salvano per il rotto della cuffia Barcellona e Manchester United, la Juve pareggia in Danimarca e capitolano Chelsea, Milan, Real Madrid, City e Arsenal – Per gli uomini di Mancini è addirittura vicinissima l’eliminazione – In difficoltà le italiane, ma possono ancora farcela entrambe.

Champions League, la giornata della “ghigliottina”: cadono (o soffrono) tutte le grandi

La classe operaia non è mai stata così numerosa in Paradiso. Per trovare infatti un’ecatombe aristocratica come quella alla quale si è assistito nella due giorni del terzo turno della fase a gironi di Champions League, bisogna risalire a un’epoca probabilmente mai esistita.

L’elenco delle nobili d’Europa abbattute da squadre di estrazione sociale inferiore se non da vere e proprie cenerentole è infatti lunghissimo, e sarebbe quasi completo se Manchester United e Barcellona non si fossero salvate in extremis da una clamorosa sconfitta interna contro Sporting Braga e Celtic.

Partiamo con ordine, dalle prime avvisaglie del martedì: la Juve immagina una passeggiata danese contro una squadra fondata nel 1992, vincitrice di un solo titolo nazionale attualmente quarta in un campionato non certo di prima fascia, e invece arriva solo un pareggio in rimonta, con il primo gol e il primo punto realizzati dal Nordjaesland in Champions. Rimonta che invece non riesce ai campioni in carica del Chelsea, sconfitti in Ucraina dal sempre più convincente Shakhtar Donetsk dei brasiliani (ben 5 in campo), che dopo aver pareggiato giocando meglio della Juve a Torino, vola in testa al girone e si candida ad essere una delle rivelazioni del torneo.

Nella stessa serata se la vedono bruttissima tra le mura amiche il Barcellona (salvato al 94esimo da Jordi Alba) e Manchester United, che risale dallo 0-2 contro i portoghesi del Braga grazie a una doppietta del redivivo Hernandez. Ma tutto questo non era ancora niente in confronto al folle mercoledì che ha visto capitolare, nel girone di ferro che si annuncia sempre più sorprendentemente incerto, il Real Madrid di Mourinho in casa dei campioni di Germania del Borussia Dortmund (finora impeccabili e in testa al gruppo con 7 punti dopo aver strappato anche un pareggio a Manchester) e soprattutto il City di Mancini, travolto ad Amsterdam dall’Ajax dopo l’illusorio vantaggio di Nasri.

Mentre per i blancos la sconfitta è rimediabile (sono secondi con 6 punti), per i campioni d’Inghilterra si va profilando un flop-bis dopo l’eliminazione subita l’anno scorso dal Napoli, sempre nel girone: la classifica li vede infatti impietosamente a 1 punto, dietro pure all’Ajax che ne ha 3. A rischio persino il ripescaggio in Europa League, dunque.

Infine nella giornata della “ghigliottina” c’è spazio anche per la debacle del Milan a Malaga (che vola in testa al girone a punteggio pieno e con zero gol subiti), che a dire il vero sorprende fino a un certo punto visto il disastroso rendimento fin qui della squadra di Allegri, soprattutto in campionato; e per il ko interno dell’Arsenal contro lo Schalke 04, con gol di Huntelaar e Afellay.

E’ dunque una delle Champions League più incerte della storia quella che va delineandosi a metà dei gironi eliminatori: fin qui metteremmo la mano sul fuoco solo per Barcellona, Manchester United, Malaga e Porto, le uniche squadre a punteggio pieno e quasi certe di farcela, mentre persino il Bayern è invischiato in una lotta che vede tre squadre a pari merito con 6 punti (Valencia e Bate Borisov le altre). Particolarmente difficile la situazione delle due italiane, costrette a un cambio di marcia: il Milan è attualmente secondo con 4 punti, ma ha il fiato sul collo dello Zenit a 3 e molto probabilmente dovrà dire addio al primo posto, mentre la Juventus è obbligata al riscatto in casa col Nordjaesland e poi a fare risultato contro le corazzate Chelsea e Shakhtar.

Nell’annata delle nobili che decadono, potrebbe addirittura non stupire più di tanto che per la prima volta nella storia nessun italiana si qualifichi agli ottavi di finale.

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