Condividi

CHAMPIONS LEAGUE – Juve, notte magica a Madrid: è in finale

Il sogno diventa realtà: i bianconeri imbrigliano i campioni del Real Madrid con un gol dell’ex Morata e guadagnano una storica finale a Berlino dove affronteranno il Barcellona – Gli spagnoli erano andati in vantaggio con un rigore di Ronaldo – Buffon: “Nella vita non si hanno tante opportunità di giocarsi una finale: quando si può farlo bisogna vincere”.

CHAMPIONS LEAGUE – Juve, notte magica a Madrid: è in finale

Il sogno diventa realtà. La Juventus vola a Berlino contro ogni pronostico, non tanto della vigilia quanto d’inizio stagione. Quando in pochi, per non dire pochissimi, avrebbero davvero scommesso sui bianconeri in finale di Champions, per giunta dopo aver superato il Real Madrid. Invece, questa volta più che mai, è stata la Signora a meritarsi l’aggettivo di “galactica”, tanto caro nella capitale spagnola. Cuore, carattere e piedi buoni, eccoli qui gli ingredienti che hanno reso possibile quella che, fino a poco tempo fa, sembrava solo un’utopia. La missione resta difficile, ci mancherebbe: di fronte, infatti, ci sarà il Barcellona di Messi, Neymar, Suarez e ci fermiamo qui, altrimenti non basterebbe una pagina. Ora però non c’è più nulla d’impossibile e questa, di per sé, è già una vittoria. 

“Sappiamo che sarà difficilissimo giocarci contro, quei tre davanti sono stratosferici – ha ammesso Massimiliano Allegri. – Però la sfida secca è diversa dall’andata e ritorno, può succedere di tutto”. “Non andremo là a fare i turisti – il pensiero di capitan Buffon. – Nella vita non si hanno tante opportunità di giocarsi una finale, quando si può farlo bisogna vincere”. 

A questo, però, si penserà solo tra qualche ora. Perché adesso è il momento di godersi l’impresa di Madrid, meritata e legittimata in ogni suo aspetto. Da una parte 11 campioni strapagati, dall’altra una Squadra e la s maiuscola non è un errore di battitura. Non si esce indenni dall’inferno del Bernabeu senza esserlo fino in fondo, tanto più se la partita si mette male. Al Madrid serviva un gol per cambiare l’inerzia della qualificazione e l’ha trovato dopo appena 23’: ingenuità colossale di Chiellini su James, rigore trasformato con freddezza da Cristiano Ronaldo. Poteva finire male, anzi malissimo. 

Invece è uscita tutta la grandezza della Juventus, mentale ancor prima che tecnica. Minuto dopo minuto la Signora ha preso possesso del match, impadronendosene del tutto nella ripresa. Decisiva la mossa di Allegri di alzare il baricentro, accorciare il campo e pressare i portatori di palla blancos: una sorta di o la va o la spacca e, è proprio il caso di dirlo, è andata. Dopo un bolide di Marchisio a fil di palo, la Juve ha trovato il pareggio sugli sviluppi di un corner: assist di testa di Pogba e sinistro di Morata, ironia della sorte di proprietà madridista (57’). 

A quel punto il Real di Ancelotti doveva segnare due gol per passare e almeno uno per andare ai supplementari. Logico, dunque, che il predominio territoriale restasse blanco, così come che la Signora trovasse spazi più che invitanti in contropiede. Al 63’ Bale ha sfiorato la rete sottomisura, poi, 7 minuti più tardi, l’occasionissima è capitata sul destro di Marchisio, incredibilmente ipnotizzato da Casillas. 

Ma con lo scorrere delle lancette l’ardore del Madrid si è trasformato in disperazione ed è stata ancora la Juve ad avere la palla della vittoria, questa volta sprecata da Pogba. Sarebbe stato un trionfo ma poco importa, lo è stato comunque. E il 6 giugno prossimo sarà la Signora a sfidare il Barça in quel di Berlino. Chissà che quel giorno non sia proprio lei a pagare il conto con i famosi 10 euro, magari sotto agli occhi di Antonio Conte.

Commenta