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Champions League: finisce a Stamford Bridge il sogno del Napoli, che esce comunque fra gli applausi

Gli azzurri lottano fino alla fine ma cedono ai supplementari alla maggiore esperienza e forza fisica del Chelsea – Nell’arco delle due sfide e per il gioco mostrato, gli uomini di Mazzarri non avevano di certo demeritato la qualificazione – Inler e Lavezzi trascinatori, Cavani in serata no, difesa sotto accusa – Decisivi Drogba, Terry e Lampard.

Champions League: finisce a Stamford Bridge il sogno del Napoli, che esce comunque fra gli applausi

Naufraga nei fondali del Tamigi il sogno europeo del Napoli. A Stamford Bridge infatti, si sono infrante le ambizioni di una squadra che finora non aveva mai mostrato limiti e timori reverenziali, quasi giocasse in Champions da una vita. Ieri sera però, il Napoli ha mostrato al mondo tutta la sua inesperienza, che a questi livelli è quasi sempre fatale. Resta l’amaro in bocca per aver perso un’occasione storica, quale sarebbe stata la qualificazione ai quarti di finale, contro un avversario forte ma tutt’altro che imbattibile, ma ora non bisogna commettere l’errore di buttare tutto al vento. Le vittorie su Manchester City, Villarreal e Chelsea sono state imprese straordinarie, per una squadra che è caduta proprio quando doveva solo fare il suo. L’esperienza servirà per il futuro, che il Napoli si augura sia più prossimo che mai.

LA PARTITA

Chi non avesse visto la partita e leggesse solo il risultato finale, potrebbe pensare ad una gara a senso unico, ma le cose non sono andate così, o almeno non subito. Nei primi 20 minuti infatti il Napoli è andato vicino al gol ben 4 volte: nell’ordine Hamsik, Lavezzi, Cavani e ancora lo slovacco hanno sparato a salve verso la porta di Cech, mancando la rete che avrebbe indubbiamente indirizzato il match a loro favore. Il Chelsea? Sembrava la squadra spaurita vista al San Paolo, un colosso sull’orlo di un precipizio solo da spingere giù. Ma i Blues hanno giocatori di classe ed esperienza decennale, gente come Terry, Lampard e Drogba, insomma campioni veri che il Napoli non ha (leggere il tabellino dei marcatori per credere). E così alla prima occasione buona è arrivato il gol dell’ivoriano, splendido nel girare di testa una palla morbida di Ramires.

Gli azzurri hanno accusato il colpo, ma nonostante tutto hanno avuto ancora una volta l’occasione per affossare il Chelsea. Peccato che Cavani fosse in serata no, altrimenti oggi parleremmo di un risultato completamente diverso. Il Chelsea ha preso fiducia minuto dopo minuto, per poi sfogare la sua foga nel secondo tempo. Pronti via ed il vantaggio del Napoli non c’era più: calcio d’angolo regalato da Campagnaro e colpo di testa di Terry, uno dei più criticati nella gestione Villas Boas. Nonostante il terribile uno-due, gli azzurri hanno avuto un moto d’orgoglio che poteva portarli ai quarti di finale, grazie al destro pietrificante (almeno per Cech) di Inler. Era il 54° minuto, bisognava “solo” resistere per altri 36. Ma il Napoli non ha le caratteristiche per controllare le partite, ecco perché non avrebbe mai dovuto lasciare il pallino del gioco in mano agli inglesi. Che non saranno più quelli di qualche anno fa, ma hanno ancora gente in grado di fare la differenza, soprattutto se ricevono regali come il rigore commesso da Dossena. Che bisogno c’era di prendere la palla con la mano in area? Se lo starà chiedendo ancora il centrocampista azzurro, ma intanto Lampard ha ringraziato. Risultato di 3-1, tutto in perfetta parità. Ma nei supplementari vince chi ha più energie nervose e il Napoli non ne aveva più. E così il Chelsea è andato a prendersi il biglietto per i quarti (grazie alla sassata di Ivanovic), mentre gli azzurri hanno aspettato sconsolati il fischio finale di Brych. E’ andata male, ma forse era giusto così. Questo Napoli ha spaventato le grandi di mezza Europa, come hanno dimostrato le manifestazioni di giubilo di Stamford Bridge, è questo è già un grande risultato.

LE REAZIONI

Ha puntato il dito contro la sfortuna Walter Mazzarri, ma anche sulla mancanza d’esperienza dei suoi giocatori: “Partita difficilissima. Si è capito dall’inizio quando abbiamo sbagliato delle palle gol che solitamente non sbagliamo. Potevamo fare di più, sia in fase offensiva che difensiva come nell’occasione del calcio di rigore che doveva essere una palla innocua per De Sanctis ed invece è andata in calcio d’angolo. Se questa partita fosse stata tra due anni l’avremmo vinta, perché sono tutti giovani questi ragazzi. Abbiamo pagato tanto l’inesperienza, si notava anche da fuori. I ragazzi sentivano tanto questo appuntamento”. Di diverso avviso il presidente Aurelio De Laurentiis, che sicuramente non si aspettava una sconfitta così pesante: “L’avventura è finita, ci riproveremo l’anno prossimo. Credo che la nostra squadra abbia espresso una qualità di gioco superiore, però il Chelsea ha dei senatori che sanno fare la differenza in partite come queste. È da provinciali pensare che ci manchi l’esperienza, conta il saper giocare a calcio, queste sono balle e scuse a cui attaccarsi. Non voglio sentir parlare di mancanza di esperienza a certi livelli della mia squadra e non voglio dare loro alibi”.

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