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Champions in vista: l’Atalanta fa le prove con il Napoli, la Lazio è quarta

Per l’Atalanta l’incontro con il decimato Napoli è l’anticamera del big match di Champions contro il Real Madrid, attesissimo a Bergamo – Anche la Lazio, che ha battuto la Samp (1 a 0) ha fatto le prove per la proibitiva sfida contro il Bayern Monaco – La Roma vuol fare punti a Benevento.

Champions in vista: l’Atalanta fa le prove con il Napoli, la Lazio è quarta

Prove di Champions. Nella domenica del derby di Milano ci sono tante altre partite interessanti, con diverse squadre che vogliono vincere per confermarsi tra le prime della classe e, perché no, provare ad approfittare di ciò che succederà a San Siro. La Lazio, battendo la Sampdoria nell’anticipo di ieri, ha già fatto la sua mossa, portandosi al quarto posto a quota 43 punti, il che obbliga la Roma a rispondere presente in quel di Benevento (ore 20.45), ma soprattutto rende Atalanta-Napoli (ore 18) un vero e proprio spareggio in chiave Champions, il tutto in attesa della Juventus, impegnata domani sera nel Monday night contro il Crotone. Piatto ricco insomma, anche perché la vittoria della Lazio ha alzato l’asticella: ora, infatti, la corsa al quarto posto è ancora più difficile di prima.

Successo pesantissimo quello dei biancocelesti, anche perché ottenuto a pochi giorni dalla super sfida col Bayern Monaco (ieri sconfitto 2-1 a Francoforte dall’Eintracht): il rischio di risparmiare, almeno inconsciamente, qualche energia preziosa c’era tutto, ma Inzaghi ha saputo affrontare al meglio l’incontro, al cospetto di una Sampdoria in buona salute e pronta a rovinare la festa. Decisivo il gol di Luis Alberto al 24’, a certificare la settima vittoria laziale nelle ultime otto partite: un ruolino di tutto rispetto, che infatti vale il quarto posto in classifica, seppur in attesa delle concorrenti. “Era una partita difficilissima, contro una squadra in un ottimo momento – il commento felice di Inzaghi -. Sappiamo che c’è da soffrire in questo periodo e lo abbiamo fatto bene, credo che nel complesso la vittoria sia ampiamente meritata. Ora testa al Bayern, era l’unica pallina nell’urna che non volevamo: sarà una bella scalata, ma ce la giocheremo come abbiamo fatto nelle prime sei partite di Champions”.

Il risultato dell’Olimpico aggiunge ancor più pepe su Atalanta-Napoli, trasformandolo a tutti gli effetti in uno spareggio Champions. Entrambe infatti hanno 40 punti, e se è vero che la distanza dal quarto posto, anche in caso di sconfitta, resterebbe alla portata, lo è anche che poi ci sarebbero molte squadre da rimontare, rendendo l’impresa davvero complessa. Sulla carta stanno meglio i bergamaschi, che hanno potuto preparare la partita per tutta la settimana, a fronte di un Napoli fiaccato nel fisico (gli infortunati sono ben 8) e nel morale (la sconfitta di Granada ha dimostrato che i guai sono tutt’altro che risolti). Ma Gasperini dovrà stare attento a non risparmiarsi troppo in vista del Real Madrid, per quanto la sfida, storica in casa nerazzurra, sia già sulla bocca di tutta Bergamo.

“Una partita cosi’ importante è l’ideale per non distrarsi – ha spiegato Gasperini in conferenza stampa-. Mi aspetto un buon Napoli come sempre, è una squadra forte con qualità e valori, ma noi siamo concentrati perché ci teniamo a fare bene in campionato”. In casa azzurra, al di là dell’ormai consueto silenzio della vigilia, non regna lo stesso ottimismo, perché i risultati, uniti all’emergenza infortuni, stanno rendendo la stagione sempre più complicata. Gattuso ha quantomeno recuperato Koulibaly e Ghoulam, entrambi negativi all’ultimo tampone e dunque arruolabili già oggi. Ne ha bisogno il tecnico, perché le assenze di Ospina, Manolas, Hysaj, Demme, Mertens, Politano, Lozano e Petagna bastano e avanzano.

Il 4-3-3 azzurro vedrà così Meret in porta, Di Lorenzo, Rrahmani, Koulibaly e Mario Rui in difesa, Fabian Ruiz, Bakayoko e Zielinski a centrocampo, Elmas, Osimhen e Insigne in attacco. Classico 3-4-1-2 invece per Gasperini, che risponderà con Gollini tra i pali, Toloi, Romero e Palomino nel reparto arretrato, Maehle, De Roon, Pessina e Gosens in mediana, Malinovskyi alle spalle della coppia offensiva composta da Ilicic e Zapata. A chiudere la domenica di campionato sarà invece la Roma di Fonseca, impegnata sul campo del Benevento. Inutile dire che i giallorossi, reduci dai successi con Udinese e Braga, vogliono vincere, per poi prepararsi a ospitare il Milan settimana prossima, in un match che potrebbe addirittura avere risvolti scudetto.

Tutto ciò però accadrà solo in caso di successo in Campania, altrimenti i rimpianti, ancora una volta, finiranno per avvolgere l’ambiente romanista. “Stiamo creando un gruppo per i prossimi anni, avere giovani che possono continuare a crescere è importante per la Roma, se li allenerò io o meno non importa – ha glissato Fonseca -. Dobbiamo pensare solo al Benevento, è una squadra forte, costruisce con criterio ed è pericoloso da attaccare in profondità. Dobbiamo essere concentrati al 100%, loro sono molto aggressivi in questo momento, difensivamente servirà una grande partita”. La vittoria sul Braga permetterà al tecnico di concentrarsi solo ed esclusivamente sul campionato, visto che la qualificazione agli ottavi di Europa League è in cassaforte.

Anche lui però deve fare i conti con diverse assenze, soprattutto in difesa, dove oltre ai soliti Smalling e Kumbulla mancheranno anche Ibanez e Cristante, spesso adattato nel ruolo di centrale. Fonseca si affiderà così a un 3-4-2-1 con Pau Lopez in porta, Mancini, Fazio e Spinazzola in difesa, Karsdorp, Villar, Veretout e Bruno Peres a centrocampo, Pellegrini e Mkhitaryan sulla trequarti, Borja Mayoral in attacco. Inzaghi tenterà il colpaccio puntando su un 4-3-2-1 con Montipò tra i pali, Depaoli, Tuia, Glik e Barba nel reparto arretrato, Hetemaj, Schiattarella e Viola in mediana, Ionita e Caprari alle spalle dell’unica punta Lapadula.

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