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Champions: CR7 all’assalto di Messi, Lazio vicina all’impresa

Barcellona-Juve riporta finalmente in scena l’atteso confronto tra Messi e CR7, due dei più grandi giocatori di tutti i tempi: in palio il primo posto nel girone e non solo – Contro il Club Brugge la Lazio ha invece l’occasione di centrare il passaggio agli ottavi che non le succede da vent’anni

Champions: CR7 all’assalto di Messi, Lazio vicina all’impresa

Il giorno dei primi verdetti. Questa sera infatti sapremo se la Juventus riuscirà a vincere il girone a spese del Barcellona (ore 21), ma soprattutto se la Lazio supererà la scoglio Club Brugge (18.55), qualificandosi così agli ottavi di Champions. La sfida che conta di più è quella di Roma, è chiaro però che la suggestione di un Barça-Juve al Camp Nou è sempre forte, specialmente ora che vuol dire Messi vs Ronaldo. Sono lontani i tempi dei duelli in Liga, quando entrambi erano nel fiore della carriera, ma anche adesso non si possono certo lamentare: lo scontro, peraltro, è un inedito da quando CR7 veste la maglia bianconera, visto che all’andata non potè esserci per via del Covid.

Tutto questo però a Pirlo interessa relativamente, impegnato com’è nel gestire al meglio una situazione non semplice, che lo vede ancora oggetto di diverse critiche. Il successo nel derby ha calmato le acque, ma è chiaro che centrare l’impresa al Camp Nou (bisogna vincere segnando almeno 3 gol e mantenendo uno scarto di 2) lo porterebbe, forse definitivamente, al centro del villaggio bianconero.

“Sarebbe importante per la nostra crescita e per aumentare la nostra autostima, queste sono partite da giocare per far crescere ciò che è dentro e ciò che è da migliorare – ha confermato il tecnico – A parte la classifica, arrivare primi ti dà qualcosa di diverso rispetto al sorteggio, però è più importante uscire con una prestazione convincente, che ci lascerebbe qualcosa di importante”.

La sensazione è che anche a lui farebbe bene dimostrare qualcosa, perché la sua Juve, al momento, non ha ancora convinto del tutto. Certo, il tempo per migliorare non manca, ma è chiaro che la panchina bianconera non è proprio l’ideale per crescere: a Torino, si sa, “vincere non è importante, è l’unica cosa che conta”, ragion per cui un ko in un grande palcoscenico come quello catalano non sarebbe accolto affatto bene. Va anche detto poi che il Barcellona attraversa una crisi di gioco e risultati notevole, come ha dimostrato la sconfitta di sabato contro il Cadice, ma anche il caos societario che ha tenuto Messi sull’uscio per tutta l’estate, fino alle dimissioni di Bartomeu.

Insomma, mai come ora l’impresa è possibile, per sperare in un ottavo migliore e, soprattutto, avvisare l’Europa intera che la Juve è tornata. Pirlo sa che la vetrina è importantissima, ragion per cui, nonostante la qualificazione già in tasca, lo affronterà con un 3-4-1-2 di tutto rispetto con Buffon in porta, De Ligt, Bonucci e Alex Sandro in difesa, Cuadrado, Arthur, McKennie e Chiesa a centrocampo, Ramsey sulla trequarti, Morata e Ronaldo in attacco. Koeman, alle prese con le assenze di Piqué, Ansu Fati, Dembelé, Sergi Roberto e Umtiti, risponderà con un 4-2-3-1 che vedrà Ter Stegen tra i pali, Dest, Mingueza, Lenglet e Jordi Alba nel reparto arretrato, Pjanic e Alena in mediana, Messi, Griezmann e Pedri alle spalle di Braithwaite.

La partita che vale di più però, come detto in precedenza, è quella di Roma, dove la Lazio proverà a raggiungere gli ottavi di Champions 20 anni dopo l’ultima volta. L’impresa sarebbe sicuramente importantissima, ma è giusto dire che è assolutamente alla portata: i due punti di vantaggio sul Club Brugge, infatti, consentono ai biancocelesti di avere a disposizione due risultati su tre. Il rischio, in casi come questi, è di farsi venire il cosiddetto “braccino del tennista”, ovvero di scendere in campo con la paura: evenienza che Inzaghi deve sfatare a tutti i costi, pena gettare al vento una qualificazione meritata e più che possibile.

“Ci basta il pari, ma questo non deve condizionarci, è come una finale, serve mente libera e consapevolezza – ha spiegato il tecnico laziale – Possiamo battere il Bruges, ho sempre creduto fortemente di poter passare il turno: per noi è una gara importante che può valere la storia del club. È 20 anni che non arriviamo agli ottavi, penso che sia una gara importantissima, in Champions siamo andati al di là delle attese”.

Basta un punto, ma è chiaro che 3 sarebbero meglio, visto che chiuderebbero alla grande un girone ottimo, giocato in condizioni non facili (ricordate la doppia trasferta Bruges-San Pietroburgo senza Immobile e Luis Alberto?) eppure affrontato alla grande. Questa volta Inzaghi dovrebbe avere tutti a disposizione, compreso quel Correa acciaccato (affaticamento al polpaccio) ma pronto a stringere i denti, per un 3-5-2 con Reina in porta, Patric, Hoedt e Acerbi in difesa, Marusic, Milinkovic-Savic, Lucas Leiva, Luis Alberto e Fares a centrocampo, Immobile e, appunto, Correa in attacco (se il Tucu non dovesse farcela è pronto Caicedo). Clement invece può solo vincere e ci proverà con un 4-1-3-2 che vedrà Mignolet tra i pali, Mata, Mechele, Kossounou e Ricca nel reparto arretrato, Balanta in mediana, Dennis, Vanaken e Vormer alle spalle di Lang e De Ketelaere.

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