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Centrale del Latte di Torino vuole privatizzare aziende in Italia per potenziare il mercato

Centrale del Latte di Torino vuole la privatizzazione delle aziende del settore in Italia per poter espandere il mercato – Per quanto riguarda, invece, le esportazioni, dopo l’accordo commerciale con la Cina, attende lo sblocco di alcune procedure in Russia, secondo quanto ha riferito il presidente Luigi Luzzati

Centrale del Latte di Torino vuole privatizzare aziende in Italia per potenziare il mercato

Centrale del Latte di Torino propende per le privatizzazioni delle aziende del settore in Italia, mentre all’estero, dopo l’accordo commerciale per esportare in Cina, attende lo sblocco di alcune procedure in Russia. E’ quanto spiegato dal management della società durante lo Star conference 2014.

“Continuiamo a monitorare le aziende pubbliche che dovrebbero essere privatizzate ma che i comuni ancora non vendono”, ha detto il presidente Luigi Luzzati a margine della presentazione, aggiungendo che, ad esempio, la centrale del latte di Brescia, le aste finora non hanno visto la partecipazione di acquirenti dal momento che le condizioni non favoriscono l’ingresso di investitori con una quota sostanziale. Il presidente ha poi ricordato che anche le centrali di Firenze e Salerno dovrebbero essere dismesse.

Per quanto riguarda le esportazioni Luzzati ha sottolineato che l’accordo quinquennale con la Cina ha “potenzialità molto grandi” anche se cifre precise ancora non ce ne sono e una visione più chiara si avrà solo a fine anno. La società cinese, con cui Centrale Latte Torino ha siglato l’accordo, lo scorso anno ha importato dalla Francia 1.000 container. Il latte a lunga conservazione e di soia esportato si situa nella fascia molto alta del mercato cinese, ma c’è un bacino potenziale di 150 milioni di consumatori, ha sottolineato Luzzati.

Sul fronte Russia, il presidente ha ricordato che Centrale Latte Torino ha avuto contatti con due società importatrici russe ma ci sono dei problemi, frequenti in Russia, con le certificazioni. “La nostra pratica è ferma al ministero a Mosca”, ha spiegato.

Il mercato italiano resta molto difficile per l’aumento dei prezzi delle materie prime e il calo dei consumi. “Per la prima parte dell’anno non credo cambierà la situazione, vediamo come va la seconda”, ha detto l’ad Nicola Codispoti.

Il titolo a fine mattinata guadagna l’1,94% con un prezzo pari a 3,79.

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