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Cdp investe nel turismo con la “Scuola Italiana di Ospitalità”

Cdp annuncia l’avvio dei corsi della “Scuola italiana di Ospitalità”, istituita dall’operatore TH Resorts. L’iniziativa nasce dalla necessità di riempire un vuoto nel mercato italiano – nel comparto turistico – realizzando la prima scuola in Italia ad alta formazione del management di settore.

Cdp investe nel turismo con la “Scuola Italiana di Ospitalità”

L’amministratore Delegato di Cassa Depositi e Prestiti, Fabrizio Palermo, ha annunciato oggi l’avvio dei corsi della “Scuola Italiana di Ospitalità”, istituita da TH Resorts e supportata da Cassa depositi e prestiti. Il Gruppo Cdp continua così la sua missione di promozione e supporto del settore turistico in Italia, un settore fondamentale per il nostro Paese, in quanto costituisce il 13% della ricchezza. 

“Cdp sta cercando di creare un’offerta di qualità in questo comparto, creare sviluppo. Una scuola caratterizzata da innovazione e italianità, per rilanciare il nostro Paese da un punto di vista economico e occupazionale”, ha detto Palermo.

Il modello a cui la Scuola aspirerà è quello dell’Hotel School, ovvero il campus per l’alta formazione, in grado di coniugare la formazione in classe con l’esperienza pratica. La scuola avrà sede nel complesso immobiliare dell’ex ospedale a mare al Lido di Venezia, accanto al Palazzo del Cinema. In attesa del termine dei lavori di ristrutturazione, Th Resorts e altre società partner metteranno a disposizione le proprie strutture per l’inizio dei corsi. I primi di questi sono riservati al personale esperto, ed inizieranno già nel 2020, mentre per i corsi di laurea si dovrà aspettare un paio di anni.

Il turismo costituisce il punto di forza del nostro Paese, sia da un punto di vista economico che occupazionale. Tuttavia, negli anni, questo settore è stato lasciato a sé stesso. È intervenuta Lorenza Bonaccorsi, Sottosegretario al Ministero dei Beni e della attività culturali: “Turismo e cultura sono un binomio per cui l’Italia è conosciuta in tutto il mondo. È necessaria una riqualificazione dell’offerta turistica del nostro Paese – ha proseguito – bisogna ragionare basandosi su modelli sostenibili e di qualità. Abbiamo bisogno di una scuola di eccellenza per rilanciare questo settore, in continua evoluzione.

Dunque la sfida del turismo si divide in due, da una parte la formazione dall’altra l’innovazione tecnologica. Passare da una tecnologia obsoleta ad un cloud aperto, ma soprattutto – come affermato da Graziano Debellini, presidente TH Resorts – puntare su una formazione di alto livello per sfruttare al meglio le potenzialità del nostro Paese”.

Nel corso della presentazione sono state presentate tre ricerche, un primo contributo offerto dalla Scuola al comparto turistico nazionale. La prima riguarda il tema dell’innovazione come elemento strategico, in grado di implementare nuovi modelli di business economicamente sostenibili . La seconda, invece, pone l’accento sull’alta formazione e di come, questa, sia in grado si supportare la competitività delle imprese sul mercato. Infine, l’ultima ricerca riguarda il turismo leisure in Italia, cioè il turismo delle vacanze. Nonostante il forte contributo di questo comparto al sistema economico (13% del Pil, con un tasso di crescita medio annuo dell’occupazione dell’1%), la presenza di competenze manageriali basse e il capitale umano poco qualificato, costituiscono un freno per la sua espansione.

Nel film “La vita è bella”, ricordiamo Roberto Benigni nei panni di un cameriere e la sua storica citazione: “Servire è l’arte suprema”. Sebbene il turismo costituisca uno dei settori più importanti per l’Italia, a livello economico, l’idea alla base di questi lavori è ancora molto arretrata. Ogni lavoro richiede un certo tipo di formazione, competenze e anche innovazione tecnologica. La mancanza di queste nel settore turistico ha portato l’Italia a scendere in graduatoria a livello mondiale, nonostante il forte potenziale. Per un vero e proprio rilancio del comparto bisogna riconoscere il valore che questi lavori hanno a livello nazionale, in un settore in cui il nostro Paese dovrebbe essere ai vertici.

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