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Cdp-Fondo strategico, debutto da 1 miliardo: punta su Metroweb e Kedrion e prenota un posto in Avio

Giovanni Gorno Tempini, presidente del Fondo strategico italiano, controllato da Cdp, ha presentato le prime operazioni – L’investimento più grosso in Reti Tlc-Metroweb – Poi Fsi investirà fino a 150 milioni in Kedrion (plasmaderivati) – Prevede anche di destinare 300 milioni ad Avio, nel caso gli azionisti decidano di effettuare un’operazione sul capitale.

Cdp-Fondo strategico, debutto da 1 miliardo: punta su Metroweb e Kedrion e prenota un posto in Avio

ESORDIO DA UN MILIARDO PER IL FONDO STRATEGICO:

METROWEB, KEDRION. E PRENOTA UN POSTO IN AVIO

“Mi ha impressionato il numero e la qualità dei progetti che ci sono pervenuti in questo primo anno di attività. Ho avuto la fortuna di vedere in azione la parte migliore del Paese”. Parla così Giovanni Gorno Tempini, nelle vesti di presidente del Fondo Strategico Italiano, dopo le delibere delle prime operazioni.

Il Fondo (Fsi), controllato da Cassa Depositi e Prestiti (Cdp),  ha dato ieri il via libera tre operazioni per un ammontare complessivo di un miliardo di euro. Nel dettaglio:

1) 200 milioni per Reti Tlc-Metroweb, cui si aggiungeranno altri 300 milioni per il finanziamento della seconda fase di investimenti, da condurre al fianco dei soci già esistenti. A valle del primo investimento Fsi possiederà il 46,2% di Reti  Tlc che a sua volta controlla il 61,4% di Metroweb. Il Fondo 2i presieduto da Vito Gamberal , oggi all’87,5%, manterrà la maggioranza assoluta. Quote minori sono controllate da Imi, Fasweb, A2A e dai manager.

2) Fsi investirà fino a 150 milioni in Kedrion, parte tramite aumento di capitale, parte in obbligazioni convertibili rimborsabili dalla società controllata dalla famiglia Marcucci (48,8%)i e partecipata dal fondo Investitori Associati (32,5%). Kedrion, in cui Fsi avrà il 18,7%, è il quinto operatore mondiale nel settore dei plasmaderivati, con un ambizioso piano di espansione internazionale da sviluppare grazie ad un’acquisizione in società estera già individuata.

3) Infine, il progetto Avio. Fsi ha deliberato di destinare “almeno” 300 milioni di euro ad un investimento in Avio nel caso che gli attuali azionisti decidano di effettuare un’operazione sul capitale. “ Questa delibera – spiega l’amministratore delegato Maurizio Tamagnini – faciliterà il nostro ruolo di possibili coinvestitori quando si evolverà la situazione”.

Le tre case history servono a spiegare il ruolo e le ambizioni di Fsi, che parte con una dotazione target di 7 miliardi ed un impegno di capitale da parte di Cdp di 4 miliardi. “L’attività – spiega la coppia di comando – procede a ritmi serrati e sono in fase avanzata ulteriori importanti opportunità di investimento in aziende con progetti di crescita significativi in vari settori”. Il clima resta quello di una start up. ”Abbiamo lavorato con questo spirito perché prima non c’era nulla. Abbiamo costruito un team e una squadra di circa 20 persone e a gennaio è stato costituito il comitato investimenti. Da quel momento è partita l’analisi degli investimenti con una risposta da parte dell’industria italiana al di là delle nostre aspettative”.

Il “biglietto da visita” di ieri è significativo, in quantità e qualità. Sotto il primo punto di vista, basti dire che nell’intero 2011 in Italia ci sono state operazioni di private equity per 2,1 miliardi, poco più del doppio di quanto deciso e realizzato da Fsi in quattro mesi. Non solo. Nessuna delle operazioni 2011 ha contemplato aumenti o altri apporti di capitale verso l’azienda preda, a differenza dello schema seguito da Fsi.

Sul piano qualitativo, Fsi esordisce con tre “case history” distinte che esemplificano le strategie che si intende seguire.

a) Nel caso di Kendrion, l’obiettivo è stimolare la crescita dimensionale delle aziende italiane, per contribuire a colmare un gap che pesa sul made in Italy. “Negli anni di crisi internazionale – spiega Tamagnini – le dimensioni rappresentano un fattore critico di successo come dimostrano i dati dell’ultimo quinquiennio”.

b) a proposito di Metroweb, Gorno Tempini è stato esplicito: “Con questo investimento non ci limitiamo a dare un aiuto tangibile ad un’azienda che opera in un settore strategico. Ma speriamo di svolgere un’azione complementare e sinergica, nel campo della rete Ngn, a quella di Telecom Italia”. L’obiettivo, insomma, è di dare una spinta in direzione degli investimenti nella rete di nuova generazione all’ex incumbent. Il Fondo, insomma, vuole avere una funzione pro-ciclica come acceleratore di Ricerca e Sviluppo.

c) infine, la delibera su Avio. “Vorrei sottolineare – si limita a dire il presidente, ben attento a non invadere il terreno di competenza degli attuali soci – che l’Italia fa parte del nucleo ristretto di Paesi, non più di 7-8, che possono vantare posizioni di eccellenza nel mondo dell’industria spaziale”. Fsi, in un momento di crisi finanziaria, vuole evitare che questo patrimonio strategico venga dilapidato, come è avvenuto in passato.

Una formula valida anche per Ansaldo Energia? ‘Noi non commentiamo indiscrezioni su altre aziende. Su Ansaldo Energia e la sua capogruppo non ho commenti”, ha risposto Tamagnini stroncando sul nascere domande su un possibile intervento in altre societa’ del gruppo Finmeccanica. Del resto, la materia prima non manca. “ Da quando il fondo è operativo abbiamo ricevuto in modo spontaneo, solo con una comunicazione informale, piu’ di 200 visite tra imprenditori, manager, azionisti di grandi aziende italiane che ci hanno portato proposte di investimento e progetti significativi in molti settori merceologici”.

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