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Cavaliere, Ilda Boccassini ha chiesto interdizione perpetua

Questa la richiesta di Ilda Boccassini al termine della requisitoria del processo Ruby a carico di Silvio Berlusconi – Per Niccolò Ghedini, “una richiesta di condanna altissima” – Boccassini: “Le ragazze invitate facevano parte di un sistema prostitutivo organizzato per il piacere di Silvio Berlusconi” – Sentenza attesa per il 24 giugno

Cavaliere, Ilda Boccassini ha chiesto interdizione perpetua

Una condanna a sei anni e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici per prostituzione minorile e concussione. Questa la richiesta di Ilda Boccassini al termine della requisitoria del processo Ruby a carico di Silvio Berlusconi.

Nel corso della requisitoria il procuratore aggiunto ha detto che “le ragazze invitate facevano parte di un sistema prostitutivo organizzato per il piacere di Silvio Berlusconi” e che il sistema faceva capo a tra persone in particolare (Nicole Minetti, Emilio Fede e Lele Mora). Boccassini ha poi aggiunto che “Ruby era una di loro” e che “non c’è dubbio che abbia fatto sesso con il Cavaliere ricavandone benefici e una somma complessiva di quattro milioni e mezzo di euro”.

Il fatto che Ruby fosse minorenne era noto a tutti, compreso a chi organizzava le feste di Arcore nel periodo di settembre 2009 per l’allora premier Silvio Berlusconi” ha proseguito Ilda Boccassini. Il pubblico ministero ha ricostruito tutti gli spostamenti di Karima El Mahroug (dalla Sicilia a Milano) e gli eventi che l’hanno portata a conoscere ed entrare nell’ambiente di Silvio Berlusconi.

Il pm ha definito Ruby “furba di quella furbizia orientale propria della sua origine”. “I genitori sono persone umili – ha detto – ma lei ha in mente un solo e unico percorso. E’ stata vittima del sogno italiano, quello che hanno le ragazze delle ultime generazioni, i cui unici obiettivi sono entrare nel mondo dello spettacolo e fare soldi. Non ci sono dubbi che, per questo motivo, si prostituisse”. Il legale del Cavaliere, Niccolò Ghedini, ha detto che si tratta di una richiesta di condanna altissima.

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