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Carmignac Gestion: come affrontare la nuova guerra dei cambi

RAPPORTO CARMIGNAC GESTION – La volatilità dei mercati prevista per il 2015 riguarderà in primo luogo le monete – Il 2015 richiederà quindi di rimanere flessibili e di assumere appieno il ruolo di Risk Manager – Le migliori opportunità potrebbero trovarsi nel mondo emergente, tanto bistrattato negli ultimi cinque anni, e in particolare in Cina.

Carmignac Gestion: come affrontare la nuova guerra dei cambi

L’attesa divergenza fra la politica monetaria degli Stati Uniti, destinata a normalizzarsi, e quella dell’Europa, che si prepara invece all’allentamento quantitativo, conferma l’anticipazione di un cambio euro/dollaro tendenzialmente al ribasso. Ma in questo caso, come in altri, bisogna rimanere lucidi. La debolezza dell’inflazione, chiaramente sostenuta dal calo del prezzo del petrolio, la scarsa crescita degli stipendi e il dollaro forte rendono per Janet Yellen meno urgente la decisione di aumentare i tassi di riferimento della Fed. Quanto al famoso e tanto atteso “quantitative easing” europeo, è vero che, poiché la Bce ha fallito nella missione di stabilire i prezzi, l’espansione del suo bilancio – anche attraverso l’acquisto di titoli sovrani – è diventata l’ultima risorsa, con la speranza che il suo effetto diretto sia quello di indebolire ulteriormente l’euro (dopo un deprezzamento del 13% nei confronti del dollaro) e contemporaneamente di sostenere non solo le previsioni di inflazione ma anche la competitività dei produttori europei.

Nessuno può tuttavia prevedere l’entità del QE (la promessa del “whatever it takes” va realmente interpretata come assenza di limiti?), né la forma che assumerà (nel caso in cui, per calmare i timori di alcuni membri della BCE, fossero le Banche centrali nazionali, attraverso gli Stati, ad acquistare obbligazioni sovrane, potremmo ancora parlare di “quantitative easing” ?). Inoltre il Giappone che già utilizza quest’arma e l’ha appena ricaricata, sarà un concorrente estremamente temibile in questo compito.

Probabilmente la volatilità dei mercati che prevediamo per il 2015 riguarderà in primo luogo le monete. Il 2015 richiederà quindi di rimanere flessibili e di assumere appieno il ruolo di Risk Manager. Questa filosofia di gestione punta non solo a proteggere il risparmio dei clienti dal pericolo di notevoli correzioni dei mercati, ma anche a cogliere le fonti di performance sottovalutate. Queste, nel 2015, potrebbero trovarsi nel mondo emergente, tanto bistrattato negli ultimi cinque anni, e in particolare in Cina, dove l’apertura del mercato potrebbe rapidamente fare emergere opportunità nuove e diversificate.

Potrebbero trovarsi anche nei nuovi settori tecnologici, che attualmente analizziamo, o ancora in alcuni segmenti delle materie prime al momento trascurati, ma nei quali si prospetta la possibilità di una forte riduzione dell’offerta. Per l’investitore europeo, una gestione globale correttamente posizionata potrebbe altrettanto offrire un’ottima fonte di performance nel caso di un deprezzamento dell’euro. Il 2015 si annuncia complesso, ma i team di gestione Carmignac ne sono entusiasti. Si uniscono a me nell’augurarvi un anno prospero e appassionante.

STRATEGIA DI INVESTIMENTO

VALUTE

In dicembre l’euro si è ulteriormente deprezzato nei confronti del dollaro statunitense avvicinandosi a quota 1,20. Il fenomeno è dovuto più al rafforzamento del dollaro che all’indebolimento dell’euro poiché la moneta unica nel mese si è leggermente apprezzata nei confronti dello yen e della sterlina inglese. Nel 2015, l’andamento dell’euro nei confronti del dollaro statunitense sarà un fattore importante su entrambe le sponde dell’Atlantico per valutare la performance relativa globale degli investimenti finanziari. In tale contesto, nell’allocazione valutaria abbiamo mantenuto la prevalenza del dollaro statunitense: questo posizionamento, infatti, compensa il peso delle posizioni sugli asset europei, in particolare a livello obbligazionario.

OBBLIGAZIONI

Le tensioni sui tassi greci provocate dall’annuncio di elezioni anticipate non hanno contagiato i tassi italiani e spagnoli. Questi ultimi hanno continuato a convergere con i tassi tedeschi confermando l’interesse dei mercati per le iniziative avviate negli ultimi anni al fine di stabilizzare l’Eurozona e ridurre i rischi sistemici. I tassi decennali italiani sono così scesi sotto la soglia del 2% mentre quelli spagnoli si sono avvicinati all’1,6%. Continuiamo a realizzare profitti in modo regolare sulle posizioni in debiti sovrani dei paesi periferici europei. I tassi USA sono leggermente saliti, tuttavia l’aumento è nettamente più marcato sulla scadenza a 5 anni rispetto a quella decennale. Questo ha permesso alla strategia di appiattimento della curva dei tassi statunitensi di contribuire positivamente alla performance. Nel corso del mese, le duration modificate dei fondi sono state leggermente aumentate.

AZIONI

Nel corso del mese la volatilità dei mercati azionari è nettamente aumentata. In dicembre l’Eurotstoxx50 ha nuovamente raggiunto i massimi storici dell’anno dopo il picco di ottobre. Questo nuovo regime richiede un approccio flessibile, volto ad attenuare i picchi di volatilità attraverso una gestione attiva della componente azionaria. Inoltre, rende necessario un approccio disciplinato alla selezione di titoli con l’individuazione ex-ante dei punti di ingresso e di uscita più interessanti. Nel corso del mese i mercati azionari hanno registrato delle performance contrastate, con lo S&P500 statunitense al punto storico di massima in controtendenza rispetto alla flessione dei mercati europei ed emergenti. La Russia è il fanale di coda con un crollo di oltre il 15% solo nel mese di dicembre. In tale contesto restiamo estremamente selettivi, privilegiando i titoli con un profilo di crescita strutturale. Nel corso del mese l’esposizione azionaria è rimasta stabile e ci ha permesso di iniziare il 2015 con un’allocazione equilibrata.

MATERIE PRIME

In dicembre la performance di Carmignac Portfolio Commodities è stata positiva e ha permesso al Fondo di chiudere l’anno con una performance solida, nettamente superiore a quella dell’indice di riferimento. Nel settore petrolifero continuiamo a focalizzarci sulle società di qualità, le cui quotazioni non riflettono i fondamentali, al fine di rafforzarci in maniera progressiva e disciplinata nel corso del 2015.

FONDI DI FONDI

Nel mese i Fondi di Fondi hanno registrato una performance positiva. Chiudiamo l’anno con tassi di esposizione vicini ai livelli massimi consentiti. Nel 2015 resteremo vigili tenendoci pronti ad abbassarli tempestivamente. 

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