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Carige, la spunta la lista Malacalza: Modiano presidente

L’assemblea dei soci della banca ligure ha votato a favore della famiglia Malacalza per la composizione del nuovo Cda, che sarà formato da 11 consiglieri – Non riesce la scalata a Mincione e adesso si allontana l’ipotesi di una fusione: “Prima ristrutturiamo”, ha detto il neo presidente – Lucrezia Reichlin nominata vice presidente – Titolo in calo.

Carige, la spunta la lista Malacalza: Modiano presidente

La spunta Malacalza, che avrà la maggioranza nel nuovo board di Banca Carige, nominato oggi dopo una infuocata assemblea dei soci. La lista presentata dalla holding che fa capo al banchiere di Bobbio è stata sostenuta dal 30,55% del capitale (il 52,58% dei votanti), con il finanziere Raffaele Mincione, il rivale più accreditato alla vigilia con la lista che includeva anche i soci Gabriele Volpi e Aldo Spinelli, fermo al 16,77%, Assogestioni all’8,85% e la Coop Liguria all’1,8%. Ora, secondo i primi calcoli, i Malacalza potrebbero avere 7 consiglieri su 11 nel nuovo board. Tra l’altro è stata proprio la Malacalza Investimenti a chiedere ed ottenere di portare a 11 il numero degli amministratori, mentre Mincione aveva chiesto di portarlo a 15. Il nuovo presidente, espresso dalla famiglia Malacalza, è dunque Pietro Modiano, capofila della lista, mentre Lucrezia Reichlin è stata eletta vicepresidente dell’istituto ligure.

“Prima dobbiamo ristrutturare la banca”, aveva detto agli azionisti Modiano, in apertura di assemblea, interpellato sulla possibilità di procedere subito a una fusione o ad una aggregazione, come da tempo auspicava l’avversario Mincione. L’intenzione di evitare per il momento l’ipotesi di una aggregazione di Carige con altri istituti era stata espressa nel corso della giornata anche dal rappresentate legale di Vittorio Malacalza, Francesco Gatti, che ha ribadito che il progetto industriale presentato dalla Pop12 di Mincione per Carige è “velleitario e pericoloso perché il rischio è che se l’aggregazione non riesce si va in liquidazione. A oggi nessuna banca è disposta a sposarsi con Carige”. Gatti ha poi rincarato la dose: “L’attuale management ha fallito e non certo perché ostacolato dalla conflittualità della governance: l’attuale amministratore delegato non si è dimostrato in grado di portare a termine il percorso di risanamento della banca. Smembrare e svendere, agitando l’illusione di una aggregazione, con gruppi che appena evocati dichiarano di non essere interessati, non è e non sarà mai la nostra ricetta”, ha chiuso il legale di Malacalza.

Già in mattinata erano arrivato segnali pro Malacalza, che si era per così dire aggiudicato un primo round della sfida portando a casa la nomina in collegio sindacale del proprio candidato come sindaco effettivo della banca ligure: la candidata Stefania Bettoni ha ottenuto per quella carica il voto favorevole del 55,7% delle azioni ammesse al voto e del 32% del capitale sociale di Carige. La nuova composizione del Cda era attesa anche dai mercati, con il titolo che a Piazza Affari viaggia da tempo su valori bassissimi e che ancora oggi, a metà pomeriggio e dopo l’esito dell’assemblea, perde più del 2% a 0,0086 euro per azione.

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