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Carige: Bper vuol riprovarci se il Parlamento aiuta

Se Governo e Parlamento decideranno di allungare al 30 giugno 2022 le dotazioni fiscali per le banche che si fondono, l’operazione Bper-Carige potrebbe riaprirsi ma senza una ricapitalizzazione preventiva da un miliardo chiesta dalla banca emiliana e già bocciata dal Fondo interbancario

Carige: Bper vuol riprovarci se il Parlamento aiuta

Fallito il colpaccio di una ricapitalizzazione preventiva di Carige da un miliardo di euro chiesta al Fondo interbancario, Bper non vuole mollare la presa e sembra orientata a concedere uno sconto per riaprire la partita sulla banca ligure.

Molto dipenderà da un possibile emendamento al decreto Milleproroghe che nelle intenzioni del Governo potrebbe allungare al 30 giugno le dotazioni fiscali per le banche che decidono di fondersi e che, secondo quanto scrive oggi “la Repubblica”, potrebbe arrivare per Bper a 360 milioni. Probabilmente non basterà per indurre la banca emiliana, di cui Unipol detiene il 20%, a rilanciare su Carige ma a sedersi al tavolo del negoziato con il Fondo interbancario di tutele dei depositi sì.

Bper ha già scritto al Fondo, che oggi potrebbe dare una prima risposta, per manifestare la propria disponibilità – anche alla luce delle possibili novità parlamentari – a ridiscutere tutta l’operazione di salvataggio di Banca Carige ma di sicuro, se la vicenda si riaprirà, i tempi non saranno brevissimi come aveva inizialmente immaginato la banca e emiliana. Però se ci sarà la fumata bianca, potrebbe essere il primo passo verso una nuova stagione di aggregazioni bancarie. E non a caso la Borsa tiene d’occhio i titoli delle due banche che martedì hanno guadagnato il 3,1% (Bper) e l’1,66% (Carige)

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