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CAMPIONATO SERIE A – Roma e Inter, ultima chiamata: vincere è d’obbligo

I giallorossi sono distaccati di 10 punti dalla Juve: se vogliono mantenere ancora qualche speranza di scudetto oggi devono assolutamente vincere a Cagliari malgrado le molte assenze – A sua volta l’Inter non può più fallire ma stasera deve vedersela con lo spumeggiante Palermo di Dybala e Vasquez: ci saranno tutti i nuovi acquisti

CAMPIONATO SERIE A – Roma e Inter, ultima chiamata: vincere è d’obbligo

Il margine d’errore non c’è più. Roma e Inter si apprestano alla domenica calcistica con la consapevolezza di dover tornare alla vittoria, ora più che mai. Se i giallorossi vogliono coltivare ancora qualche speranza scudetto non hanno alternative (la Juve è momentaneamente a + 10) e il discorso vale anche per i nerazzurri, all’ultima chiamata per salvare la stagione. Si comincia con gli uomini di Garcia, impegnati nel pomeriggio sul campo del Cagliari (ore 15). Test delicatissimo dopo gli ultimi risultati negativi, culminati con l’eliminazione casalinga dalla Coppa Italia, reso ancor più impegnativo dall’emergenza che afflige la rosa. “Non ho mai avuto così tanti assenti, posso solo dire che faremo il possibile con i giocatori a disposizione – ha spiegato il tecnico francese. – A noi per ripartire basta una vittoria e faremo di tutto per ottenerla”. Già, i tre punti mancano terribilmente a questa Roma, che da gennaio in poi ha vinto solo due volte (a Udine e in Coppa Italia con l’Empoli) a fronte di 4 pareggi e 1 sconfitta. Una crisi di risultati ma anche, se non soprattutto, di gioco: la brillante squadra dell’anno scorso infatti non si vede più da tanto tempo. Colpa delle assenze, ovvio, ma non solo. La Roma non morde più il campo, come ammesso in settimana da Sabatini, quasi come se gli stimoli si fossero esauriti di botto. “Lavoriamo tutti i giorni al massimo – l’arringa di Garcia. – Ci dispiace per la Coppa Italia ma ci restano campionato ed Europa League, daremo il 100%”. Il buon proposito andrà attuato già oggi al Sant’Elia, dove i giallorossi dovranno fare a meno di Manolas e Florenzi (squalificati), Iturbe e Ibarbo (freschi infortunati), Gervinho e Doumbia (ancora in Coppa d’Africa, oggi la finale), oltre che dei lungodegenti Castan, Strootman, Balzaretti e De Rossi. Un esercito di indisponibili, ecco perché la formazione è praticamente obbligata: De Sanctis in porta, Torosidis, Yanga Mbiwa, Astori e Holebas in difesa, Paredes, Keita e Nainggolan a centrocampo, Pjanic sulla trequarti, Totti e Ljajic in attacco. Zola risponderà con un sistema molto simile, nel quale Ekdal e Joao Pedro faranno da supporto all’unica punta Cop.

Questa sera i riflettori si sposteranno su San Siro, dove l’Inter se la vedrà con il Palermo. Partita delicatissima questa per i nerazzurri, reduci da tre sconfitte consecutive, e per Roberto Mancini, il cui effetto sembra essere svanito del tutto. “Bisogna tornare a vincere, conta solo questo – ha ammesso il tecnico di Jesi. – Noi oggi siamo l’incudine, bisogna saper soffrire e subire. I tifosi sono arrabbiati, è normale, e presto lo saranno anche con me se non arriveranno i risultati. La strada che abbiamo intrapreso però è quella giusta, non va assolutamente abbandonata. Il progetto c’è e va avanti, due sconfitte non possono demolirlo”. Mancini dunque chiede tempo e fiducia, soprattutto per alcuni giocatori. Su tutti Ranocchia, nel mirino di critica e tifosi dopo l’erroraccio di Napoli. “Spero che il pubblico lo accolga bene – l’appello del Mancio. – Il gol dell’altra sera non è solo colpa sua, in generale poi una rete subita non dipende mai da un singolo”. L’intento è quello di infondere fiducia e serenità, stessa tattica adottata dopo le sconfitte con Torino e Sassuolo. Questa sera arriva un altro avversario scomodo, quel Palermo che veleggia in zona Europa grazie alla bravura di Iachini e alle magie di Dybala e Vazquez. “E’ la squadra perfetta per farci capire come stiamo – il pensiero del tecnico nerazzurro. – Si parla spesso dei nostri errori in difesa ma io mi aspetto molto di più dalla fase offensiva”. E così, sulla falsa riga di quanto accaduto a Napoli, il 4-2-3-1 lascerà spazio al 4-3-3, nel tentativo di innescare al meglio Shaqiri, Podolski e Icardi. In mediana rivedremo dal primo minuto Brozovic, al debutto da titolare in campionato, assieme a Medel e Kovacic, mentre in difesa (reparto martoriato da assenze e infortuni: mancano Jonathan, D’Ambrosio, Andreolli, Vidic e Donkor) toccherà nuovamente a Santon, Ranocchia e Nagatomo, oltre al rientrante Juan Jesus. Iachini, che deve rinunciare a due terzi della difesa titolare (out Andelkovic e Vitiello), risponderà con il solito 3-5-2, nel quale Dybala e Vazquez fanno davvero paura.

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