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CAMPIONATO SERIE A – Milano-Sampdoria: Mihajlovic sfida il suo passato e sfida Montella

CAMPIONATO SEERIE A – Per i rossoneri è l’ora della verità ma sul cammino del Milan c’è il passato di Mihajlovic e c’è Montella che vuole rilanciare la Sampd alla grande – Il trainer rossonero: “Auguro il meglio ai blucerchiati ma sono convinto di vincere” – Replica Montella: “Non siamo inferiori al Milan: ho fretta di risultati”

CAMPIONATO SERIE A – Milano-Sampdoria: Mihajlovic sfida il suo passato e sfida Montella

Ora o mai più. Comincia questa sera, a San Siro contro la Sampdoria (ore 20.45), il periodo della verità per il Milan di Mihajlovic, chiamato a raccogliere più punti possibili da qui a Natale. Margine d’errore praticamente azzerato, sia per questioni di classifica che di calendario. L’attuale settimo posto (20 punti, 10 in meno dell’Inter capolista e 8 da Napoli e Fiorentina) non può soddisfare nessuno nell’ambiente rossonero, partito con ben altre ambizioni e ritrovatosi, almeno sin qui, con gli stessi problemi della scorsa stagione. Ma le prossime 4 partite strizzano l’occhio a Mihajlovic: Sampdoria in casa, Carpi fuori, Verona a San Siro e Frosinone in trasferta rappresentano un viatico perfetto per risalire la china, anche in virtù dei numerosi scontri diretti che, nel frattempo, coinvolgeranno tutte le concorrenti. “Se conquistassimo 10 punti da qui a Natale non sarei soddisfatto – ha confermato senza troppi giri di parole il tecnico serbo. – Sono convinto che potremo fare bene fino a fine anno, poi nel 2016, sfruttando alcuni rientri, cambieremo qualcosa e lavoreremo per correggere gli errori”.

Si spiega così la (relativa) serenità di Casa Milan dopo la sconfitta di Torino, con un piano di risalita nel quale credono un po’ tutti. Ma tra il dire e il fare ci sono di mezzo 4 avversari, 5 considerando anche il Crotone che, martedì sera, farà visita a San Siro per quella Coppa Italia considerata obiettivo stagionale. Si parte dalla Sampdoria di Montella, squadra ostica a livello di valori ma reduce da un percorso tendente al negativo (2 sconfitte consecutive e ancora senza vittorie lontano da Marassi) che obbligano il Milan a non fallire. “Auguro il meglio ai blucerchiati ma sono convinto di vincere – ha spiegato Mihajlovic, ex per eccellenza della partita. – Non sarà facile, conosciamo le loro qualità ma dovremo avere più coraggio rispetto al passato e metterli in difficoltà. A Torino siamo stati bravi in fase difensiva ma brutti in quella offensiva: bisogna trovare continuità”.

Il riferimento alla partita con la Juve è tutt’altro che casuale: là infatti (ma anche con l’Atalanta) i rossoneri hanno fatto un netto passo indietro rispetto al recentissimo passato, quando erano stati in grado di risalire la classifica. Per questo Mihajlovic ha deciso di cambiare ancora sistema di gioco, passando dal 4-3-3 al 4-4-2. Modulo equilibrato ma più offensivo, eccola qui la ricetta del serbo per uscire dalla crisi e lanciare davvero la sfida a chi sta davanti. Gli infortuni però complicano non poco il piano: Bertolacci, perfetto nel ruolo di interno di centrocampo, si è nuovamente fermato e non sarà a disposizione. E poi ci sono i guai fisici di Luiz Adriano (convocato ma dolorante al collo) e le solite assenze di Balotelli e Menez a indebolire l’attacco rossonero, al completo uno dei reparti più competitivi dell’intera Serie A. Ad ogni modo Sinisa, consapevole dell’urgenza di cambiare, varerà comunque il tanto atteso 4-4-2.

In difesa, davanti all’ormai confermatissimo Donnarumma, ci saranno Abate, Alex, Romagnoli e Antonelli, a centrocampo Poli e Montolivo formeranno la coppia d’interni con Kucka (favorito su Cerci) e Bonaventura sulle fasce. Là davanti, a meno di colpi di scena dell’ultimo minuto, toccherà a Niang far coppia con Bacca, con Luiz Adriano pronto a subentrare dalla panchina. “Non siamo inferiori al Milan, bisogna cancellare gli alibi e provare a vincere – l’arringa di Montella dal fronte blucerchiato. – Ho fretta di fare risultati e anche i ragazzi devono averla. Serviranno coraggio e personalità, abbiamo grandi motivazioni”. Anche per lui, reduce dalla sconfitta di Udine, questo è un match molto delicato. Chiamato a furor di popolo al posto di Zenga, l’Aeroplanino deve dare un’impronta diversa al gioco dei suoi, sin qui piuttosto innocui lontano da Genova (2 punti raccolti sui 12 a disposizione). Il tecnico proverà a invertire la rotta affidandosi al 4-3-1-2 con Viviano in porta, De Silvestri, Silvestre, Moisander e Regini in difesa, Carbonero, Fernando e Barreto a centrocampo, Soriano sulla trequarti alle spalle della coppia d’attacco Eder-Muriel. 

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