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Campionato Serie A – Lazio-Juventus: i romani a caccia del riscatto, i bianconeri della rimonta

I laziali vogliono riscattarsi per uscire dalla crisi in cui sono precipitati: se perdono salta la panchina di Pioli con Lippi o Brocchi già pronti a sostituirlo – La Juve cerca invece di proseguire la rimonta e, se vince, raggiunge provvisoriamente la Roma al quarto posto, ma deve fare a meno di Pogba squalificato: al suo posto Asamoah in pole position

Campionato Serie A – Lazio-Juventus: i romani a caccia del riscatto, i bianconeri della rimonta

Rialzarsi per non sprofondare nell’oblio, continuare a correre per non smettere di sognare. Approcci completamente diversi per Lazio e Juventus, le prime a scendere in campo in questa 15° giornata formato spezzatino. La cosa incredibile è che gli scenari, rispetto a poche settimane fa, si sono ribaltati quasi del tutto, a testimonianza di come il calcio sappia essere splendido e crudele allo stesso tempo. Oggi è la Lazio a guardare il baratro a pochi metri dalla faccia mentre la Juve, data per spacciata dalla maggioranza degli addetti ai lavori, rappresenta la vera mina vagante di un campionato senza un vero padrone e proprio per questo alla sua portata. 

L’anticipo dell’Olimpico (ore 20.45) potrebbe sancire il rientro ufficiale di Allegri nella corsa scudetto, ma anche la fine dell’era Pioli: ecco perché nessuno dei due può permettersi di perderlo. “Nel calcio, quando mancano i risultati, il primo responsabile è l’allenatore – il commento amaro del tecnico laziale. – Non posso controllare le voci su di me, al massimo influenzarle. Devo lavorare bene e mettere la squadra in condizione di fare risultato”. 

Nessun bluff tipico delle conferenze stampa ma una sincera ammissione della realtà: per mantenere la panchina non sono ammessi passi falsi. Viceversa sarebbero pronti Marcello Lippi o Christian Brocchi, soluzioni molto diverse tra loro ma gradite entrambe a Lotito. Pioli, a secco di vittorie dal 25 ottobre (da allora 4 sconfitte e 1 pareggio), si affiderà al 4-2-3-1 già visto in Europa League, palcoscenico in cui le cose stanno andando decisamente meglio. 

In difesa, davanti a Marchetti, ci saranno Basta, Mauricio, Gentiletti e Radu, a centrocampo Biglia e Parolo, sulla trequarti Candreva, Milinkovic e Kishna, in attacco Klose. Solo panchina dunque per Felipe Anderson e Djordjevic, a dimostrazione di un momento davvero difficile per i biancocelesti. Non ha di questi problemi Allegri, il cui rendimento (soprattutto in Champions) non è certo sfuggito ai più. La stampa inglese (e non solo) lo accosta addirittura al Manchester United: lui sorride, forse anche perché ripensa a tutte le critiche piovutegli addosso negli ultimi mesi. 

“Ho un contratto con la Juventus fino al 2017 e un progetto da mandare avanti” la risposta data ieri in sala stampa, prima di concentrarsi sulla partita odierna. “Sarà complicata perché la Lazio ha bisogno di riscatto – ha spiegato. – Noi vogliamo continuare a vincere e risalire la classifica anche se non ha senso pensare troppo in là. Al momento abbiamo la possibilità di agguantare il quarto posto, dev’essere questo il nostro obiettivo”. 

L’idea di raggiungere la Roma, seppur momentaneamente, stuzzica parecchio ma questo sarà possibile solo vincendo. Allegri schiererà la formazione migliore, ovviamente al netto di infortuni (Pereyra, Khedira, Hernanes, Caceres) e squalifiche (Pogba). Ovviamente è l’assenza del francese a preoccupare di più: mai infatti, in questa stagione, la Juventus ha fatto a meno di lui. Il favorito per sostituirlo è Asamoah, di nuovo a disposizione dopo i progressi delle ultime settimane, ma qualche chance ce l’hanno anche Padoin e Lemina. 

Ballottaggio insolito, a differenza dell’altro che, negli ultimi tempi, è diventato un must: Morata o Mandzukic? Questa volta lo spagnolo sembra in vantaggio ma il croato sta bene e si giocherà il posto fino all’ultimo. Per il resto 3-5-2 d’ordinanza con Buffon in porta, Barzagli, Bonucci e Chiellini in difesa, Lichtsteiner, Sturaro, Marchisio e Alex Sandro a centrocampo, Dybala in attacco. 

L’anticipo, disposto tempo fa per l’imminente turno finale di coppe, rischiava di essere un fastidio prima delle sfide a Siviglia (martedì) e Saint Etienne (giovedì), invece sarà il clou per entrambe le squadre. Perché se in Europa il più è fatto (anche se la Juve ha ancora un primo posto da conquistare) così non è in campionato, dove rallentare non è più possibile.  

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