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Campagna vaccini, Figliuolo cambia rotta e potenzia i siti

Il commissario per l’emergenza Covid debutta nel vertice con i ministri Gelmini, Speranza e Regioni, Anci e Ubi. Obiettivo, utilizzare tutti i siti utili e riequilibrare le somministrazioni tra le Regioni: “Scorta di dosi per aiutare le zone in difficoltà”

Campagna vaccini, Figliuolo cambia rotta e potenzia i siti

Ecco la nuova strategia di gestione del Piano di vaccinazione nazionale: più centri per somministrare i vaccini e un rafforzamento organizzativo e sanitario per assicurare un equilibrio sull’andamento delle vaccinazioni nelle varie Regioni italiane.

Sono questi i presupposti del Piano di vaccinazione nazionale illustrati dal neo commissario straordinario all’emergenza Covid, Francesco Paolo Figliuolo. Il generale ha partecipato al vertice con i ministri Maria Stella Gelmini Rapporti con le Regioni) e Roberto Speranza (Salute) al quale hanno preso parte in video conferenza le Regioni, l’Anci e l’Up. Un vertice a tutto tondo che segna il debutto del nuovo commissario e da cui sono scaturiti maggiori chiarimenti sulla campagna vaccinale nazionale. Il tutto avviene mentre sale l’allarme per l’aumento dei contagi da coronavirus e si attendono le nuove decisioni che porteranno altre Regioni in zona rossa, estendendo anche l’area di quelle arancioni, Lombardia e Veneto in primis.

È in arrivo in Italia una gran quantità di dosi di vaccini – ha detto Figliuolo nel corso del vertice – il problema è il trasporto “nell’ultimo miglio” sul territorio e la gestione dei punti di somministrazione. Da qui la necessità di di incrementare i centri vaccinali, usando ogni possibilità: siti produttivi, asset della Protezione civile e Forze armate. “Se ci sono Regioni che hanno difficoltà dobbiamo intervenire”, ha sottolineato il generale, confermando l’esigenza di uno stretto coordinamento con le regioni. La stessa ministra Gelmini aveva sottolineato l’esigenza di una campagna “quanto più possibile uniforme” sul territorio nazionale

Figliuolo ha accolto la proposta ribadita dal ministro Speranza di istituire un “fondo di solidarietà per la campagna vaccinale”, proponendo di “accantonare l’1-2% da ciascuna consegna per la creazione di riserve da utilizzare con strategia reattiva nelle zone in cui il virus si propaga con maggiore forza e rapidità, anche a causa delle varianti”. Il ministro ha inoltre chiesto di estendere l’utilizzo di AstraZeneca anche per gli over 65.  

Nel frattempo, nell’ambito della campagna vaccinale in corso, Poste Italiane ha chiesto alle istituzioni di dare priorità agli 80mila dipendenti del gruppo. Lo ha annunciato il Condirettore Generale di Poste Italiane Giuseppe Lasco al TG Poste: “Per i nostri uffici postali e per i nostri portalettere – ha sottolineato – non c’è mai stata zona rossa: 80.000 colleghi hanno continuato a lavorare senza sosta e continuano a farlo tutt’ora. Questa attività, questa nostra disponibilità – ha spiegato – deve essere riconosciuta”.

Dai sindacati è intanto arrivato il via libera all’aggiornamento del protocollo firmato con le imprese allo scopo di recepire le nuove normative sul Covid e integrare il documento, consentendo alle aziende di vaccinare i dipendenti e i loro familiari sul posto di lavoro. 

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