Condividi

Calcioscommesse, i nuovi fronti dell’inchiesta: il derby di Genova e quella tabaccheria di Parma…

L’esercizio di Massimo Alfieri (indagato), al quale Gigi Buffon ha versato nel 2010 assegni per oltre 1,5 milioni di euro, risulta avere una percentuale di vincite oltre la norma: l’83% – Crescono i sospetti, anche se il legale del portiere fa muro: “Gigi non c’entra nulla” – Indagini sul derby Genoa-Samp dell’anno scorso – Roma: Palazzi riparte da Miccoli.

Calcioscommesse, i nuovi fronti dell’inchiesta: il derby di Genova e quella tabaccheria di Parma…

Ieri il gip di Cremona Guido Salvini ha disposto la scarcerazione e gli arresti domiciliari per i calciatori Stefano Mauri e Omar Milanetto, la cui posizione rimane però gravissima, anche in seguito agli interrogatori definiti dagli inquirenti “poco convincenti”. Davanti al magistrato si sono presentati anche i giocatori dell’Albinoleffe Francesco Ruopolo, Kewullay Conteh e Inacio Joelson, ai quali sono stati rispettivamente revocati l’arresto, l’obbligo di firma e i domiciliari. I tre, a differenza di Mauri e Milanetto, hanno scelto la via della collaborazione: Ruopolo e Conteh hanno ammesso le proprie colpe, mentre Joelson ha anche accusato i dirigenti della squadra bergamasca: “Il presidente Camilli sapeva delle combine”.

TABACCHERIA PARMA – Intanto emergono nuove indiscrezioni sul caso della tabaccheria di Parma, alla quale Gigi Buffon risulta aver versato nel corso del 2010 assegni per oltre un milione e mezzo di euro. L’esercizio di Massimo Alfieri in via Garibaldi continua ad attirare le attenzioni degli inquirenti di Torino, che la scorsa settimana hanno disposto un’approfondita perquisizione (anche presso l’abitazione di Alfieri). Stando alle ultime indiscrezioni la percentuale di vincita nella tabaccheria, negli ultimi quattordici mesi, si attesta attorno all’83 per cento. Una cifra troppo alta, assolutamente fuori dalla norma, che non fa altro che alimentare ulteriori sospetti. Al momento è indagato solo Alfieri, mentre Buffon no, in quanto i suoi assegni si riferiscono ad un periodo limitato mentre a carico del titolare ci sono sospetti su tre anni di attività. “E poi – torna a precisare l’avvocato Marco Corini, che assiste il portiere della Juventus – mi sembra evidente che usare degli assegni sia il modo più sicuro per farsi tracciare. Gigi Buffon non c’entra nulla con questa storia. Si è sempre mosso alla luce del sole. Ha dato dei soldi a un amico per acquisti privati. Tutto il resto non lo riguarda”.

DERBY DI GENOVA – Il caso più scottante, e nuovo, di questi giorni, è quello che ruota intorno al derby della Lanterna della scorsa stagione, deciso da Boselli al 96′ su assist proprio di Milanetto, sempre più nel mirino degli inquirenti di Cremona. Ieri, al momento di concedere gli arresti domiciliari a Omar Milanetto, il Gip Guido Salvini ha detto testualmente: “Sul ruolo di Milanetto e di altri giocatori in Genoa-Sampdoria, che pure non è oggetto di contestazione, si sono allungate pesanti ombre”. Ai magistrati della giustizia ordinaria la frode sportiva finalizzata unicamente a combinare il risultato di una partita interessa relativamente. Tutto assume però un’altra rilevanza se il “tarocco” è stato organizzato per lucrare scommettendoci sopra. Ma Genoa-Sampdoria dell’8 maggio 2011, partita che ha di fatto condannato i blucerchiati alla retrocessione, non ha fatto registrare alcun flusso anomalo di scommesse, non c’è nemmeno un’intercettazione in cui se ne fa menzione e nessuno degli innumerevoli tesserati interrogati dai giudici di Cremona ne ha fatto cenno. Nonostante questo, la Procura lombarda ha molti dubbi e sospetti e per scioglierli ha convocato per i prossimi giorni Massimo Leopizzi, il capo ultrà presente nell’incontro, successivo al derby, presso l’Osteria del Coccio, immortalato insieme con un esponente dell’associazione criminale degli “zingari” e con i calciatori rossoblù Domenico Criscito e Beppe Sculli.

GIUSTIZIA SPORTIVA – Prosegue intanto al Foro Italico il primo processo sportivo sul calcioscommesse: oggi forse si chiuderà la fase dibattimentale e il procuratore Palazzi dovrà respingere gli ultimi assalti delle difese che mirano a incrinare l’impianto accusatorio e la credibilità dei pentiti. Però c’è un secondo filone su cui lavorare e ci sono le accuse di un altro pentito, Andrea Masiello, da verificare: da giovedì si riprende a lavorare sul troncone barese dell’inchiesta e il primo giocatore convocato dalla Procura Federale è Fabrizio Miccoli. Il capitano del Palermo è atteso negli uffici di via Po tra due giorni alle ore 15, agli 007 di Palazzi dovrà fornire chiarimenti sulla gara Palermo-Bari dell’8 maggio 2011, quella della presunta combine saltata. Stando ai racconti di Masiello e alle intercettazioni, avrebbe dovuto vincere il Palermo con un over, la spuntò invece il Bari (2-1) grazie a una rete di Alvarez. Ma giovedì sarà analizzata anche Bologna-Bari 0-4, sempre del 2011: saranno ascoltati anche tre calciatori rossoblù, Portanova e Gimenez, più Gillet, che però allora era il portiere del Bari. Con lui gli altri ex biancorossi Almiron (ora al Catania) e Bentivoglio (ora a Padova). Quest’ultimo nelle scorse settimane era già stato convocato da Palazzi.

MINISTRO SEVERINO – Sulla questione è intervenuto anche il ministro di Grazia e Giustizia Paola Severino: “Ci troviamo in un momento dove abbiamo tanto bisogno di purezza e legalità, anche nello sport. Noi abbiamo invogliato i nostri figli verso lo sport, ritenendola la forma più pura e leale di competizione. E i recenti episodi, le mele marce, coloro che non hanno capito cos’è lo sport, non devono allontanare da questo mondo“, le parole del Guardasigilli nel corso del saluto agli atleti della Polizia Penitenziaria, qualificati per Londra, che si è tenuto presso il teatro dell’istituto penitenziario di Rebibbia a Roma. 

Commenta