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Caffè, la cinese Luckin Coffee sfida Starbucks e sbarca sul Nasdaq

La caffetteria cinese è stata fondata solo a fine 2017 ma entro quest’anno supererà il gigante americano come numero di negozi nel Paese asiatico – Secondo Bloomberg l’Ipo vale 300 milioni di dollari.

Caffè, la cinese Luckin Coffee sfida Starbucks e sbarca sul Nasdaq

La sfida a Starbucks è lanciata, in soli 18 mesi. E’ stata infatti fondata solo alla fine del 2017, a Pechino, Luckin Coffee, l’equivalente cinese del gigante di Seattle, sbarcato nel 2018 anche in Italia con un raffinatissimo store nel cuore di Milano, a sancire la “pace” e l’incontro tra modi diversi di bere il caffè. Luckin Coffee però fa sul serio e lunedì 22 aprile ha depositato la domanda di ammissione al Nasdaq di New York. Per ora non si conoscono altri dettagli, se non il codice della nuova società quotata (LK) e, secondo quanto ipotizzato da Bloomberg a febbraio, il possibile valore dell’Ipo, stimata in ben 300 milioni di dollari.

Ma prima ancora che in Borsa, Luckin Coffee sta provando a detronizzare Starbucks anche nel “mondo reale”, investendo milioni e milioni di dollari per aprire punti vendita a tutto spiano in Cina, dove l’insegna statunitense è tuttora il primo distributore con una quota di mercato di circa il 58% nel 2018. In un anno e mezzo, Luckin Coffee ha già aperto 2.370 punti vendita in 28 città: non gli manca molto per raggiungere i 3.700 negozi di Starbucks (in 150 città), aperti però nell’arco di un ventennio. Il sorpasso è previsto entro il 2019, arrivando a un totale di 4.500 store, con un ritmo di crescita di un nuovo negozio ogni 3 ore e mezza, mentre Starbucks ne aprirà “solo” uno ogni 15 ore, per arrivare a 6.000 insegne nel 2023.

Solo una settimana fa, LK, ha raggiunto i 2,9 miliardi di valore, grazie all’ingresso nel capitale – fra gli altri – del fondo BlackRock, che tra l’altro è anche azionista della stessa Starbucks. In tutto, la caffetteria cinese ha già raccolto 550 milioni di dollari ad oggi ed ha anche un modello di business meno dispendioso di quello del rivale a stelle e strisce: i negozi non sono grandi e confortevoli ma molto più minimalisti e non hanno nemmeno le casse, visto che il caffè si ordina e si paga tramite app, e si consuma velocemente o take away. I prezzi sono pertanto più bassi e Luckin Coffee (che fa capo al gruppo Tencent, proprietario anche dell’app WeChat, la WhatsApp cinese) offre anche la consegna in ufficio entro 20 minuti.

Starbucks sta talmente tanto sentendo il fiato sul collo della concorrenza che nel 2018 c’è stato anche un contenzioso legale, con LK che ha accusato gli americani di stipulare con alcune società immobiliari clausole di esclusività che impediscono alle stesse di affittare locali liberi a Luckin Coffee, e di fare lo stesso con molti fornitori, chiedendo loro di non rifornire più la rivale cinese. Sul caso si deve esprimere l’Autorità garante della concorrenza di Pechino.

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