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Bus fermi, Flixbus lancia allarme: “A rischio aziende e lavoratori”

Il maggior operatore dei bus a lunga percorrenza, che collabora con 70 ditte locali e nel 2019 ha trasportato 10 milioni di persone in Italia chiede al Governo “aiuti immediati e un piano per ripartire in sicurezza. O molte aziende spariranno”.

Bus fermi, Flixbus lancia allarme: “A rischio aziende e lavoratori”

I treni non si sono mai del tutto fermati e man mano stanno tornando a regimi quasi normali, il trasporto pubblico cittadino e regionale si sta riorganizzando per garantire gli spostamenti di lavoratori e pendolari, ma che ne è invece del trasporto su strada a lunga percorrenza? A lanciare l’allarme è il maggior operatore del settore, Flixbus, l’azienda tedesca che in Italia collabora con 70 realtà locali, dando lavoro a 1.500 persone tra conducenti e addetti alla manutenzione, e che nel 2019 ha trasportato 10 milioni di persone – turisti ma anche lavoratori – in giro per il Paese.

“Non siamo abituati a lamentarci e per questo vogliamo misurarci sulle proposte, perché c’è sicuramente la possibilità di agire con pochi interventi mirati a supporto del settore, rimborsando agli operatori alcuni costi infrastrutturali e alleggerendo i costi fissi di gestione”, ha lamentato il Managing Director di Flixbus per l’Italia Andrea Incondi, rivolgendosi al ministro dei Trasporti Paola De Micheli, colpevole secondo l’azienda di non aver chiarito le strategie per la mobilità nel corso dell’ultima audizione alla Camera dei deputati.

“Come la Ministra sa bene – ha detto Incondi -, le aziende di questo settore fanno affidamento esclusivamente sui propri capitali privati pur offrendo un servizio essenziale per garantire il diritto alla mobilità a una parte importante della popolazione in Italia, per fare in modo che ci sia un’offerta economicamente accessibile per tutti, per promuovere il turismo al di fuori delle grandi città perché non c’è turismo senza trasporto”. L’attività, causa coronavirus, è sospesa su tutto il territorio nazionale fino a nuove disposizioni, anche se sul sito sono già prenotabili alcune tratte a partire dalla notte tra il 17 e il 18 maggio, forse confidando nel fatto che a partire da quella data (che corrisponde a una sorta di Fase 3, con la riapertura di alcuni negozi finora esclusi) il servizio possa essere riammesso.

Nel frattempo, i cali di fatturato sono praticamente del 100% e i posti di lavoro fortemente a rischio, anche se per ora la maggior parte dei dipendenti è sostenuta dalle misure del Governo, come la cassa integrazione: “Alcune delle nostre imprese partner hanno fatto ricorso alla cassa integrazione per i propri autisti – ha precisato Flixbus -, ma è nostro obiettivo assicurare che nessuno resti a casa. La tutela dei conducenti, che del nostro business rappresentano il perno fondamentale, ha da sempre la massima priorità: anche per questo motivo è per noi cruciale riprendere il business in piena sostenibilità economica”.

Il rischio però che alcune aziende siano costrette a chiudere è concreto, e lo ammette persino Incondi rilanciando di nuovo un appello al Governo: “I prossimi mesi saranno una vera incognita per il mercato e senza un intervento del Governo per stanziare subito risorse nel prossimo “DL Maggio” molte aziende semplicemente scompariranno e con loro scompariranno servizi di trasporto fondamentali per milioni di italiani. Il rischio è di tornare indietro di 15 anni, con la possibilità di viaggiare per pochi. Siamo disposti al confronto: quello che chiediamo è un segnale di concreta attenzione”.

Le attenzioni di cui sembra necessitare il settore sono principalmente due: aiuti economici, che Incondi vorrebbe “immediati”, per sostenere le perdite del fatturato, e soprattutto un piano strategico per organizzare la ripartenza in sicurezza: “Non appena verranno definite le indicazioni da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasposti, Flixbus lavorerà insieme ai propri partner per garantire il rispetto delle misure precauzionali e la massima sicurezza a bordo. Naturalmente ci affideremo anche ai nostri passeggeri affinché supportino il nostro impegno con un atteggiamento coscienzioso e responsabile”.

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