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Btp, il Tesoro supera il test. In Borsa brilla Leonardo

I listini europei recuperano al piccolo trotto le perdite di mercoledì. Il rischio di elezioni anticipate non danneggia i Btp ma la tensione di fondo resta e sale il rendimento a 5 anni – Btp 10 al 2,6% – Mediaset prosegue il rialzo

Recuperano ma al piccolo trotto le borse europee, scivolate mercoledì ai minimi da marzo. L’indice EuroStoxx 50 sale dello 0,4%. Milano avanza dello 0,4%, attorno a quota 20.100, dopo aver superato lo scoglio dell’asta dei titoli a medio-lungo termine.

Sono stati collocati tutti i 6 miliardi di euro di Btp previsti su più emissioni. Nel dettaglio, i 2,75 miliardi di Btp a dieci anni sono stati emessi al 2,60% di rendimento. Il rapporto di copertura è stato di 1,28 volte da 1,40 precedente, mai così basso da giugno del 2018.

Gli 1,886 miliardi di Btp a cinque anni sono stati emessi all’1,81% di rendimento da 1,72% di aprile. Più forte la richiesta, con un tasso di copertura a 1,78 da 1,53, è il massimo da agosto.

Il Btp 10 anni tratta ora sul mercato secondario al 2,59%, da 2,63% di ieri. Spread -5 punti base a 276 dal picco settimanale a 290. Nel frattempo, il rendimento del Bund tedesco staziona sui minimi degli ultimi due anni e mezzo a -0,16%.

Non pesa per ora il rischio di elezioni anticipate date per possibili dalla stampa. Mercoledì il presidente della Repubblica Sergio Mattarella avrebbe chiarito al premier Giuseppe Conte che le eventuali elezioni non dovranno impedire di approvare la manovra 2020

In salita anche gli altri listini: Parigi +0,4%, meglio Madrid (+0,9%). Oggi, per la festività dell’Ascensione, sono chiusi i mercati di Svizzera, Finlandia, Norvegia, Svezia e Danimarca.

Francoforte +0,6%. Axel Springer vola del 20% sulla notizia che gli azionisti di controllo della casa editrice tedesca stanno negoziando con la società di private equity KKR su un potenziale investimento strategico nel business. Nello stesso comparto avanza Mediaset (+1%), che ieri è entrata in ProSiebenSat, e Mondadori (+2%).

Petrolio in rialzo dello 0,8% a 69,8 dollari il barile. L’American Petroleum Institute (API) ha diffuso ieri i dati relativi alle scorte settimanali negli Stati Uniti, stimando nella scorsa settimana una diminuzione dello stock di greggio di circa 5,3 milioni di barili a 474,4 milioni. Oggi pomeriggio i dati ufficiali dell’Energy Information Administration (EIA).

A Milano Eni +0,2%, Saipem +0,3% e Tenaris +0,6%. 

Continua la marcia di avvicinamento tra Fca (-0,4%) e Renault. Il ceo francese, Jean-Dominique Senard, in un’intervista a Bloomberg, ha mostrato ottimismo sulla possibilità di convincere gli alleati giapponesi della bontà dell’operazione. Nissan “ha compreso il messaggio che ho portato qui, anche se ovviamente non possono elaborarlo in una notte”, ha aggiunto Senard.

Ferrari +0,2%. Si è alzato il velo sul nuovo modello ibrido SF90 (costa 300.000 euro la versione base). Cnh Industrial +0,5%. Pirelli -0,24%. La crescita sperata per il mercato premium del +10% nel 2019 non viene ancora raggiunta ad aprile, alla luce delle difficoltà del canale Equipaggiamenti Originali viste durante il primo trimestre (-2% in Europa, +1% in Nord America). 

Tra gli industriali avanza Leonardo (+3%). L’amministratore delegato Alessandro Profumo ha detto che la controllata statunitense DRS sta ottenendo molti ordini dal Pentagono. DRS ha annunciato a inizio settimana una maxicommessa da 977 milioni di dollari.

L’indice Ftse delle banche italiane (+0,5%, 7.570 punti) rimbalza dall’area dei minimi dell’anno toccati ieri a 7.400 punti. La performance da inizio 2019 è intorno alla parità, mentre l’indice Eurostoxx globale guadagna il 10%. Nell’ultimo mese le banche italiane hanno lasciato sul terreno un quarto del loro valore a causa delle tensioni sullo spread e, a livello globale, di quelle sui dazi. 

Unicredit +0,2%. Ubi Banca +0,5%. Bper Banca -1%.

Generali +1%. Fitch ha alzato il rating sulla solidità finanziaria ad ‘A’ da ‘A-‘ e confermato il rating emittente ad ‘A-.

Anima +2,5%. I soci di Arca dovrebbero prendere a breve decidere se procedere con l’Ipo o procedere su altre vie, per esempio stringendo un’alleanza industriale con altre società di gestione del risparmio. 

Poste italiane +1,5%. Nexi +0,5%. Il Sole24Ore riferisce che la Cassa Depositi e Prestiti ha acquisito il 33,6% del capitale di SIA, la società dei pagamenti di cui è già il primo socio. Lo stesso quotidiano parla della possibilità di una fusione SIA-Nexi. Poste italiane è un importante socio di SIA.

Fuori dal paniere principale, Piaggio +2,6% e Salini +1,42%.

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