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Bruxelles “apre” alla bad bank italiana

Nelle raccomandazioni al Paese contenute nel rapporto semestrale sugli squilibri macroeconomici, l’Ue chiede di introdurre entro la fine del 2015 “misure per affrontare le persistenti debolezze nella governance delle banche, in particolare sul ruolo delle Fondazioni”.

Bruxelles “apre” alla bad bank italiana

La Commissione europea non solo appoggia, ma raccomanda all’Italia di adottare misure che favoriscano “una riduzione dei prestiti deteriorati delle banche”. Si tratta di una posizione significativa, dal momento che il principale intervento sul tavolo per ridurre le sofferenze bancarie è la creazione di una bad bank di matrice pubblica, un progetto allo studio da mesi e su cui Roma attende il via libera di Bruxelles, poiché l’intervento potrebbe configurare un aiuto di Stato illegittimo.

Nelle raccomandazioni al Paese contenute nel rapporto semestrale sugli squilibri macroeconomici, l’Ue chiede di introdurre entro la fine del 2015 “misure per affrontare le persistenti debolezze nella governance delle banche, in particolare sul ruolo delle Fondazioni”.

Sul fronte dei conti pubblici, la Commissione sottolinea “l’Italia presenta squilibri macroeconomici eccessivi che richiedono un’azione politica risoluta e un monitoraggio specifico. La persistenza di una crescita fiacca e di una bassa produttività ha aumentato notevolmente i rischi derivanti dal livello molto elevato del debito pubblico e dalla scarsa competitività di costo e non di costo”. 

Secondo Bruxelles, inoltre, “è di particolare importanza intervenire per ridurre il rischio di ripercussioni negative sull’economia italiana e, considerate le sue dimensioni, sull’Unione economica e monetaria”. In ogni caso, la Commissione europea ha nuovamente evitato di sollecitare una procedura d’infrazione a carico del nostro Paese.

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