Condividi

Brescia, Ubi restaura i dipinti di Savoldo e Moretto per la pinacoteca Tosio Martinengo

La Banca guidata da Victor Massiah, grazie all’accordo con Fondazione Brescia Musei, sarà anche Main Sponsor della mostra dedicata a “Tiziano e la Pittura del Cinquecento tra Venezia e Brescia”.

Brescia, Ubi restaura i dipinti di Savoldo e Moretto per la pinacoteca Tosio Martinengo

Grazie a un accordo tra UBI Banca e la Fondazione Brescia Musei, la Madonna col Bambino e San Rocco di Alessandro Bonvicino detto il Moretto e il Riposo durante la fuga in Egitto di Giovanni Gerolamo Savoldo, entrambi della collezione di UBI Banca, saranno esposti nella Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia che riaprirà il 17 marzo, dopo nove anni di lavori di restauro. Le tele faranno parte del percorso espositivo della sezione cinquecentesca del museo che, con la pittura bresciana del Rinascimento – che ebbe appunto tra i suoi principali interpreti Vincenzo Foppa, Giovanni Gerolamo Savoldo, Girolamo Romanino e Alessandro Moretto – costituisce il cuore del percorso espositivo, completamente rivisto nel suo ordinamento nel contesto del nuovo progetto scientifico della Pinacoteca.

In occasione del prestito, le tele sono state sottoposte ad un intervento di manutenzione straordinaria e di restauro, che si è appena concluso. In particolare, il dipinto di Moretto è stato rimosso dalla costringente tela di rifodero la cui presenza indeboliva la leggibilità della superficie, a sua volta delicatamente detersa rimuovendo i pesanti depositi incoerenti che ingiallivano l’intero dipinto. Le tele sono ora in condizione di presentarsi al meglio ai visitatori, avendo riacquisito profondità e colore originari.

Le due opere sono parte della raccolta proveniente dalla Banca San Paolo di Brescia che, tra gli anni Ottanta e Novanta, fu impegnata in una significativa campagna di acquisizioni che prediligeva autori di provenienza bresciana o del nord Italia, come Vincenzo Foppa, Romanino, Lattanzio Gambara, Pitocchetto, Andrea Celesti e Angelo Inganni. La raccolta era pensata specificatamente per il secentesco Palazzo Martinengo Villagana, oggi sede della Macro Area Territoriale Brescia e Nord Est di UBI Banca.

Questa iniziativa è uno tra i molti progetti di valorizzazione della collezione di UBI Banca che, grazie alla fusione di più di quindici raccolte che derivano da numerosi istituti di credito e all’acquisizione di tre banche del centro Italia, negli ultimi mesi ha assunto una dimensione decisamente significativa e una rilevanza nazionale. Rendere le collezioni sempre più fruibili e, allo stesso tempo, potenziare le partnership con i centri di cultura e i musei del territorio, è uno tra gli obiettivi di UBI Banca che considera l’arte uno strumento di sviluppo culturale e sociale.

Rientra nella strategia di promozione della cultura di UBI Banca l’adesione al Festival della Cultura Creativa, manifestazione promossa dall’ABI che si svolgerà dal 16 al 22 aprile 2018 e che sarà dedicata al patrimonio culturale europeo come radice comunitaria di memoria, identità, dialogo, creatività e futuro. UBI Banca, in stretta collaborazione con l’Ufficio Scolastico Territoriale di Brescia ed i servizi educativi di Brescia Musei, promuoverà l’organizzazione di laboratori dedicati alle scuole primarie (classi quarte e quinte). Prendendo spunto dai dipinti della Banca in comodato alla Pinacoteca Tosio Martinengo, i bambini saranno coinvolti in un’esperienza guidata e partecipata che, attraverso il gioco, consentirà di sperimentare le tecniche e le poetiche degli artisti del passato in dialogo con gli altri dipinti presenti nelle sale espositive.

La continua ricerca di sintonia con i propri territori rientra nel solco di una serie di iniziative che la Banca – in sinergia con l’Amministrazione Comunale e le altri Istituzioni locali – promuove per favorire la conoscenza dell’arte, della storia e della cultura a favore delle nuove generazioni. “Con queste iniziative UBI Banca contribuisce alla valorizzazione e all’accrescimento della conoscenza del patrimonio culturale e storico-monumentale di Brescia, sviluppando sempre più nei cittadini la consapevolezza dell’appartenenza e della sensibilità della Banca rispetto al territorio”, ha affermato Stefano Vittorio Kuhn, Direttore Macro Area Territoriale Brescia e Nord Est. “La riapertura della Pinacoteca Tosio Martinengo, e la mostra dedicata a “Tiziano e la Pittura del Cinquecento tra Venezia e Brescia”, sono due autentici eventi dedicati al Rinascimento: una straordinaria occasione per valorizzare i capolavori di Tiziano e ripercorrere l’eco suscitata dalla sua opera presso i maggiori pittori bresciani del tempo, di cui dobbiamo ringraziare l’Amministrazione Comunale e Fondazione Brescia Musei. UBI Banca sarà il main sponsor di questa grande mostra, che rappresenta un ulteriore e significativo tassello dell’opera di valorizzazione e promozione del patrimonio storico ed artistico della nostra Città”.

“Riconsegnare la Pinacoteca Tosio Martinengo alla nostra città e a tutti i visitatori è senza dubbio uno dei più felici traguardi del mio mandato” sottolinea la Vicesindaco e assessore alla Cultura del Comune di Brescia Laura Castelletti, aggiungendo che “nonostante le non poche difficoltà, l’importanza di questo progetto e il senso di questa restituzione hanno saputo raccogliere attorno a sé numerose istituzioni, che hanno contribuito in modo diverso ma sempre fondamentale per raggiungere il risultato. La Pinacoteca Tosio Martinengo è nata principalmente dalla generosità e dallo spirito civico di alcuni grandi bresciani, che hanno scelto di mettere a disposizione di tutti gli oggetti delle loro collezioni. Quello stesso spirito lo ritroviamo oggi, nella scelta operata da UBI Banca con il prestito del Moretto e del Savoldo e, ci tengo a ricordarlo, con il deposito della tavola del Paroto da parte di Fondazione CAB; un gesto di cui siamo grati e che conferma come nella nostra città la condivisione permanga un valore fondamentale. Anche per questo è importante che la nostra Pinacoteca ritorni finalmente a essere un luogo del cuore per i bresciani, perché è uno scrigno di tesori della storia dell’arte e perché racconta la storia di uomini e istituzioni che hanno costruito la nostra identità su modelli di apertura e partecipazione”.

Commenta