Condividi

Brasile sempre più in crisi: Pil -3,8% nel 2015

Lo ha indicato l’Istituto brasiliano di geografia e statistica Ibce: solo nel quarto trimestre dell’anno scorso il prodotto interno lordo è sceso dell’1,4% rispetto al trimestre precedente, e del 5,9% su base annua.

Brasile sempre più in crisi: Pil -3,8% nel 2015

Crolla il Pil del Brasile, con una perdita come non se ne registravano da vent’anni: il 3,8% perso nel 2015 rispetto all’anno precedente è infatti, in percentuale, un calo in linea con quello del 1996. Per trovare una tendenza peggiore bisogna risalire addirittura fino al 1990, quando Brasilia scivolò del 4,3%. Lo ha indicato l’Istituto brasiliano di geografia e statistica Ibge: solo nel quarto trimestre dell’anno scorso il prodotto interno lordo è sceso dell’1,4% rispetto al trimestre precedente, e del 5,9% su base annua.

Il quadro non sembra neanche destinato a migliorare granché, visto che per quest’anno il Fondo monetario internazionale prevede un ulteriore -3,5% del Pil. Dati di fatto dei quali hanno già preso atto le maggiori agenzie di rating, che negli ultimi tempi hanno pesantemente tagliato il giudizio sull’economia sudamericana: l’ultima è stata Moody’s, che così come avevano in precedenza fatto Fitch e Standard & Poor’s, ha portato il punteggio del Brasile a livello “spazzatura”, togliendo l’investment grade. “Bassa crescita economica, debito in peggioramento e difficili dinamiche politiche” sono gli aspetti che preoccupano di più i mercati.

L’ex locomotiva sudamericana è anche alle prese con un’inflazione al 10,7%, e ha risentito maniera molto dura del tonfo dei prezzi delle materie prime e del rallentamento della domanda cinese, così come dell’instabilità valutaria e dalla fuga di capitali che nel corso degli ultimi due anni hanno investito larga parte delle economie emergenti. A tali fattori va inoltre aggiunta l’emergenza corruzione, culminata nello scandalo Petrobras, che ha minato fortemente la credibilità del governo di Dilma Rousseff. Il quale ha anche comunicato che a guidare la flessione sono il settore industriale (-6,4% dell’output) e quello minerario (-6,6%).

Commenta