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BORSE ULTIME NOTIZIE: Deutsche Bank sotto attacco, banche e listini giù. E i bond anticipano la recessione

Torna la paura sulle banche, innescata dalle vendite sul colosso tedesco Deutsche Bank. Volano i Cds. Rallenta anche Wall Street e i rendimenti dei bond anticipano che la recessione è già qui

BORSE ULTIME NOTIZIE: Deutsche Bank sotto attacco, banche e listini giù. E i bond anticipano la recessione

BORSE ULTIME NOTIZIE. ORE 12. ACHTUNG: DEUTSCHE BANK -12% SOTTO ATTACCO, VOLANO I CDS. IN FORTE CALO LE ALTRE GRANDI BANCHE. I BOND SEGNALANO CHE LA RECESSIONE E’ GIA’ ARRIVATA.  

No, il peggio non è passato. Fin dalle prime battute dell’ultima seduta della settimana i mercati sono stati investiti da una pioggia di vendite sui titoli più rappresentativi del sistema bancario europeo. Al centro della crisi figura Deutsche Bank, sotto dell’11% stamane ma che nelle ultime settimane  ha perduto più del 20 per cento del valore. Volano i CDS (Credit default swap): il premio per tutelarsi dal crack del più importante istituto tedesco è schizzato stamane a 200 punti da 142. Ancor più massicce le vendite sui bond AT1 dell’istituto, ovvero quella stessa categoria di titoli azzerati dall’autorità bancaria svizzera in occasione della vendita del Crédit Suisse a Ubs. Nonostante le rassicurazioni delle autorità gli operatori con i nervi a fior di pelle su liberano di titoli fino a venerdì scorso ritenuti sicuri.

Borse: pioggia di vendite su Deutsche bank e sulle grandi banche europee

E così, sulla scia dell’ammiraglia della finanza tedesca, affondano i titoli delle grandi banche europee: Commerzbank – 9,8%, Bnp Paubas (altro istituto che ha fatto largo uso di obbligazioni AT 1) perde il 7% circa, Banco de Santander – 5,5%. La tempesta ha investito anche le banche di casa nostra, pur assai meno esposte delle cugine tedesche: perde colpi Unicredit -5%, assai legata alla finanza d’oltre Reno grazie a Hvb. Perdite poco sotto il 6% per Banco Bpm, Bper a Banca Monte Paschi.

E a Wall Street si ferma il mondo del business Usa

A complicare il quadro già turbolento contribuiscono le nuove perdite di Ubs, -6% abbondante, nel mirino del Dipartimento di Giustizia americano per irregolarità contestate ai Bug svizzeri. Ma preoccupa anche la situazione delle banche Usa, in rosso nel pre-Borsa nonostante le rassicurazioni sui depositi da parte della segretaria al Tesoro Janet Yellen.  A questo punto, del resto, non si può più parlare di sola crisi bancaria. La frenata imposta dai nove rialzi consecutivi del tassi da parte della Fed ha letteralmente prosciugato la finanza a stelle e strisce. Il Wall Street Journal fa notare stamane che nell’ultima settimana non è stato emesso un solo bond da parte di società che vantano un investment grade come non accadeva dal 2013.  Per la prima volta da tempo immemorabile non si è registrata una sola quotazione sui listini Usa negli ultimi giorni e langue anche il mercato dei bond ad alto rischio: il mondo del business si sta fermando.

E poco conta a questo punto il calo dei rendimenti, un dato che segnala l’arrivo imminente della recessione piuttosto che la fine dei rialzi del costo del denaro. E’ facile prevedere che la Fed, dati gli effetti della minor disponibilità del credito, si fermerà. Più complessa la  situazione europea: l’energia non è più un motore dell’inflazione ma i “falchi” di Francoforte per ora insistono come dimostrano le incredibili dichiarazioni del presidente della Bundesbank Joachim Nagel per cui gli scossoni di queste ore erano “prevedibili”. A spingere per la stretta, peraltro, contribuisce la tensione sul fronte del lavoro: lunedì incroceranno le braccia tutti gli addetti tedeschi ai trasporti, dalle ferrovie agli aeroporti, per ua richiesta di aumento salariali in media del 10,5%. 

Borse europee tutte in rosso, Milano non fa eccezione

In questo quadro Milano arretra del 2,6% circa alle 12 sotto la pressione delle banche. 

Il mondo delle obbligazioni  punta senza indugi alla fine della stretta monetaria. 

Il Treasury Note a due anni, il più sensibile ai provvedimenti della Federal Reserve, stamattina è a 3,69%, circa venti base in meno di ieri. Il Btp decennale tratta a 3,97%, sotto il 4% e sui minimi da due mesi. Bund tedesco a 2,07%, sui minimi da inizio febbraio.  lo spread su Bund, come già visto in queste situazioni, allarga portandosi oltre la soglia dei 190 punti base.

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