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BORSE ULTIME NOTIZIE: Credit Suisse torna a far paura, listini in rosso. A Milano bene solo i petroliferi

Nuovo tonfo del Credit Suisse ridimensiona l’entusiasmo dei mercati che virano in ribasso. Future negativi su Wall Street, sale l’oro. Lo spread scende

BORSE ULTIME NOTIZIE: Credit Suisse torna a far paura,  listini in rosso. A Milano bene solo i petroliferi

Sostenute dal robusto rimbalzo dei petroliferi ma frenata dall’andamento altalenante dei bancari dopo una settimana da brividi i listini europei si avviano ad una chiusura contrastata: dopo un avvio positivo l’indice Ftse Mib di Piazza Affari segna un lieve ribasso –0,12% di un soffio di nuovo sotto la barriera dei 26 mila punti. A raffreddare l’ottimismo ci pensa il Crédit Suisse, in ribasso del 3%. Soprattutto pesano le anticipazioni dai listini americani: Perde colpi First Republic Bank -13%, una delle banche regionali sotto stress a causa della fuga dei clienti, che riceverà a breve un aiuto straordinario da un consorzio di banche private. La Borsa degli Stati Uniti dovrebbe aprire in lieve ribasso. Future Nasdaq -0,1%, Future S&P500 -0,3%. 

La Bce si riunisce per valutare la situazione delle banche

La Banca centrale europea ha convocato per oggi una riunione ad hoc del Consiglio di vigilanza per discutere delle tensioni nel settore bancario dopo la recente volatilità dei mercati. Lo ha reso noto un portavoce. “Il Consiglio di vigilanza si riunisce per uno scambio di opinioni e per fornire ai membri un aggiornamento sui recenti sviluppi del settore bancario”, ha detto il portavoce a Reuters.

Scende la pressione sulle obbligazioni, spread in calo

Si placano intanto le tensioni sul fronte delle obbligazioni: si restringe così lo spread tra bund e btp (decennale in  ribasso al 4,09, decennale tedesco al 2,18% %) che scende a 189 punti all’indomani della decisione di aumentare i tassi di altri 50 punti base nel tentativo di domare l’alta inflazione, confermata stamani da Eurostat all’8,5% annuo a febbraio. Lo stress evidenziato dal sistema bancario e i punti interrogativi che restano riguardo alla futura evoluzione della crisi hanno indotto alcuni previsori, tra cui Goldman Sachs, a ritenere che la banca centrale continuerà ad alzare i tassi ma con un ritmo più blando, passando a +25 punti base al meeting in programma a maggio. Il mercato prezza tale possibilità al 65%, mentre sconta al 55% un ulteriore incremento di un quarto di punto percentuale a giugno. I tassi terminali sono visti tra il 3,25% e il 3,5%, quindi ben sotto il 4% citato, prima dell’esplosione della crisi delle banche, da diversi falchi del board come un livello auspicabile.

A Piazza Affari vola il settore energetico, sale Eni

Sugli scudi, in Italia come nel resto d’Europa, il settore energetico, in rialzo del 2,6% grazie al rimbalzo dei prezzi del greggio dopo che un incontro tra Arabia Saudita e Russia ha placato i timori dei mercati, sostenuti dalle forti aspettative sulla domanda cinese. 

Il settore occupa i primi posti del listino di Piazza Affari: guida la corsa Tenaris +1,37% che rimbalza dopo i recenti ribassi così come Saipem +1,2%. Sale anche Eni +1% circa: il cane a seu zampe ha deliberato di sottoporre all’assemblea la proposta di autorizzazione all’acquisto di azioni proprie per un periodo fino alla fine di aprile 2024. Il nuovo programma di buyback ha un valore di 2,2 miliardi, che potrà essere incrementato fino a un massimo complessivo di 3,5 miliardi.

Tra le utilities sale A2A + 0,2 che ha formalizzato un’offerta non vincolante per entrare nel capitale sociale dell’utility di Alba Egea con una partecipazione di maggioranza assoluta (50,1%) attraverso un’operazione di aumento di capitale.  

Dopo un avvio promettente rallenta Enel -0,2%: nella conference call con gli analisti sul bilancio 2022 l’amministratore delegato ha confermato la guidance sul 2023 e ha detto si aspetta di annunciare la cessione degli asset in Argentina entro l’estate. Il quarto trimestre è stato migliore delle attese per quanto riguarda le attività domestiche ed in America Latina, sotto le attese la Spagna. 

Ancora in pesante rosso Finecobank -2,9% e Telecom -2,7%. 

Si indebolisce il dollaro nei confronti delle controparti di riferimento. Cross euro dollaro in rialzo dello 0,3% a 1,064.

Sale l’oro: +0,5% a 1.930 dollari. A questi prezzi, la settimana termina con un guadagno del 3,3%, miglior bilancio da quattro mesi.

Petrolio WTI a 69 dollari il barile, in lieve rialzo: -10% è il calo settimanale a questi prezzi.

Bitcoin +5% intorno ai 27mila dollari. Il ritorno della liquidità sta riportando su le criptovalute

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