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Borse tiepide, bancari e assicurativi continuano a recuperare

di Ugo Bertone e Elena Bonanni – L’evoluzione della crisi greca continua ad avere effetti positivi ma in generale resta la prudenza, nell’attesa di nuovi dati macroeconomici, come l’Ism sul manifatturiero statunitense – Intanto aumentano le probabilità che le norme Solvency II entrino in vigore con 12 mesi di ritardo: una buona notizia per le assicurazioni

   Borse europee ancora deboli a metà seduta: a Milano l’FtseMib sale dello 0,3% al pari di Londra, Francoforte +0,2% mentre Parigi viaggia attorno alla parità. Dopo l’approvazione del piano di austerity greco, l’attenzione torna a focalizzarsi sui dati macroeconomici e gli operatori sono in attesa del vertice dei ministri finanziari dell’Eurozona che si terrà domenica a Bruxelles e della decisione di settimana prossima della Bce sui tassi di interesse.
   Tra i fattori che frenano i listini azionari, dopo quattro sedute di rialzo, ci sono i dati sulla produzione industriale in Cina, la cui crescita è rallentata ai minimi da 28 mesi, mentre c’è attesa oggi pomeriggio per l’indice Ism del settore manifatturiero degli Usa. Si basa su un’indagine svolta tra i direttori d’acquisto di circa 300 aziende americane e rappresenta il rapporto più importante per il settore manifatturiero statunitense. Si rasserena invece la situazione sul mercato dei bond governativi con lo spread (differenziale di rendimento) tra il decenale italiano e il bund tedesco che scende a 182 punti base. Ieri a Roma il Consiglio dei ministri ha dato il via libera alla manovra per centrare il target di azzeramento del deficit nel 2014, che avrà un impatto totale di 47 miliardi di euro.
   Disco verde anche alla riforma fiscale da realizzare in tre anni che prevede la semplificazione dell’Irpef a tre sole aliquote e un’armonizzazione della tassazione sulle rendite finanziarie da cui sono esclusi i titoli di Stato. Non c’è più traccia del paventato ritorno del fissato bollato sugli scambi di Borsa. Intanto l’Istat ha comunicato che asso disoccupazione maggio è salito all’8,1% dall’8,0% di aprile. Sale a 28,9% il tasso disoccupazione giovanile.

SOLVENCY 2

   Aumentano le probabilità che la normativa Solvency II entri in vigore con 12 mesi di ritardo rispetto al previsto primo gennaio 2013. Il rinvio sarebbe molto positivo per il settore assicurativo e consentirebbe di apportare delle modifiche in grado attenuare gli effetti sul capitale da asset allocation. Queste modifiche dovrebbero essere favorevoli al settore evitando distorsioni regolatorie nella allocazione degli investimenti. Novità positiva per Generali , Fondiaria Sai e Unipol .
    Sui listini le Generali salgono del +1,3%, il gruppo punta a stringere entro l’estate l’accordo quadro con la banca Vtb, mentre Fonsai continua il recupero (+3,22%).

LE BANCHE CONTINUANO IL RECUPERO

   Continua il rally delle banche, sulla scia delll’evoluzione della crisi greca e del fatto che nella versione finale della manovra appena varata è scomparsa la tassazione al 35% per gli utili da trading e introdotto una tassazione separata addizionale del 7%. Inoltre sarebbe stato stralciato il provvedimento che prevedeva l’introduzione di una tassa pari al 1,5 per mille sulla compravendita di azioni e bond, esclusi i titoli di Stato. Una sorta di reintroduzione del vecchio “fissato bollato”. Monte Paschi sale del 4,5% nell’ultimo giorno di trattazione dei diritti dell’aumento di capitale da 2,15 miliardi di euro, partito lo scorso 20 giugno. Quella di oggi è la terza seduta consecutiva di rialzo, dopo una fase di debolezza che ha visto il titolo del gruppo senese perdere il 24% nelle 10 sedute fra il 14 e il 28 giugno.
   Secondo quanto riporta oggi il quotidiano MF, sul titolo si sarebbe accumulato un forte scoperto, che adesso starebbe rientrando. Le azioni prese a prestito sono arrivate a riguardare 500 milioni di azioni, pari a circa il 10% del capitale della banca. Forti rialzi anche per Bpm che potrebbe decidere di fare posto in consiglio a una significativa rappresentanza degli investitori istituzionali in vista dell’aumento di capitale da 1,2 miliardi appena approvato dall’assemblea dei soci dello scorso sabato. Continua invece lo scontro sulle deleghe, il cui aumento da tre a cinque è stato invece bocciato dai soci riuniti in assise. In calo invece il Banco Popolare (-1,6%) con parecchi broker che oggi hanno abbassato il target price dopo la presentazione ieri del nuovo piano industriale: Ubs e Exane hanno abbassato il target a 1,7 euro da 2,15 euro, SocGen ha abbassato a 1,4 euro da 2,05 euro. Unicredit si mette in mostra con un guadagno dell’1%a 1,475 euro. Prosegue il recupero del titolo che in 5 sedute guadagna il 13%. A favorire il rimbalzo è stato il doppio sì del Parlamento greco alla manovra di austerity. Il mercato inoltre aspetta il risultato degli stress test sulle principali banche europee: secondo alcune indiscrezioni, le banche italiane avrebbero tutte superato l’esame. Escluso l’ultimo rialzo, Unicredit negli ultimi tre mesi ha perso il 30%. Positive le assicurazion Generali (+1,3%) che puntano a stringere entro l’estate l’accordo quadro con la banca Vtb. Fonsai continua il recupero ( +3,22%). Sul fronte delle nomine, Axel Weber, già presidente della Deutsche Bundesbank, è stato scelto dal cda di Ubs come nuovo prossimo presidente dell’istituto e riceverà, se verrà eletto dall’assemblea dell’istituto, 1,5 milioni di franchi più 150mila azioni all’anno.

DEBOLI UTILITY ED ENERGIA

   Eni viaggia attorno alla parità (+0,25%) a 16,35 euro per azione. Secondo l’agenzia di stampa Interfax, il governo kazako avrebbe raggiunto un accordo preliminare con il consorzio Kpo per l’acquisizione di una quota del 10% del maxi-giacimento di Karachaganak. La compagnia statale Kmg acquisirebbe il 5% per 1 miliardo di dollari e il restante 5% gratuitamente. Gli azionisti avrebbero accettato l’ingresso di Kmg a fronte del ritiro da parte del governo di Astana di tutti i reclami presentati negli anni scorsi. Il giacimento di Karachaganak (Bg Group 32,5%, Eni 32,5%, Chevron 20% e Lukoil 15%) ha riserve stimate pari a circa 3 miliardi di barili equivalenti, per un valore stimato pari a circa 20 miliardi di dollari e una produzione di 350mila barili equivalenti al giorno. Il 5% ceduto gratuitamente potrebbe valere circa 900 milioni di dollari. La quota che fa capo a Eni sarebbe pari a 300 milioni di dollari.
   Saipem, dopo avert trattato in territorio negativo, viaggia attorno alla parità a 35,65 euro per azione (+0,14%). Goldman Sachs questa mattina ha tagliato la raccomandazione a neutral da buy apportando una riduzione minima al target price, che scende a 44 euro da 45 euro. La flessione di oggi in Borsa della società, che figura fra i leader mondiali nei servizi all’industria petrolifera, può essere collegata anche alla discesa del greggio che perde l’1% a 94,4 dollari al barile. Lo scorso 11 aprile Saipem ha segnato in Piazza Affari il massimo storico a 38,52 euro, da allora il titolo è sceso del 9%. Alantia scende del 3% . La manovra varata ieri dal governo prevede un nuovo regime fiscale per i gestori di concessioni statali che comporta un aumento delle tasse. Il provvedimento stabilice che gli ammortamenti annuali debbano essere estesi per un periodo di 50 anni (20 anni in più di quello attuale) con un conseguente aumento della pressione fiscale nei primi anni e una progressiva diminuzione della stessa negli anni successivi. A2A rimane invariata sul listino dopo aver annunciato ieri la finalizzazione della cessione della quota in Metroweb al fondo F2i e Intesa Sanpaolo. L’incasso per A2A è pari a 56 milioni di euro con plusvalenza di 38 milioni. A2A resterebbe nel capitale di Metroweb con una quota del 25% circa attraverso la conversione del prestito obbligazionario. L’Espresso perde il 2,2% a 1,852 euro cedendo grosso modo quanto guadagnato ieri. In una nuova ricerca Bank of America (Merrill Lynch) ha tagliato il giudizio a Neutral da Buy, limando il target price a 2,2 da 2,5 euro. Da inizio 2011 il titolo guadagna l’8%.

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