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BORSE OGGI 31 GENNAIO – Fmi: l’Italia non andrà in recessione. Mercati col fiato sospeso per le mosse delle Fed

Il Fondo Monetario Internazionale rivede al rialzo il Pil mondiale e quello dell’Italia ma le Borse aspettano con ansia le decisioni della Fed sui tassi. Allarme Samsung sull’elettronica

BORSE OGGI 31 GENNAIO – Fmi: l’Italia non andrà in recessione. Mercati col fiato sospeso per le mosse delle Fed

Il Toro indossa l’elmetto nell’attesa delle decisioni sui tassi delle banche centrali. Anche le Borse dell’Asia nella notte hanno scelto la strada della prudenza in linea con Wall Street. Aprono in leggero calo i mercati azionari dell’Europa. 

Cina Debole, Abu Dhabi soccorre Adani

Si avviano a chiudere in rosso i listini cinesi: Hong Kong -1,3%, il Csi 300 -0,8% ha già perso lo slancio dopo il rientro delle vacanze anche se arrivano i primi frutti della riapertura delle attività post Covid: per la prima volta da ottobre l’indice Pmi dell’industria risale a 50.

Perde colpi anche Mumbai -0,7% nel giorno in cui si chiude l’aumento di capitale decisivo per le sorti del gruppo Adani. Una boccata d’ossigeno per il plurimiliardario vicino al presidente Modi è arrivata dal fondo sovrano di Abu Dhabi che ha deciso di investire 400 milioni. I titoli della capogruppo sono risaliti del 4% ma la quotazione è ancora sotto il prezzo delle nuove azioni.

Samsung lancia l’allarme sull’elettronica

Un segnale d’allarme per la recessione arriva dalla Corea del Sud: Samsung Electronics  è in calo del -3% nel giorno della presentazione dei dati del trimestre. L’utile operativo è crollato del 69%, a 4.300 miliardi di won (3,49 miliardi di dollari), attestandosi ai minimi dal terzo trimestre del 2014 a causa della congiuntura economica globale negativa che ha danneggiato le vendite di pc, smartphone ed altri apparecchi elettronici. Ancor peggio va per i semiconduttori: l’aumento dell’offerta combinato con il calo della domanda si è già tradotto in una crisi di sovrapproduzione, tipica del settore. Le vendite sono scese dell’8%, a 70.460 miliardi di won e non si avvertono segnali di ripresa.

Fmi: l’Italia non andrà in recessione

Una nota positiva è arrivata però dal Bollettino trimestrale del Fondo Monetario: la previsione per il Pil mondiale 2023 viene alzata al 2,9% contro il precedente 2,7%. In salita la Cina +5,2%, Usa +1,4%. Per l’area Euro la crescita sarà solo dello 0,7%.

Per l’Italia c’è comunque una buona notizia: secondo il Fondo Monetario il Bel Paese eviterà la recessione. La previsione sul Pil sale a +0,6% dal precedente -0,2%. Ancora una volta, come nel 2022, l’Italia dovrebbe fare meglio della Germania (+0,1%).

L’inflazione spagnola spaventa i Btp

Una bella premessa per una seduta di Piazza Affari che sarà dominata dalla presentazione in mattinata degli eccellenti conti di Unicredit (+7,4%) 

Ieri i listini europei hanno chiuso in terreno negativo, pur recuperando nel finale. Ha pesato l’inflazione spagnola, salita a sorpresa al 5,8% (da 5,5%).

Il dato di Madrid ha intimorito soprattutto il mercato obbligazionario europeo sotto tensione in attesa della riunione della Bce. Il Bund tedesco è salito al 2,26%. Il Btp decennale, dopo un’impennata a 4,3%, ha chiuso a 4,19% a 4,17%, +9 punti base, sui massimi da due settimane. Lo spread rimbalza a 192 punti.

Aiuti di Stato, domani Bruxelles decide

Prende intanto forma la risposta dell’Europa agli interventi protezionistici degli Stati Uniti. Secondo quanto riportato dal Financial Times, nel Green Deal Industrial Plan che sarà presentato domani dalla Commissione Ue, sono contenute delle norme che agevolano gli aiuti di Stato. La bozza sulla politica verde concede ampi spazi di manovra sul tema dei crediti fiscali ed alza la soglia degli aiuti alle aziende che investono nella decarbonizzazione.

L’euro è in calo sul dollaro per la quarta seduta consecutiva a 1,084.

Ford taglia i prezzi dei suv, oggi i conti di Exxon

I mercati Usa hanno vissuto una giornata debole in attesa delle decisioni della Fed. Ieri a Wall Street l’S&P50 ha chiuso in ribasso dell’1,3%. Nasdaq -2%. Per il Dow Jones, in calo dello 0,8%, è arrivata la prima seduta con il segno meno dopo una sequenza di sedute positive di sei.

Da segnalare la decisione di Ford di tagliare i prezzi di listino dell’auto elettrica per fronteggiare l’analoga decisione di Tesla. Il Suv Mustang ribassa di 5.900 dollari che vanno ad aggiungersi ai 7.500 dollari di bonus federale previsto dalla legge che suscita le proteste della Ue.

Oggi sono attesi i risultati di: Advanced Micro Devices, Caterpillar, Corning, Exxon Mobil, General Motor, McDonald’s, Pfizer.

Rimbalza il gas, petrolio piatto

Petrolio piatto: Brent a 84,80 dollari, Wti a 77,6. Il timore per la recessione prevale sulle altre considerazioni, dall’inflazione alle tensioni geostrategiche. La Russia peraltro continua a rifornire il mercato globale con il suo petrolio nonostante il divieto dell’Unione Europea e il tetto massimo del prezzo imposto dal G7i.

Il Gas Naturale europeo ieri ha chiuso quasi piatto a 55 euro, da inizio anno -27%. Stamane però il prezzoruimbaza oltre i 60 euro. 

Titoli sotto i riflettori

  • Unicredit (+7,4%) dopo i conti e la nuova politica di distribuzione.
  • Webuild che ha firmato un contratto per lavori in Sicilia da 208 milioni di euro.
  • Juventus: dopo aver letto le motivazioni della sentenza delle sezioni unite della Corte Federale d’Appello, il club ha annunciato ieri che ricorrerà contro la detrazione di 15 punti in classifica.

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