Condividi

BORSE OGGI 13 GENNAIO: l’inflazione rallenta, il Toro festeggia. A febbraio i tassi Usa saliranno dello 0,25%

Europa tranquilla in apertura nel giorno di avvio della stagione di trimestrali Usa. Continua l’avanzata dei Btp, si stringe lo spread

BORSE OGGI 13 GENNAIO: l’inflazione rallenta, il Toro festeggia. A febbraio i tassi Usa saliranno dello 0,25%

L’inflazione Usa scende: +6,5% a dicembre contro il precedente +7,1%. E le Borse oggi 13 gennaio applaudono con maggiore o minore enfasi. 

Non si scompone più di tanto l’Europa, già tornata sui livelli pre-guerra grazie al rally di inizio anno. I future segnalano un’apertura intorno alla parità, EuroStoxx50 invariato dopo una nuova seduta positiva per le azioni (Milano +0,73%, +7% nel 2023), euro ai massimi da 8 mesi a 1,083 sul dollaro e, ancor più importante, la sensazione che, nonostante i moniti della Bce, la stagione del rialzo dei tassi sia agli sgoccioli.

Titoli di Stato alle stelle, oggi i rimborsi Tltro alla Bce

A dirlo sono i prezzi: il Bund si è rafforzato a 2,15%. Il Btp viaggia attorno a quota 4% per uno spread stabile attorno a 185 punti. Giorgia Meloni, incontrando il direttore generale del Mes Pierre Gramegna è tornata a criticare il meccanismo europeo, ma l’impressione generale è che, al di là delle resistenze di facciata, l’intesa tra Roma, rispettosa dei vincoli di bilancio, e i vertici europei funzioni.

Oggi alle 12 la BCE comunica l’ammontare della terza finestra dei rimborsi anticipati dei prestiti a condizioni agevolati messi a disposizione negli anni passati. Il dato è importante perché fornisce un’indicazione sulla discesa del bilancio della banca centrale: più le banche danno indietro e meno bisogno c’è di ridurre il reinvestimento dei bond in scadenza.

Nasdaq alla riscossa, oggi 13 gennaio i conti delle Big Bank

Wall Street ha reagito con un rialzo ai dati sui prezzi al consumo. L’indice S&P 500 ha chiuso con un rialzo dello 0,34% a 3.983 punti, Nel dopo i future hanno superato i 4 mila punti. Avanzano anche il Dow Jones ed il Nasdaq entrambi su dello 0,64%. Il listino hi-tech ha chiuso la quinta seduta consecutiva di rialzo. A questi prezzi, la settimana dell’indice dei tech si chiuderebbe con un rialzo del 4%. 

Piace al mercato il rallentamento dei prezzi ma nessuno si illude che la Fed consideri vinta la guerra dell’inflazione. Le dichiarazioni dei membri della Fed, però, lasciano intendere come la banca centrale guardi con soddisfazione ai risultati raggiunti. Il presidente della Fed di Philadelphia Patrick Harker, membro votante del Fomc, ha anticipato che a febbraio la banca potrebbe accontentarsi di un aumento dello 0,25%. Harker ipotizza che l’inflazione core possa arrivare al 3,5% nel corso del 2023, dall’attuale 5,7%

Con questa premessa i mercati affrontano oggi l’avvio della campagna delle trimestrali. Vanno in scena i conti delle grandi banche, da Jp Morgan a Bank of America, Citi e Wells Fargo. La previsione degli analisti è che si vedranno i primi effetti sugli utili delle difficoltà affrontate nel 2022.

Il Treasury Note a dieci anni si è portato ieri a 3,44%, sui minimi dell’ultimo mese. Stamattina il decennale è a 3,46%. Il biennale, più su perché comunque la Federal Reserve, procederà a fine mese ad un altro aumento del costo del denaro, è a 4,16%.

Borse oggi 13 gennaio :Hong Kong + 9% in settimana, scende l’export cinese

Chiude in bellezza la settimana delle borse asiatiche. La borsa di Hong Kong, oggi in lieve rialzo, sale di oltreil 9% sopra i livelli di venerdì in chiusura. CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen +0,8%, +4,6% la settimana. 

E’ uscita stanotte la bilancia commerciale della Cina, in dicembre le esportazioni sono scese del 9%, in peggioramento dal -9% di novembre ma sopra le aspettative degli economisti. 

Kospi di Seul +0,9%, +6,5% la settimana. Il Nikkei di Tokyo è in calo dell’1% (invariato rispetto a venerdì scorso). Il listino giapponese è zavorrato da Fast Retailling, in calo del 7% la presentazione dei dati del trimestre. La società proprietaria del marchio Uniqlo ha  annunciato in settimana un aumento degli stipendi.

Il BSE Sensex di Mumbai è in ribasso dello 0,3%, -1,8% il bilancio provvisorio della settimana.

Risorge il Bitcoin, risplende l’oro

Tra gli effetti de calo dell’inflazione (e della pressione sui tassi) spicca la resurrezione del Bitcoin risalito oltre 119 dollari +15% da inizio anno. Gli scandali non hanno frenato l’appeal delle criptovalute. 

Settimana eccellente anche per l’oro a 1.894 dollari, sui massimi di medio periodo grazie alla discesa dei rendimenti delle obbligazioni e del dollaro. Sempre più banche centrali decidono di ridurre le loro riserve in dollari, in quanto la valuta degli Stati Uniti è diventata ultra sensibile agli scenari geostrategici 

Il petrolio WTI ha chiuso in rialzo dell’1,3%, sesta seduta consecutiva di rialzo, stamattina i prezzi si muovono poco a 78 dollari il barile.

Guadagna lo Yen, perde colpi il Franco svizzero

Sul mercato delle valute, questa settimana vincono la rupia Indonesia (+3% il bilancio settimanale provvisorio), il real (+2,4%), lo yen (+2,3%) e l’euro (+1,8%). In calo il franco svizzero (-0,3%): uno strategist di Well Fargo scriveva ieri che l’euro continuerà ad apprezzarsi sulla controparte elvetica.

Pioggia di promozioni da Mediobanca. DB alza le utility

  • Bper Banca, Stellantis, Salvatore Ferragamo e Buzzi Unicem sono stati promossi da Mediobanca. Gli stessi analisti hanno tagliato Brunello Cucinelli, Diasorin e Prysmian. Italgas,Terna, Snam. Deutsche Bank alza il target price di tutte e tre
  • Enel ha ottenuto 3,5 miliardi di euro, sui 4 messi a disposizione dal PNRR per quel che riguarda l’ammodernamento delle reti di trasmissione
  • CNH Industrial Barclays alza il target price a 20 dollari 
  • Unieuro chiude i nove mesi dell’esercizio 2022-23 al 30 novembre con un Ebit Adjusted di 19,9 milioni di euro, in flessione del 64,8%, in un mercato con consumi in calo a causa del ridotto potere di acquisto delle famiglie.
  • MediaForEurope. Il mercato degli investimenti pubblicitari in Italia chiude novembre in crescita dell’1,1%, portando la raccolta pubblicitaria nei primi undici mesi del 2022 a -0,9%, secondo i dati diffusi da Nielsen.

Commenta