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Borse nella bufera, Mps in frantumi

I prezzi del petrolio in discesa spaventano le Borse asiatiche e tengono sotto pressione i listini europei – A Milano le vendite continuano a martellare le banche: Montepaschi e Carige nell’occhio del ciclone, non si salva Unicredit ma la tempesta contagia anche Intesa – Cadono Saipem, Tenaris, Eni – La crisi investe anche l’automotive – Si apprezzano i Btp

Borse nella bufera, Mps in frantumi

Le Borse europee tornano sotto pressione a ruota dei listini asiatici, in pesante discesa dopo le nuove flessioni dei prezzi petroliferi, scivolati sotto la soglia dei 28 dollari il barile. 

Piazza Affari la pioggia di vendite favorisce nuovi crolli dei titoli bancari più bersagliati. L’indice Ftse Mib arretra del 3,14%, poco sopra la diga dei 18 mila punti (18.237 alle 11 e 30): il listino e così tornato sui livelli di 12 mesi fa.

Di dimensioni analoghe le perdite degli altri mercati del Vecchio Continente: Francoforte -3,05%, Parigi -3,35%, Londra -2,95%. Madrid cede il 2,74%.

Salgono invece i prezzi dei titoli di Stato della Zona euro. Il rendimento del Bund decennale scende di conseguenza sotto la soglia dello 0,50%, mentre quello del Btp decennale staziona intorno all’1,53%. 

Con il petrolio in ribasso cadono Saipem Tenaris (entrambe -5%). Eni -3%.

A Milano le vendite continuano a martellare le banche: Monte Paschi e Carige hanno aperto per essere quasi subito sospese al ribasso con nuovi minimi storici: addirittura -18,8% la banca senese, -10,8% quella ligure.

Fabrizio Viola, ad di Mps, ha diffuso una dichiarazione in cui sottolinea che “l’attuale andamento del tutto anomalo del titolo non ha alcun riscontro nei fondamentali della banca che anche nel corso dell’ultimo trimestre sono migliorati. I clienti che si rivolgono alle filiali sono preoccupati per tutte le cose che si leggono. Ma al momento la dimensione della raccolta di quei clienti che hanno deciso di spostare parte dei loro risparmi è contenuta e comunque inferiore a quella riscontrata nella precedente crisi che la banca ha vissuto nel febbraio 2013”.

Sotto tiro resta anche Unicredit (-6%), così come il Banco Popolare. Ma la tempesta tocca anche Intesa (-4%). 

Vendite anche sulle assicurazioni: Generali -3,5%, Poste Italiane -3,3%. Zurich -8% per le perdite subite con le inondazioni in Irlanda e Regno Unito. 

La crisi ha investito anche il settore automotive. Nomura ha tagliato il settore a neutral da bullish per il prevedibile rallentamento delle vendite in Usa e la guerra dei prezzi in Europa. A Piazza Affari Fiat Chrysler perde il 4,83%, Ferrari il 4,72% e Cnh Industrial il 3,03%. 

In picchiata anche i produttori tedeschi: Daimler-3,43%, Volkswagen -4,63%, Bmw -3,54%. Peugeot cede il 4,66%. 

Giù anche Enel (-2,7%), Telecom Italia (-2,9%) e Finmeccanica (-3,2%).

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