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Borse nel panico dopo l’attacco di Israele all’Iran, mentre gli Usa si chiamano fuori. Si impenna il petrolio. Corsa ai beni rifugio

Gli investitori vanno a caccia di tutto ciò che possa rappresentare un porto sicuro, a cominciare da oro e franco svizzero, ma anche titoli di stato Usa, yen e dollaro. Venerdì nero per tutti dalle borse asiatiche alle europee

Borse nel panico dopo l’attacco di Israele all’Iran, mentre gli Usa si chiamano fuori. Si impenna il petrolio. Corsa ai beni rifugio

Che cosa ci si poteva aspettare di peggio da un venerdì 13? La mattinata è iniziata con le esplosioni a Teheran che sono apparse molto più gravi degli attacchi rappresaglia tra Israele e Iran dell’anno scorso. Sebbene si sospettasse un attacco preventivo da parte di Israele alla nascente capacità nucleare dell’Iran, i tempi e la gravità dell’attacco hanno comunque colto di sorpresa i mercati, con i prezzi del petrolio che a un certo punto sono balzati di oltre l’11%, sono crollate nelle contrattazioni asiatiche, trainate dalle vendite dei future di Wall Street, spingendo gli investitori a rifugiarsi in tutti i porti considerato sicuri, in particolare su oro e franco svizzero.

L’escalation delle ostilità in Medio Oriente, una delle principali regioni produttrici di petrolio, aggiunge un nuovo livello di incertezza per i mercati finanziari, in un momento di forte pressione sull’economia globale a causa delle politiche commerciali aggressive e irregolari del presidente degli Stati Uniti Donald Trump.

Netanyahu: “Siamo in un momento decisivo nella storia di Israele”

Israele ha lanciato attacchi su vasta scala contro l‘Iran, affermando che gli obiettivi erano impianti nucleari, fabbriche di missili balistici e comandanti militari e che questo era l’inizio di un’operazione prolungata per impedire a Teheran di costruire un’arma atomica. I media e i testimoni iraniani hanno riferito di esplosioni anche presso il principale impianto di arricchimento dell’uranio del Paese, a Natanz, mentre Israele ha dichiarato lo stato di emergenza in previsione di attacchi missilistici e di droni di rappresaglia, riporta Reuters. Israele ha detto che l’Iran ha lanciato oltre 100 droni nelle ultime ore.

La televisione di stato iraniana ha riferito che Hossein Salami, capo del corpo d’élite delle Guardie Rivoluzionarie, è stato ucciso e che il quartier generale dell’unità a Teheran è stato colpito. Diversi bambini sono stati uccisi in un attacco in una zona residenziale della capitale, ha aggiunto.
“Siamo in un momento decisivo nella storia di Israele“, ha affermato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu in un messaggio video registrato. “Pochi istanti fa Israele ha lanciato l’Operazione Leone Nascente, un’operazione militare mirata per contrastare la minaccia iraniana alla sopravvivenza stessa di Israele. Questa operazione continuerà per tutti i giorni necessari a rimuovere questa minaccia.”

La Guida suprema dell’Iran, l‘Ayatollah Ali Khamenei, ha dichiarato in una nota che Israele ha “scatenato la sua mano malvagia e sanguinaria” in un crimine contro l’Iran e che gli verrà riservato “un destino amaro”.

Il segretario di Stato americano Marco Rubio ha definito gli attacchi di Israele contro l’Iran un'”azione unilaterale” e ha affermato che Washington non è coinvolta. Le tensioni erano aumentate mentre gli sforzi di Trump per raggiungere un accordo nucleare con l’Iran sembravano essere in una situazione di stallo. Funzionari statunitensi e iraniani avrebbero dovuto tenere domenica in Oman un sesto round di colloqui sul crescente programma di arricchimento dell’uranio di Teheran, secondo funzionari di entrambi i Paesi e i loro mediatori omaniti.

Investitori a caccia di tutto ciò che dia un po’ di sicurzza

La reazione dei mercati è stata immediata. Il petrolio greggio è in rialzo di circa il 9%, con i future sul Brent in rialzo di 6 dollari a 75,36 dollari al barile e i future sul WTI in rialzo di 6,16 dollari a 74,20 dollari al barile. L’oro è salito dell’1,5% a circa 3.434 dollari l’oncia, avvicinandosi al massimo storico di 3.500,05 dollari di aprile. I futures S&P statunitensi sono crollati dell’1,7% e i futures Nasdaq sono scivolati dell’1,8%. I titoli del Tesoro USA sono stati acquistati nella corsa agli asset più sicuri, facendo scendere il rendimento delle obbligazioni decennali al minimo di un mese del 4,31% e allo stesso modo il rendimento del titolo di Stato giapponese a 10 anni è sceso all’1,4% oggi toccando il minimo delle ultime cinque settimane.

Il franco svizzero ha guadagnato circa lo 0,4%, attestandosi a 0,8072 per dollaro USA, mentre l’altro bene rifugio, lo yen, si è apprezzato dello 0,3%, attestandosi a 143,12 per dollaro. Alcuni trader sono stati attratti anche dal dollaro come bene rifugio, con l’indice del dollaro in rialzo dello 0,5% a 98,131.
L’euro ha perso lo 0,4% attestandosi a 1,1538 dollari, recuperando in parte il balzo dello 0,9% registrato durante la notte, quando aveva raggiunto il livello più alto da ottobre 2021. La sterlina è scesa dello 0,5% a 1,3554 dollari, dopo aver segnato un nuovo massimo da febbraio 2022 a 1,3613 dollari all’inizio della giornata.

Borse asiatiche in calo. Il Giappone incontra gli Usa sui dazi

Sono tutti segni meno nelle contrattazioni azionarie asiatiche. Il Nikkei del Giappone ha perso l’1,3%, il KOSPI della Corea del Sud è sceso dell’1,1% e l’Hang Seng di Hong Kong è diminuito dello 0,8%.
I mercati azionari globali erano pronti per un calo dopo un rally quasi ininterrotto dall’inizio di aprile che aveva portato l’indice MSCI All-Country World al massimo storico questa settimana. L’indice MSCI Asia Pacific perde l’1%, la variazione negativa più ampia da quasi due settimane.

TSMC, Tokyo Electron e Toyota Motor sono tra i titoli che più zavorrano i rispettivi listini. In sintonia con il rialzo dellì1,3% dell’oro, salgono i titoli delle società minerarie e dell’industria aurifera, in rialzo anche le azioni del comparto energia e del trasporto marittimo. Vendite sul comparto automotive dopo che il Presidente Donald Trump ha detto di voler difendere l’industria domestica con un aumento delle tariffe doganali.

Il capo dei negoziatori del Giappone sui dazi, arriva oggi a Washington per il sesto round di colloqui con gli Stati Uniti in vista di un summit del Gruppo dei Sette in Canada. Il Primo Ministro Shigeru Ishiba potrebbe incontrare il Presidente Donald Trump ai margini dell’incontro. Mentre il Giappone sta cercando la rimozione dei dazi del 25% sulle auto come parte dei colloqui commerciali, Trump ha dichiarato ieri che sta considerando di aumentare ulteriormente le tasse sulle importazioni di auto negli Stati Uniti. La banca centrale giapponese ha detto che vede i prezzi al consumo salire più rapidamente di quanto si aspettasse all’inizio dell’anno, un elemento che potrebbe riaprire il tema dell’aumento dei tassi d’interesse, scrive stamattina Bloomberg.

Wall Street ieri chiude in rialzo

Prima dell’escalation delle tensioni in Medio Oriente, ieri Wall Street aveva chiuso in positivo, grazie soprattutto alla buona performance del settore tech spinto dagli acquisti sul titolo Oracle, (+13,3%), dopo una trimestrale positiva, mettendo in secondo piano le nuove minacce di Donald Trump sul fronte dei dazi.

Pressioni negative, invece, dai titoli del settore auto, con General Motors, Stellantis e Ford che hanno perso rispettivamente l’1,2%, l’1,9% e il 3% dopo che il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha detto che presto potrebbe alzare ulteriormente i dazi sulle auto importate, per convincere i produttori a spostarsi negli Stati Uniti. Male, poi, Boeing (-4,8%), dopo l’incidente aereo in India. Ieri, altro rapporto lievemente positivo sull’inflazione, che spinge gli esperti a credere che ci siano buone possibilità di vedere due tagli dei tassi d’interesse di 25 punti base entro la fine dell’anno. Trump, invece, continua a chiedere una riduzione di un punto percentuale. Il Dow Jones ha guadagnato 101,85 punti (+0,24%), lo S&P 500 e’ salito di 23,01 punti (+0,38%), il Nasdaq ha chiuso in rialzo di 46,61 punti (+0,24%). Tra gli altri titoli tech, Nvidia e Microsoft hanno guadagnato rispettivamente l’1,5% e l’1,3%.I più forti ribassi si sono verificati su Boeing, che ha archiviato la seduta a -4,79%.

Borse europee viste aprire in netto calo

Non sono esentate dal venerdì nero nemmeno le borse europee come preannunciano i futures STOXX 50 in calo dell’1,4%.

Germania, Prezzi consumo in maggio su base mensile +0,1%, in calo rispetto al precedente +0,4% (in linea con le stime degli analisti), su base annuale +2,1%, invariato rispetto al precedente (in linea con le stime degli analisti).

Unicredit-Banco Bpm. Le fondazioni auspicano il dialogo tra il governo e Unicredit sulla partita Banco Bpm, ha detto il presidente di Fondazione Cariverona, Bruno Giordano. L’ente scaligero è non solo uno storico azionista della banca con l’1,09% ma anche uno sponsor della prima ora dell’amministratore delegato Andrea Orcel.

Mediobanca presenta querela per diffamazione relativa ad alcuni articoli di stampa pubblicati negli scorsi mesi relativi al risiko bancario: sostiene di essere stata danneggiata a livello di reputazione per un suo presunto ostruzionismo sulle operazioni di mercato dei suoi soci Delfin e Caltagirone. La smentita di Unicredit.

Banca Popolare di Sondrio. Il cda ha approvato il comunicato relativo all’offerta pubblica di scambio promossa da Bper. Tuttavia, ha ribadito che l’operazione non riconosce pienamente il valore dell’istituto valtellinese. L’annuncio dell’offerta, è stato spiegato, è avvenuto prima della presentazione del piano industriale 2025-2027 e, quindi, l’analisi valutativa di Bper ai fini della determinazione del corrispettivo non ne tiene conto. Inoltre, si basa sulle stime di un numero limitato di analisti di ricerca (il consenso) e dalla limitata valenza informativa, in quanto il consenso ha tradizionalmente sottostimato i risultati raggiunti della Sondrio. Alla luce di questo, il premio che l’ops di Bper include nell’offerta «è molto contenuto».

Generali ha confermato di aver avviato il processo di esame dell’ops lanciata da Mediobanca sulla controllata Banca Generali e le ipotesi di partnership con Piazzetta Cuccia nel settore del wealth management.

Stellantis. Il presidente statunitense, Donald Trump, ha avvertito che potrebbe presto aumentare i dazi sulle auto, sostenendo che ciò spingerebbe le case automobilistiche ad accelerare gli investimenti negli Stati Uniti.

Pirelli l’assemblea ha approvato il bilancio 2024 con il solo voto contrario della cinese Sinochem, principale azionista.

Eni sta monitorando attentamente la situazione in Iraq in termini di sicurezza dopo che gli Stati Uniti hanno deciso di evacuare la propria ambasciata nel Paese in seguito all’escalation in Iran.

Geox. L’aumento di capitale ha chiuso con sottoscrizioni per circa il 97,38% delle nuove azioni offerte, per un ammontare complessivo pari a circa 29,16 milioni di euro. I diritti di opzione non esercitati saranno offerti in borsa nelle sedute del 16 e del 17 giugno.

Ex Ilva. Acciaierie d’Italia in amministrazione straordinaria (AdI) vuole modificare la cigs per i dipendenti dell’ex Ilva ampliandola a 4.050 (di cui 3.500 a Taranto) rispetto alle 3.062 unita’ ad oggi autorizzate. L’istanza e’ stata mandata al ministero del Lavoro e delle Imprese e Made in Italy e alle sigle sindacali.

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