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Borse: Milano in affanno per le banche. Una pausa nella corsa dell’oro

Restano, invece, positivi gli altri listini europei – La cautela prevale, in attesa di venerdì, quando prenderà la parola Bernanke, il presidente della Fed – Intanto, l’oro si ridimensiona, dopo un nuovo record nella mattina – A Milano male i finanziari e la Fiat – Bpm e Mediobanca perdono più del 4% – Campari (+1,9%), titolo anticiclico per eccellenza

LA BORSA DI MILANO FRENA NEL POMERIGGIO
UNA PAUSA NELLA CORSA DELL’ORO (1873 $)

Dopo una mattinata all’insegna del rialzo, Milano -1,04% (Ftse Mib a quota 14.707) è passata in territorio negativo accentuando le perdite nel pomeriggio. Al contrario, restano in positivo Londra +0,67%, Francoforte +1,07% e Parigi +1,08%. Il copione, comunque, sembra seguire le regole previste dagli esperti: di qui a venerdì, quando a Jackson Hole prenderà la parola il presidente della Federal Reserve Ben Bernanke, gli operatori si asterranno da strategie troppo aggressive, sia al rialzo che al ribasso. Tanta cautela ha frenato anche l’ascesa irresistibile dell’oro. Dopo aver superato il nuovo record a 1900 dollari l’oncia, oggi l’oro è in calo a 1873 (-1,3%). Scendono anche argento (-2%) e rame (-1,2%), in controtendenza rispetto all’andamento della mattinata. Salgono invece le materie agricole e il petrolio: +1,5% a 85,650 il greggio tipo Wti, che si aggiunge al rialzo del 2,6% di ieri. Il Brent è più cauto (+0,4%) a 108,81 in vista di un ritorno alla normalità in Libia dopo il drastico calo della produzione dei mesi scorsi. Continua, intanto, il recupero di Eni (+0,9%).

MADRID COLLOCA 3 MILIARDI DI BONOS A TASSI IN CALO
SALE LA TECNOLOGIA, MALE LE BANCHE ITALIANE E FIAT

I mercati europei rimangono indifferenti anche ai dati macro negativi tedeschi diffusi in mattinata. L’indice Zew che misura le aspettative economiche è sceso ad agosto a -37,6 punti da -15 di luglio, peggio delle attese che stimavano un calo a -25. Le inquietudini sull’economia tedesca vengono bilanciate dalle ottime notizie sulle aste dei titoli di Stato spagnoli. Madrid ha collocato 2,94 miliardi di titoli a tre e sei mesi e i tassi sono risultati in calo. Sul bond a tre mesi l’interesse è pari a 1,357%, in calo dall’1,89% della precedente asta, su quello a sei mesi si attesta a 2,187%, dal 2,519% precedente. Prosegue, seppur in maniera più ridotta, l’effetto Libia: il settore Oil sale dell’1% in Europa. Ma vanno meglio il comparto tecnologia (+2,3%) e le telecomunicazioni (+1,5%). Partito bene, il settore dell’automotive riduce i rialzi nel pomeriggio (+0,6%): a Francoforte Daimler sale dello 0,4%, dopo aver segnato un progresso di oltre il 2%, Bmw +1,2%, Volkswagen +1,3%. Fiat, in robusto rialzo in mattinata (+4%), annulla del tutto i guadagni e segna un calo dello 2,37%, al pari di Fiat Industrial, sotto dello 2,84%. Pirelli cala dello 0,98%. Pioggia di realizzi nel pomeriggio sui titoli bancari che pure erano partiti al rialzo: perdono Intesa (-0,63%) ed Unicredit (-2,61%). Il Financial Times Deutschland di oggi scrive di una riorganizzazione delle attività tedesche del gruppo: tra i vari elementi del riassetto, secondo quanto riferito da un membro del cda di Hvb, ci sarebbe lo scorporo delle attività nei servizi, per farle confluire in una newco. Di ieri le indiscrezioni, riportate dal giornale economico russo Kommersant, sull’ipotesi che Unicredit possa cedere fondi gestiti dalla controllata Pioneer Investments nel Paese. La Russia, ha però precisato una fonte del gruppo, resta strategica per Unicredit. Una nota a parte la merita Bpm: Mediobanca, che guida il consorzio di garanzia, preme perché l’aumento di capitale da 1,2 miliardi già previsto per settembre slitti di qualche mese. Ma la Banca d’Italia, che ha imposto la massiccia iniezione di mezzi freschi, non accetta rinvii. E così, a 48 ore dal cda di piazza Meda, Bpm lascia sul terreno (-4,89%) parte del recupero dell’ultima settimana.

CAMPARI (+1,9%) TITOLO ANTICICLICO PER ECCELLENZA
I GUAI MOSCOVITI DI VTB, UNA NUBE SULLE GENERALI

Vendite anche sul fronte delle Generali (–1,91%), cui di certo non giova il brutto infortunio della russa Vtb, di cui il Leone ha acquisito una quota nei mesi scorsi: l’istituto russo ha scoperto un “buco” cospicuo nella Bank of Moscow, rilevata dal comune di Mosca. Lunedì, per cercare di salvare il salvabile, è entrato nel board di Vtb David Bonderman, il cofondatore del private Tpg che ha partecipato all’offerta lanciata dalla società russa nello scorso febbraio per un importo di 100 milioni. Il titolo anticiclico per eccellenza? Campari, su del 3,7% dopo la promozione da parte di JP Morgan. Fra le mid cap, corre anche Seat in rialzo del 6% e avanza Interpump.

WALL STREET SALE GRAZIE ALLA TECNOLOGIA
IL FONDO PENSIONE ESIGE IL CAMBIO A S&P’S

Wall Street, dopo l’inizio già positivo, amplia i rialzi dopo la diffusione di dati macroeconomici poco sotto le attese, ovvero non foriere di nuovi indizi di recessione. L’indice Dow Jones sale dell’1,2%, S&P500 +0,5%, Nasdaq +1,7%. Le vendite di nuove case a luglio sono scese a 298mila dalle 312mila del mese precedente e leggermente sotto le attese per 310mila. Sul mercato obbligazionario i prezzi dei Treasury sono in leggero calo in attesa dell’asta americana. Alle 17.30 il Tesoro Usa venderà un totale di 60 miliardi di dollari in titoli a breve (un mese e un anno), mentre alle 19 ci sarà l’asta per i 35 miliardi di dollari di titoli a scadenza biennale. L’azionario è trainato dai titoli tecnologici: Cisco +2% e Microsoft +1,8% ha siglato un accordo di partnership con China Standard Software per lo sviluppo del cloud-computing in Cina. Sotto i riflettori il ribaltone in casa di Standard & Poor’s. A settembre il presidente Deven Sharma lascerà il posto a Douglas Peterson di Citibank. E’ un effetto del pressing della Casa Bianca e della Procura di New York sulla società di rating. Più ancora, però, è l’effetto delle pressioni congiunte dell’hedge fund Jana Partners e e dell’Ontario Teacher’s Pension Fund, a cui fanno capo il 5,6% del capitale. In particolare, gli insegnanti dell’Ontario hanno il dente avvelenato con la società di rating, cui addebitano giudizi troppo generosi sui mutui subprime che hanno convinto i gestori ad acquistare a suo tempo prodotti tripla A che si sono rivelati “junk”. Ora il fondo pensione chiede a Mc Graw Hill, azionista di controllo di S&P’s lo spezzatino degli asset del gruppo. La staffetta ai vertici di S&P potrebbe essere il prologo all’operazione. Il titolo sale dell’1,4%.

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